Diritto alla vita (film)

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Diritto alla vita
Titolo originaleLicense to Kill
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1984
Durata96 min
Generedrammatico
RegiaJud Taylor
SoggettoWilliam A. Schwartz
ProduttoreDorothea G. Petrie, Anne Hopkins
Produttore esecutivoMarian Rees
Casa di produzioneD. Petrie Productions, Marian Rees associated
FotografiaRobert C. Jessup
MontaggioPaul La Mastra
MusicheLaurence Rosenthal
Interpreti e personaggi
Logo ufficiale del film

Diritto alla vita (License to Kill) è un film TV del 1984 diretto da Jud Taylor. Racconta di un ubriaco alla guida che colposamente uccide una ragazza.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Stati Uniti, 1984. Lynne Peterson è una liceale appena diplomata. Sta andando a una festa con la sua auto quando è vittima di un terrificante incidente stradale che la uccide. Il guidatore dell'auto assassina, Tom Fiske, era completamente ubriaco: non ha visto uno stop e ha attraversato il corrispondente incrocio a tutta velocità, provocando un disastroso frontale. Lui ha riportato solo qualche contusione. Lynne è stata estratta dalle lamiere in fin di vita: è morta poco dopo in ospedale.

L'orribile notizia arriva a casa Peterson. La sorellina Amy continua a piangere ("Ditemi che non è vero..."). La madre Judith si mette a letto e non vuole più alzarsi. Il padre John reagisce in modo diverso: a qualsiasi costo, vuole mandare in carcere quell'uomo.

Fiske, colpevole di omicidio stradale, continua con indifferenza la sua vita di incessante ubriachezza, sicuro che, dati i suoi appoggi, nessuno lo potrà mai accusare. Viene avviato un processo per guida in stato di ebbrezza. L'accusa è rappresentata dal giovane procuratore Martin Sawyer. Tom assume un difensore (costosissimo e disonesto), l'avvocato Webster, che riesce ad ottenere più di un rinvio e a far invalidare una importante prova a carico del suo assistito, un campione di sangue prelevato poco dopo l'incidente (dal tasso alcolico elevatissimo). La motivazione è che il suddetto campione sarebbe rimasto incustodito per alcune ore e potrebbe quindi essere stato manomesso.

Ma Sawyer presenta al giudice Miriam Roth due prove schiaccianti: le ricevute di due locali dove, in quella giornata, Fiske aveva consumato superalcolici in grande quantità, per poi mettersi, con grandissima incoscienza e a dispetto di tutte le leggi, al volante. Ne segue una condanna a due anni di carcere. John è relativamente soddisfatto di questa sentenza, anche se non gli restituisce sua figlia. Piano piano anche la sua famiglia si riprende: la vita continua.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato trasmesso per la prima volta dalla TV statunitense nel gennaio 1984. È uscito per il mercato home video nel 2008, distribuito da Echo Bridge Home Entertainment.[1][2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Synopsis, su allrovi.com, 10 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2013).
  2. ^ Diritto alla vita, su mymovies.it. URL consultato il 29 settembre 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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