Cappella di San Giorgio dei Genovesi

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Cappella di San Giorgio dei Genovesi
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàSciacca
Coordinate37°30′22.1″N 13°05′16.31″E / 37.506139°N 13.087863°E37.506139; 13.087863
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Giorgio
Arcidiocesi Agrigento
Inizio costruzioneXVI secolo

La cappella di San Giorgio dei Genovesi era un luogo di culto di Sciacca eretto nel XVI secolo accanto alla chiesa di San Francesco d'Assisi. È stata demolita nel 1952 e i resti sono solo parzialmente visibili.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La cappella venne fondata nel 1520 nell'area del monastero di San Francesco d'Assisi da mercanti genovesi che risiedevano a Sciacca. Si collocava all'angolo tra Via Figuli e via Agatocle, a nord della chiesa, fuori le mura e proprio di fronte a porta Bagni, nella zona delle fabbriche dei maiolicari saccensi, denominati "quartarari"[1].

L'edificio venne demolito nel 1952[2] in un'operazione di speculazione edilizia[1] e sul suo sedime fu costruito un edificio residenziale multipiano. Alcuni resti sono ancora visibili, parzialmente interrati.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si mostrava con tetto spiovente ad una falda, molto elegante nel prospetto cinquecentesco, con ricco portale in stile catalano e occhio a ghiere concentriche, sormontato da una slanciata finta finestra ogivale fiancheggiata da fascia con motivo ad archetti pensili.

La cappella era una testimonianza di rilevante valore artistico e architettonico del significativo ruolo assunto dalla comunità genovese a Sciacca dove, ancora oggi, una località porta il nome di San Giorgio. Le pareti interne erano decorate da maioliche rappresentanti alcune Storie della Bibbia, opera di un certo Maxierato. Questi manufatti furono salvati dalla distruzione e trasferiti presso l'istituto Statale d'Arte, dove ancora si trovano. L'unico altare della chiesa custodiva un pregevole dipinto di anonimo autore raffigurante San Giorgio e il drago, andato disperso. Nella chiesa, si trovavano inoltre le sepolture dei mercanti genovesi, la pietra tombale di un giovane di nome Francesco Russo, morto nel 1588, e il sarcofago del savonese Augusto Cunneo, morto nel 1572. Di quest'ultima opera e di altri frammenti di un sarcofago con lo stemma della famiglia Tagliavia, provenienti dall'attigua cappella di Santa Maria del Soccorso, si conservano ancora alcuni frammenti presso il già citato Istituto Statale d'Arte insieme con altri relativi a un sarcofago recante lo stemma dei Tagliavia[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c www.sciacca.it - Chiesa di S. Giorgio dei Genovesi, su sciacca.it. URL consultato il 1º dicembre 2014.
  2. ^ Milioni, p. 192

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Salvatore Cantone, Sciacca Terme, Kronion, 1982
  • Ilenia Craparotta, Nicoletta Grisanti, Francescanesimo e cultura nella provincia di Agrigento, Officina di Studi Medievali, 2009
  • Stefano Milioni, Artigianato in Italia, Touring Editore, 2003