Casa Gobba

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Casa Gobba
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFollonica
IndirizzoPiazza del Popolo, 2-4
Coordinate42°55′15.54″N 10°45′22.89″E / 42.920983°N 10.756358°E42.920983; 10.756358
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1581
Realizzazione
ProprietarioComune di Follonica
CommittenteJacopo VI Appiano

La Casa Gobba è un edificio situato a Follonica, nella provincia di Grosseto, in Toscana.

La sua posizione è nella centrale piazza del Popolo, di fronte al lungomare, adiacente alla sede della Pinacoteca civica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nucleo originale dell'edificio nacque nel 1581, quando vennero costruiti nei pressi del porticciolo due magazzini del ferro a uso dei forni fusori di Follonica e di Valpiana, «uno pel Signore di Piombino e l'altro per la Magona».[1] La struttura fu ampliata nel 1734 con due recinti detti "scottieri", destinati a depositi dell'ematite estratta da Rio nell'Elba.[2] Nel 1773 fu sopraelevato per realizzare il quartiere sottotetto per l'alloggio del custode.[1][3]

Dalle carte del 1783 e del 1801, realizzate rispettivamente da Giorgio Kindt e da Bernardino della Porta, si deduce come il magazzino dello stabilimento di Follonica, a uso del Principato di Piombino, occupasse la parte settentrionale dello stabile, mentre la parte meridionale era destinata alla Magona granducale operante nelle ferriere di Valpiana e Accesa.[1]

A partire dal 1809, sotto la direzione di Walser Kriemler, il fabbricato fu ingrandito a più riprese fino al 1835, senza tuttavia perdere le proprie funzioni, rimanendo a lungo deposito per lo scarico e smistamento della vena di ferro, ghisa e getti, e anche di foraggio per gli animali (cavalli, buoi), impegnati dai vetturini.[1][2]

Tra il 1922 e 1923 la parte settentrionale dell'edifico venne demolita e ricostruita in stile neoclassico per ospitare la locale casa del fascio, poi casa del popolo dopo la guerra e infine pinacoteca civica dal 1995.[4] Il fabbricato originario dei magazzini, con il caratteristico tetto spiovente e le forme irregolari, è da allora conosciuto con il nome di "Casa Gobba".[3]

La Casa Gobba ha ospitato l'ufficio locale marittimo della Capitaneria di porto fino al 2017, anno in cui l'ente è stato trasferito nella vicina Casa Storta, edificio di proprietà demaniale.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Rombai, Tognarini 2006, pp. 258-259.
  2. ^ a b Casa Gobba, su magmafollonica.it. URL consultato il 19 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2019).
  3. ^ a b Villaggio-fabbrica, su magmafollonica.it. URL consultato il 19 maggio 2023.
  4. ^ Santi 2007, p. 56.
  5. ^ La Guardia costiera ha una nuova casa: inaugurata la sede dell'ufficio circondariale marittimo, su Il Giunco, 27 luglio 2017. URL consultato il 19 maggio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Danilo Barsanti, Lucia Bonelli Conenna e Leonardo Rombai, Le carte del granduca. La Maremma dei Lorena attraverso la cartografia, Grosseto, Biblioteca Chelliana, 2001.
  • Leonardo Rombai e Ivan Tognarini, Follonica e la sua industria del ferro. Storia e beni culturali, Sesto Fiorentino, All'Insegna del Giglio, 2006.
  • Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Siena, Nuova Immagine, 2007.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Casa Gobba, su magmafollonica.it. URL consultato il 19 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2019).