Colonia marina SIP ENEL

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Colonia marina SIP ENEL
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia Romagna
LocalitàRiccione
Indirizzoviale Torino 69
Coordinate43°59′18.49″N 12°41′04.02″E / 43.98847°N 12.68445°E43.98847; 12.68445
Informazioni generali
Condizioniabbandonata
Costruzione1960
Inaugurazione1963
Stilebrutalismo
Realizzazione
ArchitettoGiancarlo De Carlo
CommittenteSocietà Idroelettrica Piemonte

La Colonia marina SIP ENEL di Riccione, meglio conosciuta come Colonia ENEL di Riccione e spesso confusa con la Colonia ENEL di Rimini al confine tra Marebello e Rivazzurra[quale delle due colonie si trova al confine?] è stata progettata dall'architetto Giancarlo De Carlo ed inaugurata nel 1963.[1] Era un'opera architettonica innovativa e "a misura di bambino", ben diversa dalle colonie "di controllo" del periodo fascista.[senza fonte]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio si sviluppa su tre livelli, con ampie terrazze e logge che si affacciano sul mare, creando un ambiente luminoso e arioso. La struttura è modulare e flessibile, adattandosi alle diverse esigenze dei bambini. Spazi comuni come la mensa, la biblioteca e il teatro favoriscono la socializzazione e la partecipazione attiva dei bambini. La colonia era immersa in un parco verde con giochi e spazi per attività all'aperto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente la colonia era stata voluta dalla società SIP acronimo di Società Idroelettrica Piemonte acquisita poi dalla ENEL che nel 1960 voleva costruire una colonia marina per i figlie dei suoi dipendenti, non potendo più usare la capienza della Colonia SADE di Rivazzurra.[2][3] Il progetto fu dato all'architetto Giancarlo De Carlo che assiene al suo assistente Armando Barp, inzio il progetto. Nel 1961 alla presentazione del quattro progetto al Comune, iniziarono i lavori di costruzione. La Colonia ENEL è stata abbandonata negli anni novanta del Novecento e versa oggi in stato di degrado. Nonostante il suo valore architettonico e storico, l'edificio non è stato ancora sottoposto a un adeguato restauro. Diverse iniziative, come il censimento del FAI e concorsi di progettazione, hanno acceso i riflettori sulla colonia, auspicandone un futuro recupero. Sono state avanzate diverse proposte per il riutilizzo della Colonia ENEL, tra cui: trasformazione in ostello della gioventù, reazione di un centro di ricerca sull'architettura del Novecento e realizzazione di spazi per attività culturali e sociali.[4][5] Nel 2021 fu venduta all'asta ad una società privata per farne una struttura ricettiva.[6]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

L'architettura della colonia è caratterizzata da diversi aspetti innovativi e funzionali. L'edificio è composto da moduli prefabbricati in cemento armato, disposti su tre livelli e collegati da passerelle e scale. Questa struttura modulare permette una grande flessibilità degli spazi, adattandosi alle diverse esigenze dei bambini. Le linee curve e sinuose dell'edificio contrastano con la rigidità geometrica degli edifici circostanti. La fluidità delle forme crea un ambiente dinamico e accogliente, a misura di bambino. Le ampie terrazze e logge, disposte su tutti i lati dell'edificio, garantiscono un'illuminazione naturale e una ventilazione costante degli ambienti.La colonia si inserisce armoniosamente nel contesto naturalistico della pineta di Riccione. L'utilizzo di materiali come il legno e il cemento armato a vista crea un legame con l'ambiente circostante. La colonia era dotata di tutti i servizi necessari per il benessere dei bambini, tra cui: cucina e mensa, dormitori, sale per attività ludiche e ricreative, biblioteca, teatro, infermeria, piscina. L'architettura della Colonia ENEL era concepita per il benessere e la crescita dei bambini. L'edificio era infatti progettato per: favorire la socializzazione e la partecipazione attiva dei bambini, promuovere l'autonomia e la responsabilità, garantire la sicurezza e il comfort. La Colonia ENEL è un esempio di architettura brutalista, caratterizzata dall'uso del cemento armato a vista e da forme semplici e geometriche. Questo stile architettonico, nato negli anni '50, era espressione di una nuova era di progresso e di fiducia nella tecnologia. La Colonia ENEL di Riccione è un'opera di grande valore storico e architettonico. La sua originalità e il suo stato di abbandono la rendono un luogo suggestivo e affascinante, che merita di essere recuperato e valorizzato.

Giancarlo De Carlo in una intervista parlando della costruzione della Colonia SIP ENEL di Riccione la definì:

«un’esperienza significativa, il primo grande edificio che ho costruito ... Solo nei piccoli gruppi c’è possibilità di rappresentarsi, di riconoscersi e di avere scambi positivi. Perciò, quando proprio non si può fare a meno di mettere insieme grandi numeri di persone, bisogna decentrarle, frazionarle, rompere la massa in tanti piccoli gruppi dove gli individui possano continuare a ricongiungersi col proprio alone di pensieri e azioni e riconoscersi in se stessi e negli altri»

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Colonia marina SIP ENEL, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna. Modifica su Wikidata
  • Colonia ENEL, su I luoghi del cuore, FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano. URL consultato il 15 aprile 2024.
  • Colonia ENEL (Riccione), su Catalogo generale dei Beni Culturali, Ministero della Cultura. URL consultato il 15 aprile 2024.
  • Colonia Marina Enel, su domusweb.it.