Ara funeraria di Hermione

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Voce principale: Portico dei Marmi.
Lapide di Hermione nel Portico dei Marmi a Palazzo dei Musei di Reggio Emilia

L'ara funeraria di Hermione è un monumento funebre in marmo bianco del II sec. d.C. proveniente dall'area di Brescello e conservato nel Portico dei Marmi del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il testo ricorda quattro individui, due defunti (Q. Iulius Callinicus e la sua schiava Hermione) e due dedicanti (Quintus Iulius Alexander e la schiava Graphis, figlia di Hermione), tutti appartenenti alla Gens degli Iulii. Quintus Iulius Callinicus viene ricordato come seviro, cioè gli era stata concessa una carica onorifica con funzioni tra il sacerdotale e il pubblico, connessa con il culto imperiale. Hermione, sua schiava, con ogni probabilità ne era la compagna.[1] Hermione viene definita madre devotissima e questo può indicare che, sebbene gli schiavi fossero tecnicamente considerati proprietà e non persone, all’interno delle grandi famiglie romane venivano riconosciuti anche agli schiavi gli affetti e i legami familiari. In questa occasione, alla piccola Graphis viene concesso di ricordare Hermione come sua madre.

Iscrizione[modifica | modifica wikitesto]

(LA)

«d(is) m(anibus)
Q(uinti) iuli
callini
ci Vivir(i) et
Hermione
ancillae
Q(uintus) iulius
alexan
der et
Graphis
matri
piissimae
B(ene) m(erentibus)»

(IT)

«Agli Dei Mani
di Quinto Giulio
Callinico,
seviro e all’ancella
Ermione.
Quinto Giulio
Alessandro
e Grafide,
alla madre
devotissima.
Che hanno ben meritato.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesca Cenerini, Famiglie “allargate” in età romana: qualche esempio dalla regio VIII (Aemilia (PDF), in ὅρµος - Ricerche di Storia Antica, n. 11, 2019, DOI:10.7430/HORMOS1104.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]