Discussione:Teoria degli equilibri punteggiati

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Recenti modifiche[modifica wikitesto]

Non sono assolutamente d'accordo a rimuovere il brano che dice che questa teoria rientra nell'ambito della più generale teoria darwiniana. Può creare confusione nell'utente.--Etrusko XXV (msg) 21:35, 22 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Io non me ne intendo ma mi sembra che nella voce sia rimasta la frase Nell'ambito della teoria dell'evoluzione per selezione naturale, Gould formulò un nuovo modello temporale definendolo equilibri punteggiati. Quindi la tua preoccupazione è infondata :-) O no? --Gac 21:40, 22 ago 2010 (CEST)[rispondi]
Intendo dire nell'incipit
"La teoria degli equilibri punteggiati è una teoria evolutiva elaborata dal: biologo, zoologo, paleontologo Stephen Jay Gould. "

da qui la frase incriminata è stata tolta e, per me, va rimessa.--Etrusko XXV (msg) 22:01, 22 ago 2010 (CEST)[rispondi]

L'ho rimessa--Etrusko XXV (msg) 22:07, 22 ago 2010 (CEST)[rispondi]
Io sono concorde il problema è che è una teoria nell'ambito della teoria è una "brutta" frase nel senso che suona male all'orecchio, per una questione prettamente estetica appongo una piccola variazione.--'''nonIscritto''' (msg) 01:20, 23 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Nuovo capitolo tradotto da wiki fra[modifica wikitesto]

Qualcuno può dargli una letta e magari una revisione specialmente riguardo la geologia, paleontologia, fossili, prima dell'inserimento in voce? grazie:

Importanza della teoria

Molti studiosi, come per esempio Richard Dawkins hanno affermato che, anche se tale modello fosse formalmente corretto, non avrebbe il carattere rivoluzionario sostenuto da Gould. Stephen Jay Gould (padre di questo modello) ha risposto che questo modello trova applicazione all'interno della formazione di Phyla in quanto per il darwinismo classico, l'evoluzione procede gradualmente, con il passaggio di una specie all'altra in maniera costante, quasi senza soluzione di continuità, ma i ritrovamenti di strati rocciosi all'interno dei quali si ritrovano moltissime evidenze di evoluzione intervallati da strati rocciosi all'interno dei quali i fossili non mostrano segni evidenti di evoluzione è per Gould la dimostrazione della validità delle proprie argomentazioni[1]. I riscontri paleontologici e geologici derivanti dallo studio delle rocce depostesi negli ultimi 600 milioni di anni della storia della Terra forniscono un supporto al modello degli equilibri punteggiati, in particolar modo rivelando fasi geologiche in cui si osservarono oscillazioni macroscopiche delle temperature medie sulla superficie terrestre, del livello del mare, del tasso di CO2, dell'attività tettonica, della biodiversità e degli impatti meteoritici[2].

Interpretazioni distorte della teoria degli equilibri punteggiati

Il modello degli equilibri punteggiati è stato a volte frainteso o male interpretato.

Dati negativi

Un'obiezione frequente a questo modello fu che questo si basasse su l'assenza di fossili transitori, e tuttavia l'assenza di tali fossili non potrebbe essere qualificata scientificamente come una prova significativa in quanto l'evento della fossilizzazione si verifica molto raramente ed in alcuni casi ricerche successive hanno permesso di effettuare ritrovamenti di fossili ascrivibili e specie transitorie.

Gould sottolineò che il modello degli equilibri punteggiati non si appoggia unicamente su dei dati negativi, come l'assenza di fossili transitori, ma anche su dei dati positivi, come l'esistenza dei periodi di stasi, i periodi di stasi sono caratterizzati da lunghi periodi di tempo dove in una specie non si osserva nessun cambiamento morfologico rilevante. Secondo un aforisma celebre di Stephen Jay Gould, "stasis is data" (la stasi è un dato), nonostante la tendenza dei paleontologi a trascurare la semplice assenza di cambiamento quando l'osservano in un fossile, l'assenza di cambiamento costituisce un dato reale e positivo[3].

Forme intermedie

Il modello degli equilibri punteggiati è talvolta frainteso, intendendolo come la negazione dell'esistenza di fossili di forme intermedie e quindi presentandolo come una spiegazione a questa assenza.

Gould fece notare che il modello degli equilibri punteggiati riguarda unicamente la formazione delle nuove specie con l'assenza di forme intermedie tra specie differenti. La specie è una dei pioli più bassi della classificazione tassonomica del mondo vivente, le specie intermedie tra gruppi più ampi, per esempio tra rettili e mammiferi o tra dinosauri ed uccelli, sono al contrario numerose. "Le forme intermedie mancano abitualmente al livello delle specie, ma abbondano tra gruppi più ampi", scrive Gould[4].


