Antonino Ferrarotto

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Antonino Ferrarotto

Sindaco di Catania
Durata mandatoagosto 1883 –
dicembre 1883

Durata mandato29 marzo 1888 –
23 luglio 1889

Antonino Ferrarotto (Catania, 1834[1]Catania, 1920[1]) è stato un filantropo e politico italiano. Fu sindaco facente funzioni del Comune di Catania dall'agosto fino alla fine di dicembre del 1883 e successivamente dal 29 marzo 1888 al 23 luglio 1889.

La vita e gli Ospedali[modifica | modifica wikitesto]

Membro di una famiglia aristrocratica lentinese, figlio di Giuseppe Di Paola Ferrarotto (nato nel 1797[2]) e di Lucrezia Alessi, Antonino Ferrarotto ed Alessi a partire dagli anni '80 dell'Ottocento divenne direttore dell'Ospizio municipale di mendicità in Catania, già Grande Albergo dei Poveri (oggi ospedale Garibaldi), collocato nel luogo dell'antica Mecca[3].

Nel 1881 fu assessore municipale dell'Annona al Comune di Catania[4], ricevendo l'onorificenza di Cavaliere della Corona d'Italia[5].

In qualità di « assessore anziano » del Comune, Ferrarotto firmò un bando di manuntenzione ed espurgo del 30 dicembre 1885, pubblicato nel "Supplemento Inserzioni alla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia"[6].

L'anno dopo (1886), su proposta di Ferrarotto Alessi, il comune di Catania approvò un progetto redatto dall'ingegnere Giuseppe Lanzerotti (1846-1932), padre di Paolo, per l'ampliamento dei fabbricati dell'ospizio e per l'acquisto di diversi tratti di terreno, determinando i nuovi confini con la creazione di strade pubbliche (il prolungamento di Viale Regina Margherita, futuro viale Mario Rapisardi, dov'erano sorte le ville nobiliari)[3], nei pressi di piazza Santa Maria di Gesù.

Nel 1888 scrisse una relazione sullo stato dell'ospizio. Fu sindaco facente funzioni del Comune di Catania dal 29 marzo 1888 al 23 luglio 1889. Sempre nel 1888 fondò il Sanatorio Ferrarotto, annesso all'Ospedale Vittorio Emanuele[7], e che nel gennaio del 1899, « in piena crisi politica e amministrativa comunale, si insediò un nuovo consiglio di amministrazione presieduto da Antonino Ferrarotto e composto dai consiglieri Ferdinando Fulci e Nicolò Di Lorenzo, mentre il nuovo segretario era l'avvocato Gaetano Salemi »[8].

Più tardi, già presidente dell'Ospedale civico « Vittorio Emanuele », venne da lui fondato il Presidio ospedaliero "Ferrarotto Alessi" di Catania nel 1905 col dono cospicuo di 80 mila lire, come ricorda una lapide commemorativa all'interno del presidio:

«ANTONIO FERRAROTTO ALESSI
nobile patrizio catanese
presidente dello spedale civico Vitt.o Em.le
la fondazione di questo pio luogo
decise nel MCMV
col dono cospicuo di 80 mila lire»

Per il quadriennio 1909-1912[9] e quindi di nuovo nel 1916[10] e nel 1920[11] fu membro della Commissione provinciale di Assistenza e di Beneficenza pubblica di Catania.

Ferrarotto con i suoi generosi lasciti permise l'istituzione dell'Ospedale catanese che recò il suo nome e che fu ubicato tra la via Cronato e via Salvatore Citelli, lungo la via Carlo Forlanini[12].

Inoltre, un busto dedicato a lui venne posto all'interno del Presidio, e venne intitolata una via civica nel rione di « Barriera ».

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonino Alessi Ferrarotto, direttore, Ospizio municipale di mendicità in Catania: relazione al Consiglio comunale di Catania, tip. C. Galàtola, Catania, 1888.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso dell'Ottocento e del Novecento i Cicala-Ferrarotto dimorarono a Catania nel Palazzo Ferrarotto di viale XX Settembre numero 5, eretto fra il 1874 e il 1892 all'incrocio con Via Etnea su disegno dell'architetto Mariano Falcini, fra l'altro sede del Circolo Ufficiali, sodalizio frequentato da Giovanni Verga e da Federico De Roberto, scrittori.

