Chiesa di Sant'Antonio Abate (Pian Camuno)

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Chiesa di Sant'Antonio Abate
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàPian Camuno
Coordinate45°50′39.43″N 10°09′28.84″E / 45.844286°N 10.15801°E45.844286; 10.15801
Religionecattolica di rito romano
TitolareSant'Antonio Abate
Diocesi Brescia
Consacrazione1876

La chiesa di Sant'Antonio Abate è la parrocchiale di Pian Camuno, in provincia e diocesi di Brescia[1][2]; fa parte della zona pastorale della Bassa Val Camonica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'originaria cappella di Sant'Antonio esisteva già nel XVI secolo[1]; nel Catalogo queriniano del 1532 si legge che allora le funzioni di parrocchiale erano espletate ancora dalla chiesa di Santa Giulia[3], che in precedenza era stata direttamente filiale della pieve di Rogno[4].
Tuttavia, nella seconda metà del Cinquecento la parrocchialità risultava essere stata traslata nella chiesa di Sant'Antonio, come testimoniato da un atto del 1567 di monsignor Pandolfo e in uno del 1567 del vescovo di Brescia Domenico Bollani[4].

In un documento del 1573 si riscontra che nella parrocchiale avevano sede la confraternita del Corpo di Cristo e il Consorzio della Misericordia, mentre poi nel 1578 la chiesa fu posta nella giurisdizione della pieve d'Artogne[4].

Nel 1671 la chiesa fu rifatta ed ingrandita[1]; nel 1685 fu al centro di una diatriba tra il vescovo di Brescia e la badessa del monastero cittadino di Santa Giulia per la nomina del nuovo parroco che succedesse al defunto don Ludovico Andreoli[3], che era stato investito del beneficio da parte della badessa di Santa Giulia Angelica Baitelli[5].

Nel 1702 il vescovo Daniele Marco Dolfin, compiendo la sua visita, trovò che il reddito era di circa 1000 lire, che a servizio della cura d'anime v'erano il parroco, tre sacerdoti e un chierico e che la parrocchiale, in cui erano situati due altari e che altri tre erano in corso di ultimazione e avevano sede le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario, aveva come filiali le chiese di Santa Giulia e di Santa Maria Rotonda[3].

La chiesa fu nuovamente rifatta nel 1731, per poi venir restaurata tra il 1870 e il 1876, anno in cui fu consacrata; la facciata venne modificata nel 1897 e nei primi anni del XX secolo l'intera struttura fu ristrutturata e risistemata[1].

Nel 1983 il tetto e gli intonaci furono interessati da un intervento di rifacimento e il 14 aprile 1989, come stabilito dal Direttorio diocesano per le zone pastorali, la chiesa passò dalla vicaria di Pisogne alla neo-costituita zona pastorale della Bassa Val Camonica[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della chiesa, a capanna e caratterizzata da due lesene laterali dotate di capitelli compositi[4], presenta il portale d'ingresso in pietra locale, tre nicchie ospitanti altrettante raffigurazioni sacre e, sopra di queste, una trifora; è coronata dal timpano triangolare aggettante, sopra il quale è collocata una croce di ferro[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, le cui pareti sono abbellite da affreschi e da rilievi, sulla quale si affacciano le cappelle laterali e che è coperta dalla volta caratterizzata da unghioni[1].
Al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, ospitante le cantorie, su una delle quali è alloggiato l'organo, e chiuso dell'abside, in cui è posta la soasa dell'altare maggiore[1].

Opere di pregio qui conservate sono l'affresco con soggetto Cristo che scaccia i mercanti dal Tempio, risalente alla prima metà del XIX secolo[4], le due statue dei Santi Gregorio e Gerolamo, poste nel 1909, i tre riquadri in cui sono collocate rispettivamente le rappresentazioni di Sant'Antonio Abate con San Girolamo nel deserto e la colomba che porta il pane, sant'Antonio Abate che adora Cristo in cielo e sant'Antonio in gloria[4], gli affreschi dei Quattro Evangelisti, l raffigurazione della Beata Vergine Assunta, eseguita nel Settecento[4], la pala ritraente la Madonna col Bambino fra i Santi Carlo e Antonio di Padova, eseguita dagli artisti Panazza e Nasino[4], le due pale raffiguranti la Madonna col Bambino assieme a San Leonardo e a un Santo vescovo e i Santi Tommaso e Giovanni Nepomuceno, dipinte da Antonio Zanucchi nel 1740[4], l'altare maggiore del 1737, la pala con soggetto la Madonna assieme ai Santi Antonio Abate e Giulia, realizzata da Giuliano Volpi[4], e l'organo, costruito dalla ditta Bossi nel XIX secolo e restaurato nel 1980[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Chiesa di Sant′Antonio Abate <Pian Camuno>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  2. ^ Chiesa di Sant'Antonio Abate - Pian Camuno (BS), su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  3. ^ a b c d Parrocchia di Sant'Antonio abate, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  4. ^ a b c d e f g h i j Pian Camuno, su enciclopediabresciana.it. URL consultato il 7 febbraio 2021.
  5. ^ Eremo dei Santi Apostoli Pietro e Paolo Biennio (BS) (PDF), p.33, Giugno 2007 Anno XXI.
  6. ^ Pian Camuno - ORGANO Bossi XIX sec., su organibresciani.org. URL consultato il 10 febbraio 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]