Mostro promettente

Una parte delle obiezioni formulate contro il modello degli equilibri punteggiati consiste nel suo avvicinamento al modello del "mostro promettente". Questo differente modello dell'evoluzione fu elaborato inizialmente negli anni 1930 dal genetista Richard Goldschmidt, e suppone che una sola mutazione di grande ampiezza potrebbe dare nascita ad una nuova specie, addirittura ad un nuovo "grande gruppo" di esseri viventi, permettendo la comparsa, in una sola tappa ad un nuovo piano di organizzazione tassonomica.

Il modello degli equilibri punteggiati afferma invece che la formazione delle nuove specie è geologicamente istantanea, nel senso che passando da uno strato al successivo si osserva "istantaneamente" la comparsa di una nuova specie, gli strati geologici impiegano però migliaia di anni a formarsi quindi, l'effettiva evoluzione di una nuova specie può implicare una durata reale di alcune migliaia di anni, ed implicare un numero significativo dei piccole mutazioni, piuttosto che una sola mutazione di grande ampiezza. La teoria del mostro promettente mirava a spiegare la nascita dei grande gruppi caratterizzati da innovazioni evolutive radicali[5]. Il modello degli equilibri punteggiati si accentra al contrario sul fenomeno di speciazione e sulla distinzione fra tempo geologico e successioni degli strati, un fossile che rimane imprigionato in uno strato formatosi in milioni di anni, anche se negli strati precedenti non vi fosse traccia di organismi simili a quello fossilizzato, non significherebbe che tale specie si sia evoluta istantaneamente ma bensì in milioni di anni, o comunque in un numero di milioni di anni pari a quelli che lo strato geologico ha necessitato per formarsi[6].

Il punto comune tra il modello degli equilibri punteggiati ed il modello del mostro promettente consiste nella supposizione di un cambiamento evolutivo veloce. Gould si è dichiarato favorevole ad una forma moderata della teoria del mostro promettente, ma queste dichiarazioni erano, nel loro contesto, senza rapporto diretto coi suoi lavori sul modello degli equilibri punteggiati[7].

Abusi ideologici

Dalle correnti creazioniste proviene una storpiatura strumentale delle obiezioni sollevate dal modello degli equilibri punteggiati contro le imperfezioni del modello sviluppato nella teoria sintetica dell'evoluzione, tali storpiature mediaticamente vengono impiegate al fine di screditare l'insieme delle teorie dell'evoluzione conseguenti alle ipotesi formulate da Darwin[8]. Tuttavia il modello degli equilibri punteggiati ed i lavori scientifici che ad esso sono legati non rimettono in causa i fondamenti della teoria dell'evoluzione di Darwin e non discutono la validità ed il ruolo della selezione[9]. Il modello degli equilibri punteggiati non ammette la confusione tra modelli scientifici che si basano sulla ricerca, sulla sperimentazione e sulla verifica continua, con atteggiamenti di natura fideista[10].

--'''nonIscritto''' (msg) 19:25, 24 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Per me va bene, se ci sono le fonti ovviamente!--Etrusko XXV (msg) 12:23, 25 ago 2010 (CEST)[rispondi]
Le fonti sono: L’évolution : la naissance des espèces, Science et Vie, 173, décembre 1990; L’histoire de la Vie, La Recherche, 296, mars 1997; La valse des espèces, Pour la Science M 1930, juillet 2000 ; Dans le secret des mondes disparus, Science et Vie, 213, décembre 2000; L’évolution, La Recherche, 27, mai-juin 2007 ovvimente essendo francesi si inseriranno i corrispondenti italiani --'''nonIscritto''' (msg) 16:11, 25 ago 2010 (CEST)[rispondi]
Ritoccato qualcosina ina ina. --Bramfab Discorriamo 17:52, 25 ago 2010 (CEST)[rispondi]
Concorde, sè non ci sono obbiezioni (o obiezioni ho sempre il dubbio?) aggiungo le fonti e passo in voce? -- NONISCRITTO Scrivimi 18:08, 25 ago 2010 (CEST)[rispondi]
Per me va bene. --Bramfab Discorriamo 18:24, 25 ago 2010 (CEST)[rispondi]
Visto il consenso importo, invito come sempre tutti a ricontrollare, grazie a tutti -- NONISCRITTO Scrivimi 21:02, 25 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Queste mie osservazioni qui sono state in parte anticipate nella voce: Gould- Wikipedia osservazioni. Fanno seguito agli aggiornamenti nel mio sito personale riguardanti l'evoluzione degli ammoniti Hildoceratidae nell'Appennino umbro-marchigiano, risalenti al Toarciano (Giurassico inferiore). Io mi sono impegnato in questi ultimi anni anche a rivedere il modello di Eldredge e Gould, nel senso di: vagliarlo alla luce della documentazione degli ammoniti; che infatti sono molto importanti per i concetti generali dell'evoluzione. Lo studio è stato da noi (Venturi e Sassaroli) eseguito su materiale abbondante ben conservato e presente su molti livelli fossiliferi del tipico "Rosso Ammonitico" Toarciano. Sezioni ottimamente esposte sui versanti montuosi dove si e risentita di meno l'azione della tettonica. Il nostro lavoro ha riguardato uno spessore di 7 - 8 m di spessore, costituito da stratarelli centimetrici marnosi e calcareo-marnosi e la documentazione fossile è stata trovata in un intervallo senza indizi di crisi ambientali, risalente a 181,5 - 177 milioni di anni fa circa.

