Circe (Waterhouse)

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Circe
AutoreJohn William Waterhouse
Data1911
Tecnicaolio su tela
Dimensioni76×110,5 cm
Ubicazionesconosciuta

Circe è un dipinto a olio su tela eseguito nel 1911 dal pittore britannico John William Waterhouse.

È l'ultima delle sue tre rappresentazioni del personaggio mitologico[1], prima di Circe offre la coppa a Ulisse (1891)[2] e Circe Invidiosa (1892)[3]. La sua esatta ubicazione non è nota in quanto parte di una collezione privata.

Descrizione e analisi[modifica | modifica wikitesto]

Prima versione del dipinto (61×51 cm, collezione privata).

Esistono due versioni del dipinto, entrambe parte di collezioni private[4]. Nei primi due quadri Circe è stata ritratta con i capelli castano scuro, mentre qui sono diventati rossi[5].

La potente dea (figlia del titano del sole Elio e della ninfa oceanina Perseide) è ritratta nella sua lussuosa dimora sull'isola di Eea, nel mezzo di un prato circondato da una fitta foresta dove gli animali selvatici sono completamente assoggetti alla magia di lei.

A differenza dei due dipinti precedenti, in cui Circe è raffigurata come una donna autorevole, qui viene messa in rilievo la sua componente umana. La dea siede con un'espressione calma e pensierosa, sul tavolo ci sono un libro di incantesimi e una bottiglia di pozione magica (che ne sottolinea l'intelligenza e l'astuzia divina); accanto al tavolo c'è una coppa di vino, forse a suggerire i suoi sentimenti e le sue ambizioni umane. È improbabile che Circe lanci accidentalmente qualsiasi oggetto: forse la coppa è stata lanciata di proposito, lasciando irrisolto questo fatto[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Circe II, su john-william-waterhouse.com. URL consultato il 21 novembre 2021.
  2. ^ (EN) Circe Offering the Cup to Ulysses, su john-william-waterhouse.com. URL consultato il 21 novembre 2021.
  3. ^ (EN) Circe Invidiosa, su john-william-waterhouse.com. URL consultato il 21 novembre 2021.
  4. ^ a b Erol Degirmenci, William Waterhouse’s Love for Circe, su dailyartmagazine.com, 21 maggio 2020. URL consultato il 21 novembre 2021.
  5. ^ (EN) Anthony Hobson, JW Waterhouse, Londra, Phaidon Press, 1989, pp. 77, 89, 101-105, ISBN 0-7148-8066-3.

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