Club Calcio Femminile Catania

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C.C.F. Catania
Calcio
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Azzurro, rosso
Dati societari
Città Catania
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione
Federazione FIGCF
Fondazione 1973
Scioglimento1977
Stadio campo di Fontanarossa
( posti)
Palmarès
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Il Club Calcio Femminile Catania, conosciuto come CCF Catania, è stata una società di calcio femminile di Catania che ha operato tra il 1973 e il 1977.

Sono cinque le società hanno creato il CCF Catania, confluendo via via l'una nell'altra[1]; nel 1973, le ultime due a unire le forze sono il GS Upim Piazza Università[2] e la Pol. Parrucchieri Robert[3]. La formazione catanese ha disputato una stagione in Serie A, due in Interregionale e due in Serie B prima di sciogliersi e infine confluire nella Libertas Nesima[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le società progenitrici[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1970, anno delle prime competizioni federali a cui partecipano delle società etnee, iniziano l'attività l'Ares Catania, che si iscrive al campionato regionale[5], la Robert, la Libertas Corso, la Real Etnea e l'Upim[6]. Queste ultime quattro si riuniscono in una federazione locale, la Federazione Gioco Calcio Femminile[7], e il 17 e il 19 luglio disputano la Coppa Città di Catania, prima competizione locale, al campo di Zia Lisa[8].

Mentre l'Ares e la Real Etnea si iscrivono alla Serie A FICF[9], nel 1971 Robert, Lib. Corso, Avanti Club e Upim sono al via nella Serie B FFIGC[10]. C'è anche l'ACF Catania, che assorbe a sorpresa l'Etnea ritiratasi dalla A[11]. L'Upim vince il girone di Serie B[12], accedendo agli spareggi insieme alla Libertas Corso[13].

In estate, vengono ammesse alla Serie A FFIUAGC sia Upim che Robert, quest'ultima al posto dell'Ares che rinuncia e confluisce nell'Upim[14]. Le squadre vengono inserite in due gironi diversi e finiscono per dover spareggiare fra loro per salvarsi: vince l'Upim 2-0 sul neutro di Fiumefreddo[15]. In Serie B, l'ACF confluisce nella Robert, che partecipa al campionato fuori classifica con la squadra riserve[16].

La nascita del CCF Catania[modifica | modifica wikitesto]

Malgrado la rivalità, a metà marzo 1973 si opta per l'unione delle forze tra Upim e Robert per partecipare alla Serie A con una formazione più competitiva, a cui si dà il nome di Club Calcio Femminile Catania[17]. La scelta però si rivela inutile sul piano tecnico: il direttore tecnico Carlo Molon e gli allenatori Sicilia e Mirabella tentano una salvezza che si rivela impossibile per le rossazzurre[18]. La retrocessione ridimensiona il CCF Catania, che in Serie A Interregionale 1974 chiude al quarto posto[19]. Con la supremazia cittadina ormai passata in mano alla Jolly Catania, nell'Interregionale 1975 scivola ancora in classifica pur rimanendo sempre in zona podio[20].

A questo punto, il CCF Catania è inserito in Serie B, dove disputa due stagioni anonime in un torneo declassato a regionale. Nel 1976 è terza (e partecipa a una tournée in Austria)[21], nel 1977 è l'ultima apparizione in un torneo depauperato: la squadra chiude cedendo tutti i cartellini delle calciatrici alla Libertas Nesima[22]. Alcuni degli elementi rossazzurri rinforzeranno poi anche l'ACF Gravina[23].

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria del CCF Catania[24]
  • 1970 • fondazione dell'Ares Catania, Real Etnea e Pol. Parrucchieri Robert e GS Upim di Piazza Università.
  • 1970 • La Robert vince la Coppa Città di Catania FGCF, 3ª è la Real Etnea, 4ª l'Upim.
  • 1970 • Ares nel campionato regionale FSGCF.
  • 1970 • Robert, Ares e Real Etnea partecipano alla Coppa Italia FICF.
  • 1971 • Ares 1ª nel Girone Sicilia Orientale di Serie A FICF; Real Etnea si ritira e confluisce nell'ACF Catania.
  • 1971 • Ares e Real Etnea partecipano alla Coppa Edera FICF.
  • 1971 • Upim 1ª, Robert 3ª, ACF Catania 5ª nel Girone Q di Serie B FFIGC. Upim eliminata ai 16i di finale degli spareggi promozione.
  • 1971 • Upim eliminata ai quarti di finale, Robert eliminata al primo turno di Coppa Italia FFIGC.
  • 1972 • l'Ares confluisce nell'Upim, l'ACF confluisce nella Robert. Upim 4ª nel Girone D e Robert 4ª nel Girone E di Serie A FFIUAGC; le due squadre spareggiano fra loro per la salvezza e l'Upim si impone per 2-0.
  • 1972 • Upim eliminata ai quarti di finale, Robert eliminata al terzo turno, ACF Catania eliminata al primo turno di Coppa Italia FFIUAGC.
  • 1973 • dalla fusione tra Upim e Robert nasce il Club Calcio Femminile Catania, 7º nel Girone B di Serie A FFIUGC, retrocesso in Interregionale.
    Eliminato negli ottavi di Coppa Italia FFIUGC.
  • 1974 • 4º nel Girone H dell’Interregionale FFIUGC.
  • 1975 • 4º nel Girone F dell’Interregionale FFIGC.
  • 1976 • partecipa alla Serie B FIGCF.
  • 1977 • partecipa alla Serie B FIGCF. A fine stagione si ritira.

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Allenatori
Ares Catania
  • 1970-1971 Bandiera dell'Italia Nino Mannino
Parrucchieri Robert
  • 1970-1971 Bandiera dell'Italia Luigi Conti
  • 1971 Bandiera dell'Italia Bonaccorsi
  • 1972 Bandiera dell'Italia Francesco Messina (dt) e Luigi Conti
Real Etnea
  • 1970 Bandiera dell'Italia Pina Arculeo
ACF Catania
  • 1971 Bandiera dell'Italia Raciti
  • 1972 Bandiera dell'Italia Leotta
UPIM Piazza Università
CCF Catania
  • 1973 Bandiera dell'Italia Carlo Molon (dt) e Antonino Sicilia
  • 1974 Bandiera dell'Italia Antonino Sicilia
  • 1975-1977 Bandiera dell'Italia Andrea Mirabella
Presidenti
Ares Catania
  • 1970-1971 Bandiera dell'Italia Aldo Chiappini
Parrucchieri Robert
  • 1970-1972 Bandiera dell'Italia Robert Lo Schiavo
Upim Piazza Università
  • 1970-1972 Bandiera dell'Italia Augusto Santaniello
CCF Catania
  • 1973-1974 Bandiera dell'Italia Augusto Santaniello
  • 1975-1977 Bandiera dell'Italia Pulvirenti

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sergio Nunzio Capizzi e Roberto Quartarone, Il cielo è rosa sopra il Cibali, Catania, Quelli del '46, 2020, ISBN 9798638618735.
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