E' risultato molto evidente che gli ammoniti non subiscono stasi. L'evoluzione è proceduta sempre con grande rapidità (da cui la fama di FOSSILI GUIDA). Sono state indagate 5 zone biostratigrafiche ad ammoniti della Tetide (differenti da quelle europee standard), dal basso: "Neotaffertia" striata, Hildaites undicosta, Hildoceras bifrons, Merlaites gradatus, Pseudogrammoceras subregale e "Geczyceras" bonarellii. Per noi l'evoluzione nel periodo normale si presenta gradualistica ma rapida (non lenta come aveva previsto Darwin) e implica il passaggio tra sottofamiglie e famiglie: non è una microevoluzione! Anche se non ci sono passaggi tra ordini sistematici e classi. E' una speciazione simpatrica con forme tra un genere e l'altro ( o se si vuole intendere da una specie all'altra) che sono sia di transizione che non di transizione, testimoniando così l'azione presunta della selezione naturale.

Io con questo non contesto le qualità di divulgatore e ricercatore scientifico di Gould; nei libri che ho letto ci sono molti argomenti e opinioni che condivido e l'ho apprezzato anche per le sue prese di posizione contro l'intolleranza e contro il creazionismo. Utente registrato Federico Venturi 23 agosto 2016 ore 12.25

  1. ^ Kim Sterelny, Dawkins vs. Gould. Survival of the Fittest (Revolutions in Science), Icon Books Ltd, 2001, ISBN 1-84046-249-3.
  2. ^ Lewin Leakey Roger Lewin, La sixième extinction. Evolution et catastrophes, Flammarion, 1999, ISBN -102080814265ISBN non valido (aiuto).
  3. ^ Gould S.J., Eldredge N., Punctuated Equilibrium Comes of Age, in Nature 366:223-227.
  4. ^ Eldredge, et al., Punctuated Equilibria: An Alternative to Phyletic Gradualism, in Paleobiology, 1972.
  5. ^ Richard Goldschmidt, The Material Basis of Evolution, Yale University Press, 1982, ISBN 978-0-300-02823-2.
  6. ^ Gould S. J., Evolution's erratic pace, in Natural History 86(5)12:16, 1977.
  7. ^ Gould S. J., Il Pollice del Panda. Riflessioni sulla storia naturale, Il Saggiatore, 2001, ISBN 88-428-0992-6.
  8. ^ Eldredge Niles, The Triumph Of Evolution - And The Failure Of Creationism, 2001, ISBN 0-7167-4478-3.
  9. ^ Darwin Charles, On the Origin of Species by Means of Natural Selection, or the Preservation of Favoured Races in the Struggle for Life., Literature.
  10. ^ Arthur N. Strahler, Science and Earth History: The Evolution/Creation Controversy Buffalo, Prometheus Books, 1999, ISBN -10ISBN non valido (aiuto), 1573927171.

Cenni Storici[modifica wikitesto]

Il modello degli equilibri punteggiati ebbe origine come una estensione del concetto di Ernst Mayr di rivoluzioni genetiche riguardo le speciazioni allopatriche ed in particolar modo le speciazioni parapatriche.

Per quanto le prime basi del modello furono proposte ed ipotizzate da Mayr nel 1954[3], gli storici della scienza riconoscono nello scritto del 1972 di Niles Eldredge e Stephen Jay Gould il documento fondante questo nuovo indirizzo di ricerca paleobiologica[7][8][9].

Il modello degli equilibri punteggiati differisce dall'ipotesi originaria di Mayr in quanto Eldredge e Gould posero in particolare rilievo i periodi di stasi; al contrario Mayr poneva in rilievo l'apparente "saltuarietà morfologica", cioè la percezione di un'improvvisa comparsa di nuove strutture anatomiche (punctuational patterns), la quale si riscontrava durante l'analisi dell'anatomia dei fossili presenti in strati geologici successivi[7]. Mayr si disse concorde con quanto riportato da Eldredge e Gould, ammettendo che la presenza dei periodi di stasi evolutiva sostenuti dai due paleontologi, erano "inaspettati dai biologi evolutivi" e che il modello degli equilibri punteggiati "aveva un impatto notevole sulla paleontologia e la biologia evolutiva"[7].

