Misofonia: differenze tra le versioni

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La '''misofonia''' è una forma di ridotta tolleranza al [[suono]]. Si ritiene<ref>{{cita web|titolo=Sensory modulation in misophonia|url=http://www.sfn.org/am2012/pdf/abstracts/MON_Poster_AM.pdf#page=1042|opera=Program No. 367.07. 2012 Neuroscience Meeting Planner|editore=New Orleans, LA: Society for Neuroscience|accesso=3 maggio 2013|autore=M. Edelstein, D. Brang, V. S. Ramachandran|pagine=1042|anno=2012}}</ref> possa essere un disordine neurologico risultante da un'esperienza negativa riguardo uno specifico suono, indipendentemente dal fatto che sia forte o debole<ref>{{cita web |titolo=Decreased Sound Tolerance: Hypersensitivity of Hearing |autore=Jonathan Hazell |editore=Tinnitus and Hyperacusis Centre, London UK |url=http://www.tinnitus.org/home/frame/hyp1.htm |accesso= 3 maggio 2013}}</ref>. Il termine è stato coniato dai
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[[Neuroscienze|neuroscienziati]] [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] Pawel e Margaret Jastreboff<ref>{{cita pubblicazione |titolo=Tinnitis retraining therapy for patients with tinnitus and decreased sound tolerance |autore=Pawel J. Jastreboff, Margaret M. Jastreboff |rivista=Otolaryngol Clin |anno=2003 |mese=aprile|volume=36|numero=2 |pagine=321–36 |pmid=12856300}}</ref> ma è spesso sostituito con l'intercambiabile '''sensibilità selettiva al suono'''<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Neal | nome = M. | coautori = AE. Cavanna | titolo = Selective sound sensitivity syndrome (misophonia) in a patient with Tourette syndrome. | rivista = J Neuropsychiatry Clin Neurosci | volume = 25 | numero = 1 | pagine = E01 | mese = | anno = 2013 | doi = 10.1176/appi.neuropsych.11100235 | id = PMID 23487200 }}</ref>.
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==Clinica==
==Clinica==
I soggetti con misofonia sono comunemente infastiditi, e talvolta infuriati, a causa dell'esposizione a un suono ritenuto ordinario da altre persone, come quelli generati da persone che si tagliano le unghie, si lavano i denti, che mangiano, respirano, annusano e parlano, oppure da sbadigli, fischi, russamenti o colpi di tosse, inoltre da certe consonanti o da alcuni suoni ripetitivi<ref>{{cita news |opera=The New York Times |titolo=When a Chomp or a Slurp is a Trigger for Outrage |autore=Joyce Cohen |data= 5 settembre 2011 |url=http://www.nytimes.com/2011/09/06/health/06annoy.html?_r=3 |accesso=3 maggio 2013}}</ref>. Altri soggetti sono anche influenzati da stimoli visivi, come movimenti ripetitivi del corpo, dei piedi o delle dita e, più in generale, da movimenti che osservano con la coda dell'occhio. Possono sviluppare un intenso [[ansia|stato ansioso]] e un comportamento evitante, che può portare a una riduzione della capacità di socializzare. Alcune persone possono provare [[compulsione]] nell'imitare quello che sentono o vedono<ref name=Hadjipavlou>{{cita pubblicazione |titolo=Selective Sound Intolerance and Emotional Distress: What Every Clinician Should Hear |autore=George Hadjipavlou, Susan Baer, Amanda Lau e Andrew Howard |rivista=Psychosomatic Medicine |volume=70 |pagine=739–40 |editore=American Psychosomatic Society |anno=2008 |url=http://www.psychosomaticmedicine.org/content/70/6/739.short |accesso=3 maggio 2013}}</ref>.
I soggetti con misofonia sono comunemente infastiditi, e talvolta infuriati, a causa dell'esposizione a un suono ritenuto ordinario da altre persone, come quelli generati da persone che si tagliano le unghie, si lavano i denti, che mangiano, respirano, annusano e parlano, oppure da sbadigli, fischi, russamenti o colpi di tosse, inoltre da certe consonanti o da alcuni suoni ripetitivi<ref>{{cita news |opera=The New York Times |titolo=When a Chomp or a Slurp is a Trigger for Outrage |autore=Joyce Cohen |data= 5 settembre 2011 |url=http://www.nytimes.com/2011/09/06/health/06annoy.html?_r=3 |accesso=3 maggio 2013}}</ref>. Altri soggetti sono anche influenzati da stimoli visivi, come movimenti ripetitivi del corpo, dei piedi o delle dita e, più in generale, da movimenti che osservano con la coda dell'occhio. Possono sviluppare un intenso [[ansia|stato ansioso]] e un comportamento evitante, che può portare a una riduzione della capacità di socializzare. Alcune persone possono provare [[compulsione]] nell'imitare quello che sentono o vedono<ref name=Hadjipavlou>{{cita pubblicazione |titolo=Selective Sound Intolerance and Emotional Distress: What Every Clinician Should Hear |autore=George Hadjipavlou, Susan Baer, Amanda Lau e Andrew Howard |rivista=Psychosomatic Medicine |volume=70 |pagine=739–40 |editore=American Psychosomatic Society |anno=2008 |url=http://www.psychosomaticmedicine.org/content/70/6/739.short |accesso=3 maggio 2013}}</ref>.

