Dichiarazione congiunta interalleata del 17 dicembre 1942

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La dichiarazione congiunta interalleata del 17 dicembre 1942 consiste in un'aperta denuncia dello sterminio ebraico operato dai nazisti, formulata dai governi delle "Nazioni Unite"[1] alleate già nel corso della guerra e nelle fasi ancora iniziali dell'Olocausto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La dichiarazione fu la conseguenza delle terrificanti notizie che insistentemente giungevano dalle fonti della resistenza polacca nel periodo in cui si iniziò lo sgombero del ghetto di Varsavia e prese avvio l'eccidio sistematico degli ebrei nei campi di sterminio di Treblinka, Sobibor e Belzec (primavera estate del 1942). I rapporti della resistenza polacca, noti anche al governo di Washington e di Londra, spinsero il ministro degli esteri del governo polacco in esilio, Edward Raczyński, a riassumere la terrificante situazione in rapporto ufficiale di 16 pagine intitolato Lo sterminio di massa degli ebrei nella Polonia occupata dai nazisti[2].

Frontespizio dell'originale del Rapporto Raczyński, dal titolo Lo sterminio di massa degli ebrei nella Polonia occupata dai tedeschi, 10 dicembre 1942.

Il rapporto del governo Polacco, che venne pubblicato il 10 dicembre 1942, portò alla Dichiarazione congiunta interalleata delle “Nazioni Unite”, che fu resa il 17 dicembre del 1942[3]. Per l'Inghilterra la dichiarazione fu in quel giorno letta alla Camera dei Comuni dal Segretario del Foreign Office britannico Anthony Eden [4].

Testo della Dichiarazione[modifica | modifica wikitesto]

«L'attenzione dei Governi del Belgio, Cecoslovacchia, Grecia, Jugoslavia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Stati Uniti d'America e Unione Sovietica e anche del Comitato Nazionale Francese è stata sollecitata da numerosi rapporti provenienti dall'Europa che affermano che le autorità tedesche, non paghe di aver negato, in tutti i territori sui quali hanno esteso il loro barbaro dominio, i diritti umani più elementari alle persone di razza ebraica, stanno ora mettendo in atto il proposito di Hitler, molte volte annunciato, di sterminare la popolazione ebraica in Europa.

Da tutti i territori occupati gli ebrei sono trasportati in condizioni del più abbietto orrore e brutalità verso l'Europa dell'Est. In Polonia, trasformata nel principale macello nazista, i ghetti istituiti dall'invasore tedesco vengono sistematicamente svuotati di tutti gli ebrei, all'infuori di pochi operai, altamente specializzati, richiesti dalle industrie di guerra. Non si hanno più notizie di nessuno di quelli portati via. Coloro che sono in buone condizioni fisiche muoiono lentamente per sfinimento in campi di lavoro. Gli infermi sono lasciati morire all'aperto o per fame o sono deliberatamente uccisi in eccidi di massa.

Si calcola che il numero delle vittime di queste crudeltà letali sia di molte centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini, del tutto innocenti.

I Governi suddetti e il Comitato Nazionale Francese condannano nel modo più assoluto questa politica bestiale di sterminio a sangue freddo. Dichiarano che tali eventi non possono che rafforzare la risoluzione di tutti i popoli amanti della libertà di rovesciare la barbara tirannia hitleriana. Essi riaffermano il loro solenne impegno di far sì che i responsabili di questi crimini non sfuggano alla giusta condanna, nonché di intraprendere tutte le necessarie misure pratiche affinché tale scopo sia raggiunto.»

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Alla dichiarazione alleata fece seguito, tra l'altro, la condanna di Pio XII nel celebre discorso radiofonico della vigilia del natale del 24 dicembre 1942 (dove però non si parlò espressamente di ebrei)[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il nome di “Nazioni Unite” non designava l'ONU (che all'epoca non esisteva), ma i paesi alleati contro le forze dell'Asse e il Giappone. La denominazione fu suggerita dal presidente americano Franklin D. Roosevelt.
  2. ^ [1]
  3. ^ The New York Times. December 18, 1942.Retrieved February 3, 2012. https://query.nytimes.com/gst/abstract.html?res=9F00EEDD1039E33BBC4052DFB4678389659EDE&legacy=true.
  4. ^ http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/december/17/newsid_3547000/3547151.stm.
  5. ^ Fonte: “Ma Pio XII non firmò”, articolo di Michele Sarfatti su Il Sole 24 Ore del 29/04/2009; http://www.cdec.it/rassegna_stampa_cdec_2.asp?idtesto=747#idarticolo747 Archiviato il 1º dicembre 2017 in Internet Archive.
  6. ^ All'interno di un lungo e articolato discorso Pio XII ricordò le " ... centinaia di migliaia di persone, le quali, senza veruna colpa propria, talora solo per ragione di nazionalità o di stirpe, sono destinate alla morte o ad un progressivo deperimento."

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Collegamento al documento del Rapporto Raczyński del 10 dicembre 1942, integralmente disponibile in un sito del governo polacco [2].
  • [3] – 1942: Britain condemns massacre of Jews, BBC News website
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