Colonna di Sigismondo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Coordinate: 52°14′50.31″N 21°00′48.3″E / 52.247308°N 21.013417°E52.247308; 21.013417
Veduta della colonna e di altri edifici circostanti

La colonna di Sigismondo (in polacco: Kolumna Zygmunta) è uno dei simboli della città di Varsavia. Ubicata nella parte meridionale della città vecchia, punto di ritrovo degli abitanti, venne eretta nel 1644 in onore del re Sigismondo III Vasa dal figlio Ladislao IV.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Bernardo Bellotto, Veduta di Varsavia, 1767/68, Castello Reale di Varsavia

La colonna, eretta il 14 settembre 1644, è alta 22 metri e sostiene una statua in bronzo di re Sigismondo III posizionatavi il 24 novembre dello stesso anno. Il progettista principale fu l'italiano Agostino Locci[1] (forse con l'aiuto del suo assistente Costantino Tencalla) mentre la statua, plasmata dal bolognese Clemente Molli, appositamente chiamato da Venezia, fu fusa in bronzo da Daniel Tym. Il re è raffigurato con una grande croce nella mano sinistra e una sciabola nella destra.

Il fusto originale della colonna era in marmo rosso, proveniente dalle cave di Chęciny. Il piedistallo e il pulvino erano invece di marmo nero. Nel 1886-1887 il fusto fu sostituito con uno di granito; il precedente è visibile nella stessa piazza a lato del castello.

Distrutta dai tedeschi nel 1944 durante l'insurrezione di Varsavia, la colonna fu ricostruita cinque anni dopo.

L'iscrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sul lato del basamento che guarda verso il viale Krakowskie Przedmieście c'è una lapide con un'iscrizione in latino:[2]
HONORI·ET·PIETATI
SACRAM·STATVAM·HANC·SIGISMVNDO·III·VLADISLAVS·IV
NATURA·AMORE·GENIO·FILIVS
ELECTIONE·SERIE·FELICITATE·SVCCESSOR
VOTO·ANIMO·CVLTV·GRATVS
PATRI·PATRIAE·PARENTI·OPT: MER: ANNO·DNI·MDCXLIII PONI·IVSSIT·CVI·IAM
GLORIA·TROPHEVM·POSTERITAS·GRATITVDINEM
AETERNITAS·MONVMENTVM·POSVIT·AVT·DEBET

 

 

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'opera è stata restituita a Locci anziché, come usualmente, al suo assistente Tencalla, da Hanna Osiecka-Samsonowicz in base a due documenti coevi: una lettera del 1643 dal nunzio Filonardi al cardinale Barberini che indica Locci come architetto ed un'incisione che rappresenta la colonna stampata nel 1646, con una dedicazione firmata dall'architetto. Cfr: Osiecka-Samsonowicz
  2. ^ Tablice na kolumnie Zygmunta, su zapiecek.com. URL consultato il 29 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2008).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Tadeusz Chrzanowski, Zdzisław Żygulski jun., Poland Treasures of the past, Kluszczyński, 2001, p. 200, ISBN 83-88080-52-0.
  • Hanna Osiecka-Samsonowicz, Locci architetto e scenografo a Varsavia, su Narnia, 2003. URL consultato il 31/12/2018.
  • (PL) Hanna Osiecka-Samsonowicz, Agostino Locci (1601-po 1660): scenograf i architekt na dworze królewskim w Polsce, Varsavia, Instytut Sztuki Polskiej Akademii Nauk, 2003, ISBN 83-89101-18-1.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Polonia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Polonia