==Epidemiologia==
La [[Prevalenza (medicina)|prevalenza]] della misofonia è sconosciuta, ma si ritiene che sia una condizione più come di quanto precedentemente stimato<ref name=Hadjipavlou/>. Nei pazienti con [[tinnito|tinniti]], ovvero il 4-5% della popolazione generale<ref>{{cita web |titolo=Components of decreased sound tolerance : hyperacusis, misophonia, phonophobia |autore=Jastreboff, P., Jastreboff, M. |data=2 luglio 2001 |url=http://www.tinnitus.org/home/frame/DST_NL2_PJMJ.pdf |accesso = 3 maggio 2013}}</ref>, alcune rilevazioni riportano una prevalenza del 60%<ref name=Hadjipavlou/>, mentre uno studio del 2010 la stima intorno al 10%<ref>{{cita pubblicazione |titolo=DPOAE in estimation of the function of the cochlea in tinnitus patients with normal hearing. |autore=Sztuka A, Pospiech L, Gawron W, Dudek K. |rivista=Auris Nasus Larynx |anno=2010 |volume=37|numero=1 |pagine=55–60 |pmid=19560298}}</ref>.

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==Note==
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Versione delle 12:41, 3 mag 2013

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

La misofonia è una forma di ridotta tolleranza al suono. Si ritiene[1] possa essere un disordine neurologico risultante da un'esperienza negativa riguardo uno specifico suono, indipendentemente dal fatto che sia forte o debole[2]. Il termine è stato coniato dai neuroscienziati statunitensi Pawel e Margaret Jastreboff[3] ma è spesso sostituito con l'intercambiabile sensibilità selettiva al suono[4].

A differenza dell'iperacusia, la misofonia è specifica per un determinato suono. Si sa ben poco riguardo alla localizzazione anatomica delle anomalie che causano il quadro clinico, ma si ritiene possano trovarsi a livello dei centri superiori del sistema nervoso centrale[5], più centralmente rispetto alle anomalie alla base dell'iperacusia[6].

