Blano di Dunblane

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Blano (... – VI secolo) è stato un vescovo scozzese forse di Dunblane. Il suo culto come santo è stato confermato da papa Leone XIII nel 1898.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Le notizie sul culto tributato al vescovo scozzese Blano sono antiche e certe (è menzionato anche nel martirologio di Usuardo).[1] Le uniche informazioni sulla sua vita, invece, sono tarde e leggendarie: secondo il breviario di Aberdeen, Blano nacque dalla relazione illecita di Berta, sorella di san Cathan, con uno sconosciuto; madre e figlio furono abbandonati su una barca sfondata che, lasciata andare alla deriva, giunse miracolosamente sulle coste irlandesi dove i due furono accolti dai santi Comgall e Kenneth che provvidero a battezzare il bambino. Dopo sette anni Berta e suo figlio tornarono in Scozia e furono accolti lietamente da Cathan, che fece educare Blano e poi gli conferì tutti gli ordini sacri, fino all'episcopato.[2]

La sede vescovile di Blano viene chiamata Dumblanum o Blandonum, ma è probabile che egli sia stato vescovo di Kingarth, località sull'isola di Bute, all'estuario del Clyde.[2]

Il culto[modifica | modifica wikitesto]

Papa Leone XIII, con decreto dell'11 luglio 1898, ne confermò il culto con il titolo di santo.[3]

Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 10 agosto.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Patrologia Latina, vol. CXXIV (1879), col. 352.
  2. ^ a b Pietro Burchi, BSS, vol. III (1963), col. 204.
  3. ^ Index ac status causarum (1999), pp. 403 e 597.
  4. ^ Martirologio romano (2004), p. 624.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
  • Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano 1999.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.