Il 18 luglio 1913, negli annunci giudiziari della «Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia»[13], la Corte d'appello di Catania, 1ª sezione civile, con procedimento del 12 luglio 1913, decreto n. 916, comunicò l'adozione dei sig. cav. Antonino e cav. Giovanni Battista, germani del fu Giuseppe Paternò Castello[14], per parte del signor comm. Antonino Ferrarotto fu Giuseppe Di Paola. Ferrarotto, già sposato alla nobile signora Raffaella Geronimo di Lentini, si era unito nuovamente in matrimonio con Lucrezia Paternò[15], ma non aveva avuto figli.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b L'anno di nascita e di morte sono ricavati dall'iscrizione toponomastica che indica la via omonima a Catania.
  2. ^ U. Diligenti, Storia delle famiglie illustri italiane, 1890.
  3. ^ a b Leggi articolo sul Palazzo Geraci ai Quattro Canti di Catania: Elio Miccichè, L'anonimo palazzo dei Quattro Canti (PDF), in Incontri, vol. 2, n. 2, Catania, gennaio-marzo 2014, pp. 48-51.
  4. ^ a b I. Castrogiovanni Tipaldi, I Sovrani in Sicilia nel 1881: cronica, p. 378. Segnato erroneamente come Ferrarotti Antonino.
  5. ^ G.U.R.I. anno 1881, venerdì 24 giugno, num. 146.
  6. ^ Supplemento Inserzioni alla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, 12 gennaio 1886, Roma, N. 8, p. 145.
  7. ^ Negli anni '20 del Novecento avrà 80 letti con stanze a pagamento, diventato Turbecolosario e meglio provveduto di mezzi. Nel gennaio 1910 fu affidata la Direzione al prof. Maurizio Ascoli. Cfr. Atti della Accademia gioenia di scienze naturali in Catania, Accademia gioenia di scienze naturali in Catania, Tipografia Zuccarello & Izzi, 1912, p.1; Aa.Vv., Atti del I Congresso nazionale per la lotta contro la tubercolosi, tip. "Salute e igiene", 1925, p. 145.
  8. ^ Giancarlo Poidomani, Le opere pie in Sicilia, 1861-1915: alle origini dello Stato sociale, Acireale-Roma, Bonanno Editore, 2005, p. 315, ISBN 88-7796-222-4, SBN IT\ICCU\RML\0162774.
  9. ^ Bollettino ufficiale del Ministero dell'Interno, parte I, anno XVIII, n. 6, 21 febbraio 1909, p.401.
  10. ^ a b Ministero dell'Interno, Calendario generale del Regno d'Italia pel 1916, anno LIV, Roma, Tip. delle Mantellate, 1916, p. 566.
  11. ^ Ministero dell'Interno, Calendario generale del Regno d'Italia pel 1920, anno LVIII, Roma, Tip. delle Mantellate, 1920, p. 546.
  12. ^ Comprendeva il Presidio Ospedaliero, l'Ospedale, la Clinica Veterinaria e la sede della Polizia Sanitaria. Giuseppe De Felice Giuffrida assunse « nel 1905 la presidenza dell'ospedale Vittorio Emanuele per procedere ad una radicale ristrutturazione dei servizi e all'avviamento delle due sezioni staccate del Ferrarotto e del Tomaselli-Ascoli ». Vedi: Chiesa e società urbana in Sicilia (1890-1920), atti ..., 1990, p. 61.
  13. ^ G.U.R.I., Foglio delle inserzioni n. 172, giovedì 24 luglio 1913
  14. ^ Un Giuseppe Vincenzo Paternò Castello (1830-1910), figlio di Roberto Vincenzo VIII principe di Biscari, sposò nel 1871 Agata Rizzari e Bonajuto dei duchi di Tremestieri.
  15. ^ Figlia dell'ex sindaco di Catania il marchese Antonino Paternò del Toscano e di Agata Alessi.
  16. ^ G.U.R.I. anno 1885, mercoledì 12 agosto, num. 191.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Costanzo, Araldica Secolare a Catania. Gli stemmi delle famiglie catanesi, Youcanprint, Lecce, 2021. ISBN 9791220356442
  • Roberto Costanzo, Araldica Secolare a Catania, Youcanprint, Tricase (Le), seconda edizione riveduta e corretta, 2017. ISBN 978-88-92684-97-3
  • Santi Correnti e Santino Spartà, Le strade di Catania, Periodici locali Newton, Roma, 1995, vol. 2.
  • Cicala (voce), in Berardo Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia, Napoli, 1882, volume 6 (la famiglia citata erroneamente come Ferrarotti di Leonini), p. 11.
  • Opere antitubercolari nella città di Catania: Sanatorio Ferrarotto, in "Le Opere antitubercolari in Sicilia", Rivista Sanitaria Siciliana, n. 2, 15 Gennaio 1926.
  • Ferrarotto (voce) in marchese Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Ed. Enciclopedia storico-nobiliare italiana, 1930, volume 3, pp. 147–148.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Sindaco di Catania Successore
Enrico Paternò Castello di Carcaci agosto 1883 - dicembre 1883 Francesco Gagliani Alessi I
Abramo Vasta Fragalà dal 29 marzo 1888 al 23 luglio 1889 Pietro Aprile di Cimia II