Clinica

I soggetti con misofonia sono comunemente infastiditi, e talvolta infuriati, a causa dell'esposizione a un suono ritenuto ordinario da altre persone, come quelli generati da persone che si tagliano le unghie, si lavano i denti, che mangiano, respirano, annusano e parlano, oppure da sbadigli, fischi, russamenti o colpi di tosse, inoltre da certe consonanti o da alcuni suoni ripetitivi[7]. Altri soggetti sono anche influenzati da stimoli visivi, come movimenti ripetitivi del corpo, dei piedi o delle dita e, più in generale, da movimenti che osservano con la coda dell'occhio. Possono sviluppare un intenso stato ansioso e un comportamento evitante, che può portare a una riduzione della capacità di socializzare. Alcune persone possono provare compulsione nell'imitare quello che sentono o vedono[8].

Epidemiologia

La prevalenza della misofonia è sconosciuta, ma si ritiene che sia una condizione più come di quanto precedentemente stimato[8]. Nei pazienti con tinniti, ovvero il 4-5% della popolazione generale[9], alcune rilevazioni riportano una prevalenza del 60%[8], mentre uno studio del 2010 la stima intorno al 10%[10].

Uno studio del 2013 condotto su 42 pazienti con misofonia ha riportato una bassa incidenza dei più comuni disturbi psichiatrici, con l'eccezione del disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, stimata al 52.4%[11].

Note

  1. ^ M. Edelstein, D. Brang, V. S. Ramachandran, Sensory modulation in misophonia (PDF), in Program No. 367.07. 2012 Neuroscience Meeting Planner, New Orleans, LA: Society for Neuroscience, 2012, 1042. URL consultato il 3 maggio 2013.
  2. ^ Jonathan Hazell, Decreased Sound Tolerance: Hypersensitivity of Hearing, su tinnitus.org, Tinnitus and Hyperacusis Centre, London UK. URL consultato il 3 maggio 2013.
  3. ^ Pawel J. Jastreboff, Margaret M. Jastreboff, Tinnitis retraining therapy for patients with tinnitus and decreased sound tolerance, in Otolaryngol Clin, vol. 36, n. 2, aprile 2003, pp. 321–36, PMID 12856300.
  4. ^ M. Neal, AE. Cavanna, Selective sound sensitivity syndrome (misophonia) in a patient with Tourette syndrome., in J Neuropsychiatry Clin Neurosci, vol. 25, n. 1, 2013, pp. E01, DOI:10.1176/appi.neuropsych.11100235, PMID 23487200.
  5. ^ id-ISBN 978-0-12-372519-6 Aage R. Møller, Hearing, Second Edition: Anatomy, Physiology, and Disorders of the Auditory System, Academic Press, 2006.
  6. ^ Aage R. Møller, 2001, pp. 25–27, DOI:10.1007/978-1-60761-145-5_4, http://www.springerlink.com/content/gl87436l77336151/. URL consultato il 3 maggio 2013.
  7. ^ Joyce Cohen, When a Chomp or a Slurp is a Trigger for Outrage, in The New York Times, 5 settembre 2011. URL consultato il 3 maggio 2013.
  8. ^ a b c George Hadjipavlou, Susan Baer, Amanda Lau e Andrew Howard, Selective Sound Intolerance and Emotional Distress: What Every Clinician Should Hear, in Psychosomatic Medicine, vol. 70, American Psychosomatic Society, 2008, pp. 739–40. URL consultato il 3 maggio 2013.
  9. ^ Jastreboff, P., Jastreboff, M., Components of decreased sound tolerance : hyperacusis, misophonia, phonophobia (PDF), su tinnitus.org, 2 luglio 2001. URL consultato il 3 maggio 2013.
  10. ^ Sztuka A, Pospiech L, Gawron W, Dudek K., DPOAE in estimation of the function of the cochlea in tinnitus patients with normal hearing., in Auris Nasus Larynx, vol. 37, n. 1, 2010, pp. 55–60, PMID 19560298.
  11. ^ A. Schröder, N. Vulink; D. Denys, Misophonia: diagnostic criteria for a new psychiatric disorder., in PLoS One, vol. 8, n. 1, 2013, pp. e54706, DOI:10.1371/journal.pone.0054706, PMID 23372758.

Voci correlate