Alessandro e Campaspe nello studio di Apelle

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Alessandro e Campaspe nello studio di Apelle
AutoreGiambattista Tiepolo
Data1725-26
Tecnicaolio su tela
Dimensioni54×74 cm
UbicazioneMuseo delle belle arti di Montréal, Montréal

Alessandro e Campaspe nello studio di Apelle è un dipinto a olio su tela eseguito da Giambattista Tiepolo nel biennio 1725-26, probabilmente negli anni della sua presenza a Udine, e conservato a Montréal presso il Museo delle belle arti.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto rappresenta un episodio narrato da Plinio il Vecchio nella sua opera Naturalis historia, scritta nel 77 d.C..

Raffigura Apelle, che per le sue qualità artistiche era il pittore prediletto di Alessandro Magno, mentre ritrae la preferita tra le sue concubine, Campaspe. L'artista si innamorò di lei durante l'esecuzione dell'opera. Per questo, quale forma di ringraziamento dei suoi servizi, la giovane donna verrà poi donata dal re all'artista.

Il dipinto fu eseguito dal Tiepolo con estrema libertà di raffigurazione, essendovi uniti frammenti di antichità ed altri suoi contemporanei: per questo verrà definito " spregiudicato e quasi insolente ". L'artista si era sposato il 21 novembre 1719, a soli ventitré anni, con Maria Cecilia Guardi[2], che ne aveva appena diciassette, in una cerimonia celebrata segretamente perché la giovane, in seguito alla morte del padre, viveva una situazione economica di estrema indigenza, e senza dote non vi poteva essere approvazione al matrimonio da parte della famiglia di Tiepolo. Ma l'affetto verso la sposa l'artista lo rappresentò in alcuni dei suoi lavori. In questo dipinto, infatti, la bella Campaspe ha il volto di Maria Cecilia.[3]

Dettaglio con Apelle, che presenterebbe le sembianze di Giambattista Tiepolo

Il dipinto, diviso in due parti distinte sia nei colori sia negli ambienti, sembra raccontare due storie diverse.

A sinistra sono rappresentati Alessandro ed Efestione vicini a Campaspe che è visibilmente in posa per essere ritratta. I tre sono inseriti in un ambiente che li colloca nel loro periodo storico, come è provato anche dalle vesti che indossano. Sono illuminati dalla luce che viene dall'esterno che è alle loro spalle e posti su un piedistallo bianco che è arredato da statue di grandi dimensioni e delimitato dalla balaustra di una terrazza. Questo elemento verrà più volte usato da Tiepolo per definire ambienti esterni. La scena è illuminata da una intensa luce formata dai colori freddi con l’esplosione del manto rosso di Alessandro.

All'estrema destra sono raffigurati il domestico nero di Apelle (il cui volto è dello stesso modello che diversi anni dopo poserà ancora per l'artista, impegnato col figlio Giandomenico nella realizzazione degli affreschi di villa Valmarana) e un cagnolino bianco.[4] Il lato destro della tela è per gran parte in ombra, come se il pittore volesse raffigurare questa parte in forma più intima.

Apelle è rappresentato nell'atto di eseguire il ritratto ma, avendo la modella alle sue spalle, deve volgersi permettendo così all'osservatore di vedere la sua fisionomia. Egli veste abiti di un artista del Settecento con il cappello alla Rembrandt, pittore che Tiepolo amava. Questo porterebbe a considerare che Tiepolo si sia raffigurato nella tela nelle sembianze del pittore olandese: ritrarsi non era d'altronde per lui cosa nuova. Di fronte ad Apelle l'opera da lui dipinta, posta su un cavalletto, mostra ormai definito il volto di Maria Cecilia ritratta nelle sembianze di Campaspe. Il cagnolino bianco, a fianco, probabilmente simile al vero cagnolino della copia, volge lo sguardo verso l'osservatore, a confermare l'intimità della scena e la fedeltà del matrimonio.

Il dipinto ha quindi la particolarità di raffigurare i due coniugi uniti e vicini.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Antonio Marossi, Bollettino d'Arte, 1941, p. 85.
  2. ^ Figlia del pittore Domenico Guardi e sorella di Francesco Guardi
  3. ^ Il matrimonio segreto di Giambattista Tiepolo. Un grande amore, una splendida modella, su stilearte.it, Stilarte. URL consultato il 29 aprile 2019.
  4. ^ Alessandro e Campaspe nello studio di Apelle del Tiepolo, su frammentiarte.it, Frammentiarte. URL consultato il 29 aprile 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulia Chellini, Alessandro e Campaspe nello studio di Apelle di Giambattista Tiepolo, academia.edu, 19 settembre 2013.

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