Discussione:Uno, nessuno e centomila

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Letteratura
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Uno, nessuno e centomila
Argomento di scuola secondaria di II grado
Materialetteratura italiana
Dettagli
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Progetto Wikipedia e scuola italiana

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Uno, nessuno e centomila. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 13:36, 24 nov 2019 (CET)[rispondi]

Dubbio copyviol[modifica wikitesto]

Le parti corsivo di questo paragrafo sono identiche (perfino nell'uso dei grassetti) a questa pagina: https://www.pirandelloweb.com/pirandello-e-lossessione-dantesca/ Anche se evidentemente c'è stata elaborazione e non si tratta di un semplice copia-incolla, mi pare comunque troppo simile. Inoltre mi chiedo se abbia un senso così ampia parte della voce ad una singola (e molto peculiare) interpretazione, sulle migliaia che sono state date del romanzo. Segue paragrafo tagliato con evidenziazioni --Bettacam (msg) 10:52, 13 apr 2022 (CEST) wiki Dante Alighieri è il protagonista (occulto) dell'Uno, nessuno e centomila In questo che è l'ultimo romanzo di Pirandello, l'intuizione filosofica di questa "alienazione",  sembra incarnarsi e trovare una sua "forma" artistica, il suo armamentario stilistico, nella vicenda di Dante Alighieri, in cui Pirandello ravvede l'archetipo di tutte le alienazioni, alienazione per eccellenza della letteratura italiana (e mondiale), frutto del trauma dell'esilio e radice della Commedia. Infatti, la recente analisi allegorica e stilistica compiuta dalla saggista e critica letteraria Michela Mastrodonato sull'Uno, nessuno e centomila, svela come in un mosaico, che il protagonista Vitangelo Moscarda è in realtà Dante. Attraverso un linguaggio intessuto da una miriade di doppi sensi, sinonimie e libere associazioni etimologiche, Pirandello cala nella maschera di Vitangelo Moscarda la vicenda esistenziale e letteraria di Dante Alighieri: una vicenda trecentesca dissimulata nelle mentite spoglie di una vicenda novecentesca, in uno scenario narrativo in cui è bandita ogni traccia della modernità tipica dei primi anni '20-'30 del '900, in una dimensione sospesa fuori dal tempo. Gli indizi danteschi che suggeriscono di sovrapporre Vitangelo Moscarda a Dante Alighieri, sono analizzati minutamente ma di questi indizi danteschi quello più rilevante, sebbene poco noto, è proprio il «naso che pende verso destra» di Vitangelo Moscarda, dato anatomico che emerge dalla ricognizione dei resti mortali di Dante eseguita dal Prof. Fabio Frassetto, Antropologo dell’Università di Bologna, tra il 28 e il 31 ottobre del 1921, nel quadro delle celebrazioni per il sesto centenario dalla morte di Dante. Gli esiti di questo esame campeggiano in prima pagina e con tutti gli onori del caso, nella rivista "Rendiconti dell’Accademia dei Lincei" del 1923 che precisa, tra altri dettagli, che «le ossa nasali» di Dante «sono deviate verso il lato destro». Moscarda ha poi ventotto anni, che esattamente la metà della vita vissuta da Dante, il quale morì appunto a cinquantasei anni: dunque il trauma inziale accade esattamente "nel mezzo del cammin" della vita di Moscarda. E' alto 1 metro e 68, che era appunto la statura di Dante misurata sui suoi resti mortali. Coincidono poi le notizie sui genitori, i tratti fisiognomici del volto, il precoce lutto materno, il contratto prematrimoniale, il padre usurario, il trauma, le professioni esercitate da Dante. Ci sono poi una moltitudine di indizi incarnati dagli altri personaggi del romanzo, che nei nomi e nella personalità, prestano sé stessi a famosissimi personaggi della Commedia dantesca: Moscarda è mosca portatrice di morte (si ricordino le mosche che tormentano gli usurari in Inferno, XVII), ma anche Vitangelo, aspirazione alla vita allo stato puro dell’angelo; Dida è alias della seducente e lussuriosa Dido dell’Eneide virgiliana cui Enea rinuncia a malincuore in nome dell’ideale di Roma; Anna Rosa, personaggio plurimo, sintetizza il femminino per eccellenza, la Piccarda e la Beatrice e quello di Anna, sorella di Didone nell’Eneide; l’inquilino, vecchio colonnello in pensione «silenziosissimo» che Moscarda incontra «sempre per le scale» è descritto con i tratti Virgilio; Firbo con i tratti del «gran nimico» Plutone; Quantorzo è il trifauce Cerbero che ogni parola urlando ripete tre volte; il defunto padre usurario è descritto con i tratti infernali del mostro Gerione (sintesi delle tre fiere); Marco di Dio e la sua inseparabile moglie Diamante alludono al sodomita Brunetto Latini (maetro di eloquenza e grammatrica di Dante, sodomita in Inferno, XV) e al suo Tresor. Ma sono danteschi, e deformati pirandellianamente, anche i nomi dei personaggi minori: la cagnolina Bibì, il Notaro Stampa, il commesso Turòlla, Monsignor Partanna, il canonico Antonio Sclepis, il giudice, il suocero di Vitangelo tutti corrispondono a un personaggio della Commedia e nascondono un'identità dantesca. Anche la lunga gestazione del romanzo (oltre quindici anni), suggerisce l'enorme lavorio stilistico che Pirandello ha allestito con lo sguardo costantemente puntato alla Commedia dantesca, e suggerisce anche un'identificazione sotterranea di Pirandello con Dante: entrambi figli idealisti di padri pragmatici e concretamente immersi nel mondo del denaro; entrambi inciampati in una rivoltella (che oltre a revolver significa anche "viottola che esce dalla strada comune", secondo il Dizionario Tommaseo-Bellini che Pirandello teneva costantemente sul suo scrittoio). Sia Pirandello, sia probabilmente Dante, [2]caduti nella tentazione suicidale; entrambi salvati dalla scrittura, la salvezza ritrovata da Dante in Virgilio, e da Pirandello in D --Bettacam (msg) 11:03, 13 apr 2022 (CEST)[rispondi]

A mio parere, anche se non si tratta di violazione di copyright, si tratta in pratica di ricerca originale; tra l'altro l'inserimento di questa interpretazione aveva stravolto la voce, sia nella parte della trama sia soprattutto nella parte del commento (che però a sua volta mancava totalmente di riferimenti a fonti). Marcel Bergeret - (vuoi scrivermi?) 11:03, 22 gen 2023 (CET)[rispondi]