Diocesi di Are di Numidia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Are di Numidia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Arensis in Numidia
Chiesa latina
Arcivescovo titolarePaul Dahdah, O.C.D.
Istituita1933
StatoAlgeria
Diocesi soppressa di Are di Numidia
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Are di Numidia (in latino: Dioecesis Arensis in Numidia) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Are di Numidia, nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Incerta è l'attribuzione dei vescovi a questa antica diocesi africana. Mesnage assegna ad Are di Numidia Augendo, vescovo donatista della setta dei massimianisti, che prese parte al concilio di Cabarsussi, celebrato il 24 giugno 393, e che dette mandato al vescovo Annibonio di Rabauta di firmare gli atti al suo posto.[1] Morcelli, Toulotte e Mandouze invece attribuiscono il vescovo Augendo alla sede di Are di Bizacena (o di Proconsolare).[2]

Alla conferenza di Cartagine del 411 due vescovi donatisti, Secondo e Donato, firmarono gli atti come vescovi Arensis. È però impossibile stabilire a quale delle sedi omonime, Are di Mauritania, Are di Numidia o Are di Bizacena, appartengano questi due prelati.[3]

Dal 1933 Are di Numidia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 30 luglio 1999 l'arcivescovo, titolo personale, titolare è Paul Dahdah, O.C.D., già vicario apostolico di Beirut.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi residenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Augendo ? † (menzionato nel 393) (vescovo donatista)
  • Secondo o Donato ? † (menzionato nel 411) (vescovi donatisti)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mesnage, L'Afrique chrétienne, p. 403.
  2. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, pp. 100-101, Augendus 1.
  3. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 312, Donatus 31; p. 1056, Secundus 5.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Diocesi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di diocesi