Alfredo Tartarini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Alfredo Tartarini (Bologna, 1845Bologna, 26 giugno 1905) è stato un decoratore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dettaglio dell'ornato del monumento Cavazza alla Certosa di Bologna

Nel 1873, già attivo come decoratore plastico, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Bologna frequentando i corsi d’ornato di Contardo Tomaselli e di architettura di Tito Azzolini.[1]

Negli anni ottanta iniziò la sua collaborazione con Alfonso Rubbiani eseguendo la decorazione della Sala Consiliare del Municipio di Budrio insieme a Achille Casanova. Ben presto ne divenne uno dei principali collaboratori nell'impegnativo restauro della chiesa di San Francesco a Bologna.

Nel 1892 risulta abitare a Bologna in via Castiglione, 31.

A metà degli anni Novanta fu nominato docente di Ornato all’Accademia di Belle Arti di Modena e al Collegio Artistico Angelo Venturoli di Bologna.

Per la società bolognese Aemilia Ars progettò numerosi oggetti d’uso. Nel 1902 con il gruppo partecipò all’Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Dettaglio del decoro del sarcofago Tartarini

Cariche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Emanuela Bagattoni, Alfredo Tartarini, su Storia e Memoria di Bologna. URL consultato l'8 gennaio 2024.
  2. ^ «furono esposti vari lavori eseguiti su suoi progetti, tra cui un cancello in ferro battuto eseguito da Sante Mingazzi e i mobili-vetrina posti al centro della sala riservata agli artisti e artigiani della società bolognese», cfr. Emanuela Bagattoni
  3. ^ «due fasce caratterizzate da motivi fitomorfi (ninfee, fronde di melograno, fiori e frutta)», cfr. Emanuela Bagattoni
  4. ^ «completato dopo la sua morte da Achille Casanova ed Edoardo Breviglieri», cfr. Emanuela Bagattoni

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Emanuela Bagattoni, Alfredo Tartarini, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna. Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàVIAF (EN307399877 · SBN CUBV136443