Teorema del confronto di Sturm-Picone: differenze tra le versioni

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Versione delle 17:50, 29 mag 2012

In matematica, nel campo delle equazioni differenziali ordinarie, il Teorema del confronto di Sturm–Picone, che prende nome da Jacques Sturm e Mauro Picone, è un noto teorema che permette di ricavare informazioni sul comportamento delle soluzioni di certe equazioni differenziali lineari confrontandole con le soluzioni di equazioni simili.

Teorema del confronto di Sturm–Picone

Sia i = 1, 2, una funzione continua a valori reali, definita nell'intervallo [ab] e siano

due equazioni differenziali lineari omogenee del secondo ordine, scritte in forma autoaggiunta con

e

Sia u una soluzione non-banale di (1) con due radici successive in z1 e z2. sia, inoltre, v una soluzione non-banale di (2). Allora vale una delle seguenti proprietà:.

  • Esiste una x in [z1z2] tale che v(x) = 0;
o
  • Esiste un λ in R tale che v(x) = λ u(x).

NOTA: La prima parte della tesi venne dimostrata da Sturm, nel 1836[1]. L'enunciato completo è dovuto a Picone (1910)[2][3], la cui semplice dimostrazione si basa sull'utilizzo dell'Identità di Picone. Nel caso particolare in cui le due equazioni siano identiche si ottiene il Teorema di separazione di Sturm. Il teorema è stato poi esteso a sistemi di equazioni ordinarie e a equazioni differenziali alle derivate parziali di tipo ellittico.

Note

  1. ^ C. Sturm, Mémoire sur les équations différentielles linéaires du second ordre, J. Math. Pures Appl. 1 (1836), 106–186
  2. ^ M. Picone, Sui valori eccezionali di un parametro da cui dipende un'equazione differenziale lineare ordinaria del second'ordine, Ann. Scuola Norm. Pisa 11 (1909), 1–141.
  3. ^ DOI10.1007/3-7643-7359-8_1


Bibliografia

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