Chiesa di Santa Maria Nova (Venezia)

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Chiesa di Santa Maria Nova
La chiesa di Santa Maria Nova dietro a quella di Santa Maria dei Miracoli nella Veduta di Venezia di Jacopo de' Barbari, 1500.
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàVenezia
Coordinate45°26′22.64″N 12°20′20.43″E / 45.439623°N 12.339009°E45.439623; 12.339009
Religionecattolica
TitolareMaria Assunta
Sconsacrazione1808
Stile architettonicoRomanico
Inizio costruzioneX secolo
Demolizione1852

La chiesa di Santa Maria Nova era un edificio religioso della città di Venezia ubicato nel sestiere di Cannaregio in prossimità della chiesa dei Miracoli e demolito nel XIX secolo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fondazione di una prima chiesa, dedicata a Santa Maria Assunta, si ritiene risalga alla seconda metà del X secolo per volontà della famiglia Borselli. Nel XIII secolo la chiesa venne completamente ricostruita assumendo quindi il nome di Santa Maria Nova. I lavori del campanile iniziarono solo nel 1498 e infatti nella veduta di Venezia di Jacopo de' Barbari del 1500 il campanile appare troncato e ancora privo della cella campanaria. Dalla stessa veduta si ricava anche la struttura della chiesa, di impostazione basilicale romanica a tre navate.

Nel 1535 parte dell'edificio crollò e si procedette a una ricostruzione sul modello del Sansovino. All'inizio del XVII secolo fu rinnovato l'altar maggiore mentre nel 1760 iniziarono i lavori della nuova facciata dall'architetto Giovanni Vettori che probabilmente rimase incompiuta. La chiesa infatti venne chiusa nel 1808 in seguito ai decreti napoleonici e, spogliata degli arredi interni e delle opere d'arte, fu adibita a deposito e infine demolita nel 1852.

La chiesa ospitava la tomba del doge Nicolò Contarini che andò dispersa con la chiusura dell'edificio.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Umberto Franzoi, Dina Di Stefano, Le chiese di Venezia, ed. Alfieri, Venezia, 1976, pag.161
  • Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia, Venezia, Tipografia Grimaldo, 1872.

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