Cochlops

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Cochlops
Fossili di Cochlops
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Cingulata
Famiglia Chlamyphoridae
Sottofamiglia Glyptodontinae
Genere Cochlops

Il coclope (gen. Cochlops) è un mammifero cingolato estinto, appartenente ai gliptodonti. Visse nel Miocene inferiore-medio (circa 18 - 12 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale, come tutti i gliptodonti, era dotato di una corazza formata da numerosi osteodermi saldati fra loro, che proteggeva la maggior parte del corpo. Il cranio di Cochlops era caratterizzato da un rostro accorciato, dal profilo facciale fortemente inclinato verso l'avanti, e dal piano occipitale obliquo. In generale, la forma del cranio sembra preannunciare quella di gliptodonti successivi come Panochthus. Il carapace di Cochlops era caratterizzato da placche particolarmente rugose, soprattutto rispetto ad altre forme di gliptodonti arcaici come Asterostemma depressa o Propalaehoplophorus; alcune placche, soprattutto nella regione pelvica, presentavano un'ornamentazione particolare, con un grosso tubercolo centrale conico circondato da tubercoli rugosi più piccoli.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Cochlops venne descritto per la prima volta da Florentino Ameghino nel 1889, sulla base di resti fossili rinvenuti in Argentina, in terreni del Miocene inferiore. La specie tipo è Cochlops muricatus, ma a questo genere è stata ascritta anche la specie C. debilis, descritta dallo stesso Ameghino nel 1891. Al genere Cochlops sono state in seguito attribuite anche le forme ascritte al genere Metopotoxus.

Cochlops è un rappresentante arcaico dei gliptodonti; è ascritto al gruppo noto come Propalaehoplophorini, i cui rappresentanti includono alcune forme mioceniche come Propalaehoplophorus, Asterostemma ed Encinepeltus.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Ameghino. 1889. Contribución al conocimiento de los mamíferos fósiles de la República Argentina [Contribution to the knowledge of the fossil mammals of the Argentine Republic]. Actas de la Academia Nacional de Ciencias de la República Argentina en Córdoba, 6:xxxii-1027.
  • F. Ameghino. 1891. Nuevos restos de mamíferos fósiles descubiertos por Carlos Ameghino en el Eoceno inferior de la Patagonia austral. – Especies nuevas, adiciones y correcciones [New remains of fossil mammals discovered by Carlos Ameghino in the lower Eocene of southern Patagonia. – New species, additions, and corrections]. Revista Argentina de Historia Natural, 1:289-328.
  • S. F. Vizcaíno, J. C. Fernicola, and M. S. Bargo. 2012. Paleobiology of Santacrucian glyptodonts and armadillos (Xenarthra, Cingulata). In: S. F. Vizcaíno, R. F. Kay, M. S. Bargo (eds.), Early Miocene Paleobiology in Patagonia: High-Latitude Paleocommunities of the Santa Cruz Formation, p. 194-215.