Battaglia di Susa

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Battaglia di Susa
parte Guerre assiro-elamiche
"Distruzione della città di Hamanu da parte degli Assiri" - 645-635 a.C. (regno di Assurbanipal) - British Museum BM 124919.[1]
Data647 a.C.
LuogoSusa (Elam)
EsitoDistruzione della città di Susa da parte dei conquistatori assiri
Schieramenti
Comandanti
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La battaglia di Susa fu uno degli scontri fondamentali nella pluriennale campagna degli Assiri contro gli Elamiti. Il re assiro Assurbanipal si era stancato degli attacchi degli Elamiti e aveva deciso di distruggere Susa come punizione.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 648 a.C., il re assiro Assurbanipal aveva dovuto contenere l'ennesima intrusione elamica in Mesopotamia, sottomettendo la riottosa Babilonia insorta con supporti dall'Elam. Nel 647 a.C., Assurbanipal mosse contro la capitale elamica di Susa. Una tavoletta portata alla luce nel 1854 da Austen Henry Layard a Ninive rivela Assurbanipal come un "vendicatore", in cerca di soddisfazione per le umiliazioni che gli Elamiti avevano inflitto ai Mesopotamici nel corso dei secoli. Assurbanipal detta la punizione assira dopo il suo riuscito assedio di Susa:

«Ho conquistato Susa, la grande città santa, dimora dei loro dei, sede dei loro misteri. Sono entrato nei suoi palazzi, ho aperto i loro tesori dove si accumulavano argento e oro, beni e ricchezze [...] Ho distrutto la ziggurat di Susa. Ho rotto le sue scintillanti corna di rame. Ho ridotto a nulla i templi di Elam; i loro dèi e dee li ho dispersi ai venti. Ho devastato le tombe dei loro re antichi e recenti, ho esposto al sole e portato via le loro ossa verso la terra di Ashur. Ho devastato le province di Elam e sulle loro terre ho seminato il sale.»

Gli Assiri mantennero il controllo di Susa sino al 617 a.C., quando la città fu conquistata dai Medi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Wall panel; relief British Museum, su The British Museum.
  2. ^ The Elamite Empire - All Empires, su allempires.com (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  3. ^ Healy M, The Ancient Assyrians, New York, Osprey Publishing, 1991.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mistrini V, Gli assiri : la prima superpotenza dell'Oriente Antico, Gorizia, LEG, 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

32°11′21.19″N 48°15′28.01″E / 32.18922°N 48.25778°E32.18922; 48.25778