Precedentemente allo scritto congiunto del 1972, Eldredge pubblicò uno scritto nel 1971 sul Journal of Evolution, in cui suggeriva che se l'evoluzione graduale fosse stata costante si sarebbero dovute ritrovare successioni di fossili che dimostrassero tale costanza dell'evoluzione, ma molto raramente le successioni di fossili ritrovati confermavano tale gradulismo e costanza nella trasformazione di una specie in un'altra, pertanto egli riteneva che il probabile meccanismo preferito dall'evoluzione fosse quello proposto da Ernst Mayr, giudicandolo come un possibile modo per risolvere la questione sulla costanza o meno dell'evoluzione[5].

Eldredge e Gould presentarono il loro lavoro ed i loro risultati durante il congresso annuale della Società Geologica Americana (Geological Society of America) nel 1971[2]. Il congresso concentrò la sua attenzione sulla possibilità degli studi moderni di dare nuova vita ai vari aspetti della paleontologia ed agli studi sull'evoluzione. Tom Schopf, responsabile dell'organizzazione del congresso, assegnò a Gould il tema della speciazione. Gould richiamò l'attenzione sulla pubblicazione del 1971 di Eldredge sostenendo che costui aveva presentato le uniche idee nuove ed interessanti sulle implicazioni paleontologiche, per questo motivo chiese a Schopf che egli potesse presentare il lavoro[10] congiuntamente a Eldredge. Riguardo l'elaborazione del modello, secondo Gould, le idee vennero principalmente da Eldredge; Gould coniò il termine equilibri punteggiati (punctuated equilibrium) e scrisse la maggior parte degli articoli, in particolare quello del 1972, ma Gould riteneva che in Eldredge si dovesse identificare il primo autore negli articoli scientifici firmati Eldredge e Gould[11].

  • 3 Mayr, Ernst (1954). "Change of genetic environment and evolution" In J. Huxley, A. C. Hardy and E. B. Ford. Evolution as a Process. London: Allen and Unwin, pp. 157-180.
  • 7 Mayr, Ernst (1992). "Speciational Evolution or Punctuated Equilibria." In Albert Somit and Steven Peterson The Dynamics of Evolution. New York: Cornell University Press, pp. 21-48.
  • 8 Shermer, Michael (2001). The Borderlands of Science. New York: Oxford University Press.
  • 9 Geary, Dana (2008). "The Legacy of Punctuated equilibrium." In Warren D. Allmon et al. Stephen Jay Gould: Reflections on His View of Life. Oxford: Oxford University Press, pp. 127-145.
  • 5 Eldredge, Niles (1971). "The allopatric model and phylogeny in Paleozoic invertebrates." Evolution 25 (1): 156-167.
  • 2 Eldredge, Niles and S. J. Gould (1972). "Punctuated equilibria: an alternative to phyletic gradualism" In T.J.M. Schopf, ed., Models in Paleobiology. San Francisco: Freeman Cooper. pp. 82-115. Reprinted in N. Eldredge Time frames. Princeton: Princeton Univ. Press, 1985
  • 10 Gould, Stephen Jay (2002). The Structure of Evolutionary Theory. Cambridge, Massachusetts: The Belknap Press of Harvard University Press. p. 775.. ISBN 0-674-00613-5.
  • 11 Gould, S. J. (1991). "Opus 200" Natural History 100 (August): 12-18. http://www.stephenjaygould.org/library/gould_opus200.html

Penso sia un paragrafo meritevole di inserimento in voce, aspetto le vostre opinioni, revisioni, idee -- nonISCRITTO MSG 16:58, 26 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Interessante. Vi e' anche un ottimo scritto di Mauro Ceruti nel penultimo volume del Geymonat (Storia del pensiero filosofico scientifico ..) da utilizzare, avendone il tempo ....--Bramfab Discorriamo 19:50, 26 ago 2010 (CEST)[rispondi]
Sinceramente preferirei mantenere la linea che si incentra sugli articoli scientifici, però un riferimento sarebbe il caso di farlo, preferirei però attenermi a quano già esposto da Telmo Pievani in S. J. Gould – E. S. Vrba, Exaptation. Il bricolage dell’evoluzione del 2008, c'è anche un url che riporta parzialmente il lavoro in italiano: http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:pmbGH8nA-PwJ:www.scienzaefilosofia.it/res/site70201/res451035_21-RECENSIONE-GOULD.pdf+Telmo+Pievani+e+Gould&cd=3&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a ; Storia del pensiero filosofico scientifico lo vedrei più da bibliografia ... magari con un Cit op? -- nonISCRITTO MSG 22:55, 26 ago 2010 (CEST)[rispondi]

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