Ascesso epidurale spinale

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

È una rara causa di compressione midollare acuta o subacuta, totalmente reversibile se trattata tempestivamente con antibiotici, tanto che deve essere considerato una emergenza neurologica.

Può essere causato da batteri, miceti, parassiti e tra i primi più spesso da S.aureus, che però negli anni ha perso il primato assoluto.

Fattori predisponenti sono diabete, traumi, uso di droghe per via endovenosa, quadri di cachessia e alcolismo oltre naturalmente sindromi da immunodeficienza.

Generalmente è generato dalla estensione per contiguità di processi infettivi limitrofi, tra cui vertebre, ascessi retrofaringei o più spesso dalla disseminazione ematogena di agenti infettivi (a partenza perlopiù polmonare ma anche genitourinaria, endocarditi e in casi eccezionali anche processi banali come foruncoli e ascessi dentari). Può complicare una anestesia epidurale.

Più spesso è colpito il livello mediotoracico per ragioni anatomiche (qui lo spazio epidurale è più ampio) e la raccolta è in genere posteriore al midollo (anteriormente lo spazio epidurale è virtuale).

Il quadro clinico è quello di una compressione midollare acuta o subacuta con precoce sintomatologia dolorosa (infatti è chiaramente una compressione extramidollare-extradurale) con febbre, dolore lombare e radicolare. Quindi compare il deficit motorio-sensoriale e spesso disturbi sfinterici.

La diagnosi si basa sul sospetto clinico (compressione midollare in paziente con quadro infettivo, febbre, storia anamnestica significativa) e richiede RM con massima urgenza. La puntura lombare è poco significativa (mostrerebbe quadro flogistico aspecifico e vi è rischio di disseminazione liquorale del patogeno).

Oggi la mortalità è del 10-15% e il recupero buono se la terapia è tempestiva.

La terapia si basa su drenaggio chirurgico dell'ascesso da eseguirsi il più presto possibile e terapia antibiotica, dapprima ad ampio spettro, quindi, fatta la diagnosi precisa, mirata.