Chiesa di Sant'Antonio Abate (Borgo Chiese)

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Chiesa di Sant'Antonio Abate
Facciata della chiesa
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàQuartinago (Borgo Chiese)
Coordinate45°54′36.58″N 10°36′39.12″E / 45.910162°N 10.610867°E45.910162; 10.610867
Religionecattolica
TitolareAntonio abate
Arcidiocesi Trento

La chiesa di Sant'Antonio Abate è una chiesa cattolica situata a Quartinago, località del comune di Borgo Chiese in provincia di Trento; è sussidiaria della parrocchiale di San Martino di Cimego e fa parte dell'arcidiocesi di Trento[1][2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vista laterale

La prima citazione documentale di questa chiesa risale al 1492[2][1]; nel 1531 l'edificio venne ricostruito o sopraelevato (la data appare in cima alla facciata), e poco prima del 1671 venne edificata la sagrestia[1][3].

Da allora si registrano solo interventi minori o conservativi; tra il 1969 e il 1972 viene realizzato l'adeguamento liturgico con l'aggiunta di arredi lignei eterogenei; segue, nel 1974, un grosso restauro complessivo, ma già dal 1991 la chiesa viene chiusa al culto per problemi di sicurezza. Un secondo intervento ha luogo nel 2007-08[1]. Il luogo di culto ha anche subito un'imprecisata profanazione nel 1866, venendo riconciliato lo stesso anno[2][1], e nel 1983 vennero rubate alcune sculture e decorazioni dall'altar maggiore[1]. Tra il 1969 e il 1972 è stato realizzato l'adeguamento liturgico tramite arredi in legno eterogenei[1].

Due campane furono fuse nel 1716 e nel 1726; al tempo della prima guerra mondiale la chiesa aveva tre campane; la più grande venne spezzata, mentre le due più piccole vennero fortunosamente salvate dal curato che, con l'appoggio del comandante di gendarmeria, le nascose in un fosso per recuperarle a conflitto terminato; una nuova campana venne fusa nel 1961, in concomitanza con la sistemazione del campanile[1][4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Interno
Altare maggiore

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa, orientata verso nord-ovest, sorge nel centro storico di Quartinago, addossata con il suo fianco destro alle case. La facciata a capanna, riparata dalle falde sporgenti del tetto, è rinserrata tra due pilastri in granito e percorsa da un alto zoccolo: questo è interrotto al centro dal portale d'ingresso architravato e da due finestrelle quadrangolari, tutti profilati in granito e riquadrati in un'arcata ribassata[1]. Più in alto, in asse col portale, si trova un'altra finestra dal profilo mistilineo; una banda rossa segue il profilo dell'attacco al cielo e, appena sotto alla punta, è riportata la data del 1531.

Il fianco sinistro della chiesa è semplice: due grandi finestre rettangolari illuminano la navata, e una a lunetta dà sul presbiterio; sotto ad essa emerge il volume della sagrestia[1].

Sul fianco destro, a livello della facciata, si innalza il campanile: è una torre a base quadrata, con fusto intonacato raso sasso e bucato da feritoie sul lato rivolto alla strada; la cella campanaria è aperta da quattro grandi monofore centinate ed è sormontata da un tiburio ottagonale con piccole monofore centinate, tamponate sui lati obliqui, e da una cupola a cipolla in lamiera[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno consiste di un'unica navata, pavimentata con lastre di pietra, suddivisa in due campate voltate a lunetta e rinforzate da tiranti metallici, intramezzate da un'arcata a pieno centro poggiante su pilastri. Sul lato destra della prima campata c'è una porta architravata e preceduta da tre gradini, che conduce al campanile; due nicchie poco profonde si aprono nella parte terminale della seconda campata[1].

L'arco santo introduce al presbiterio rettangolare, voltato a crociera e rialzato di un gradino, pavimentato in pietra con inserti in cemento e in cotto; sul lato sinistro c'è l'accesso alla sagrestia[1]. L'altare maggiore risale al 1648[3]; sono presenti anche due altari laterali, appoggiati all'arco santo, nonché l'altare al popolo, posto al centro del presbiterio e realizzato reimpiegando un vecchio inginocchiatoio[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n Chiesa di Sant′Antonio Abate <Cimego, Borgo Chiese>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 3 novembre 2023.
  2. ^ a b c Costa, p. 366.
  3. ^ a b Zulberti, p. 148.
  4. ^ Zulberti, p. 164.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Armando Costa (a cura di), La Chiesa di Dio che vive in Trento, Edizioni diocesane, 1986.
  • Marco Zulberti, Alcune notizie di don Alessandro Bertolasi riguardo alla chiesa di S. Martino di Cimego, in PassatoPresente - Contributi alla storia della val del Chiese e delle Giudicarie - Quaderno n. 31, n. 2, Storo, Il Chiese s.c.r.l., 1997.

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