Diocesi di Tacarata

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Tacarata
Sede vescovile titolare
Dioecesis Tacaratensis
Chiesa latina
Vescovo titolareVincent Marius Joseph Peiris
IstituitaXX secolo
StatoAlgeria
Diocesi soppressa di Tacarata
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Tacarata (in latino Dioecesis Tacaratensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tacarata, nel territorio di Mila o Annaba nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Sono tre i vescovi documentati di questa diocesi. Alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, presero parte il cattolico Aspidio e il donatista Verissimo. Dagli atti della conferenza di evince che il territorio della diocesi donatista di Tacarata era molto più ampio di quello della diocesi cattolica e l'autorità del vescovo Verissimo si estendeva anche sul territorio delle diocesi cattoliche di Leges, Case Calane e Ressiana.[1]

Terzo vescovo noto di questa diocesi è Crescenzo, il cui nome appare al 113º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; Crescenzo, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[2]

Dal XX secolo Tacarata è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 16 novembre 2000 il vescovo titolare è Vincent Marius Joseph Peiris, già vescovo ausiliare di Colombo.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi residenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Aspidio † (menzionato nel 411)
  • Crescenzo † (menzionato nel 484)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

  • John Mark Gannon † (9 dicembre 1966 - 5 settembre 1968 deceduto)
  • Gerald Thomas Bergan † (11 giugno 1969 - 28 gennaio 1971 dimesso)
  • Philip Francis Murphy † (11 gennaio 1976 - 2 settembre 1999 deceduto)
  • Vincent Marius Joseph Peiris, dal 16 novembre 2000

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 97, Aspidius; pp. 1147-1148, Verissimus.
  2. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 228, Crescentius 2.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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