Buriolestes

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Buriolestes
Blocco contenente l'olotipo di Buriolestes
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Superordine Dinosauria
Ordine Saurischia
Sottordine Sauropodomorpha
Genere Buriolestes
Cabreira et al., 2016
Nomenclatura binomiale
Buriolestes schultzi
Cabreira et al., 2016

Buriolestes (il cui nome significa "ladro di Buriol") è un genere estinto dei primi dinosauri sauropodomorfi vissuto nel Triassico superiore, 237-228 (Carnico), in Brasile. Il genere contiene una sola specie, B. schultzi, descritta nel 2016. L'esemplare tipo è stato ritrovato insieme ad un esemplare del dinosauromorfo Lagerpetidae Ixalerpeton.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene Buriolestes assomigli superficialmente ai teropodi predatori, dotato di mascelle armate di denti finemente seghettati e leggermente curvi e ben adattati a una dieta carnivora, in realtà è uno dei primi membri dei sauropodomorfi, il gruppo che diede origine ai giganteschi sauropodi erbivori che dominarono il Giurassico ed il Cretaceo. I tipici tratti da sauropodomorfo ritrovati in Buriolestes includono la punta della mascella rivolta verso il basso e una lunga cresta deltopettorale sull'omero. Tuttavia, al Buriolestes mancava di una piccola testa, narici allargate, che sono tratti tipici tra i sauropodomorfi, e il condilo mediale alla fine della tibia all'indietro, una caratteristica distintiva (autapomorfia) unica di questo animale.[1]

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Un'analisi filogenetica condotta nel 2016, che Buriolestes ha molte affinità con i sauropodomorpha. Parte dell'albero filogenetico dello studio è mostrato di seguito.[1]

Dinosauria

Ornithischia

Saurischia

Herrerasauridae

Daemonosaurus chauliodus

Tawa

Chindesaurus

Eodromaeus

Guaibasaurus

Theropoda

Sauropodomorpha

Buriolestes

Eoraptor

Pampadromaeus

Panphagia protos

Saturnalia

Chromogisaurus

Pantydraco

Efraasia

Plateosaurus

Storia della scoperta[modifica | modifica wikitesto]

L'esemplare olotipico, ULBRA-PVT280 , è stato scoperto nel burrone Buriol, a São João do Polesine, Brasile. Queste rocce fanno parte della Formazione di Santa Maria, che risale al Carnico. Il campione è costituito da un unico scheletro che preserva parti del cranio, vertebre, la zampa anteriore sinistra e l'arto posteriore sinistro. È stata ritrovata anche un'altra serie di ossa più piccole, che potrebbero appartenere ad un esemplare più piccolo o una specie completamente diversa. Insieme al fossile dell'animale sono stati ritrovati gli scheletri di due individui di Ixalerpeton.[1]

Il nome del genere, Buriolestes, deriva dalla famiglia Buriol; il suffisso -lestes deriva dal greco antico e sta per "ladro". Il nome specifico, schultzi, onora invece il paleontologo Cezar Schultz.[1]

Paleobiologia[modifica | modifica wikitesto]

Denti di Buriolestes

La forma dei denti di Buriolestes suggerisce che si trattava di un carnivoro che si nutriva di piccoli vertebrati e invertebrati. Il che fornisce la prova che i sauropodomorfi (e probabilmente tutti i saurischi e i dinosauri nel suo complesso) erano ancestralmente carnivori, e che solo in seguito in milioni di anni di evoluzione i sauropodomorfi, gli ornitischi, e alcuni gruppi di teropodi divennero indipendente erbivori.[1]

La coesistenza di Buriolestes e Ixalerpeton negli stessi ambienti e nella stessa era, indica che la coesistenza tra dinosauri e dinosauromorfi (già osservata in altri siti, come ad esempio ad Ischigualasto[2] e Chinle[3]) era piuttosto comune, suggerendo che, dopo la loro iniziale radiazione evolutiva, i dinosauri non hanno sostituito rapidamente i loro precursori dinosauromorfi.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g S.F. Cabreira, A.W.A. Kellner, S. Dias-da-Silva, L.R. da Silva, M. Bronzati, J.C. de Almeida Marsola, R.T. Müller, J. de Souza Bittencourt, B.J. Batista, T. Raugust, R. Carrilho, A. Brodt e M.C. Langer, A Unique Late Triassic Dinosauromorph Assemblage Reveals Dinosaur Ancestral Anatomy and Diet, in Current Biology, 2016, DOI:10.1016/j.cub.2016.09.040.
  2. ^ R.N. Martínez, C. Apaldetti, O.A. Alcober, C.E. Colombi, P.C. Sereno, E. Fernandez, P.S. Malnis, G.A. Correa e D. Abelin, Vertebrate succession in the Ischigualasto Formation, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 32, Supplement 1: Memoir 12: Basal sauropodomorphs and the vertebrate fossil record of the Ischigualasto Formation (Late Triassic: Carnian-Norian) of Argentina, 2013, pp. 10-30, DOI:10.1080/02724634.2013.818546.
  3. ^ R.B. Irmis, S.J. Nesbitt, K. Padian, N.D. Smith, A.H. Turner, D. Woody e A. Downs, A Late Triassic Dinosauromorph Assemblage from New Mexico and the Rise of Dinosaurs, in Science, vol. 37, n. 5836, 2007, pp. 358-361, DOI:10.1126/science.1143325.

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