Aeluroscalabotes felinus

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Geco gatto
Aeluroscalabotes felinus
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Ordine Squamata
Sottordine Sauria
Famiglia Eublepharidae
Genere Aeluroscalabotes
Boulenger, 1885
Specie A. felinus
Nomenclatura binomiale
Aeluroscalabotes felinus
(Günther, 1864)
Sinonimi
  • Pentadactylus felinus
  • Pentadactylus borneensis
  • Pentadactylus dorsalis
  • Aelurosaurus felinus
  • Aelurosaurus dorsalis
  • Aeluroscalabotes longicaudatus
  • Aeluroscalabotes dorsalis

Il geco gatto (Aeluroscalabotes felinus (Günther, 1864) è un piccolo sauro della famiglia Eublepharidae. È l'unica specie del genere Aeluroscalabotes.[1]

Il suo nome volgare deriva dalla sua abitudine, quando dorme, di avvolgersi nella coda, assumendo appunto una posizione che ricorda quella di un gatto che dorme.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Geco snello e di taglia media, gli adulti arrivano fino a 20 cm di lunghezza compresa la coda, i maschi sono leggermente più piccoli delle femmine (femmine: 7 pollici, maschi 4 pollici). È considerato uno dei gechi più primitivi attualmente esistente, anche per la sua somiglianza con le prime forme di geco ritrovate nei fossili. Contrariamente agli altri gechi arboricoli, non è dotato di lamelle subdigitali (setae), e per arrampicarsi utilizza unghie retrattili e la sua coda prensile. Presenta un colore caffè marrone, che si sposta dal color ruggine.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Principalmente è attivo di notte; insettivoro e di abitudini arboricole. Predilige zone umide, montane e silvestri. Preferisce temperature fresche

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie di gechi si può incontrare in natura nel Sud-Est Asiatico, in particolare in Indonesia, Malaysia, Singapore e Thailandia. In quest'ultimo paese è considerata specie protetta, e ne è vietata la cattura e l'esportazione.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Esistono due sottospecie riconosciute:[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Aeluroscalabotes, in The Reptile Database. URL consultato il 27 maggio 2014.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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