Gad (divinità): differenze tra le versioni

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[[File:Cult relief of the Gad (Fortune) of Dura, from the Temple of the Gadde.jpg|miniatura|Rilievo dal Tempio di Gadde, Dura-Europos raffigurante il dio "Gad" di Dura (al centro), il re Seleuco I Nicatore (a destra) e Hairan figlio di Maliko figlio di Nasor (a sinistra).<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Victor Avigdor|cognome=Hurowitz|nome2=Karel|cognome2=van der Toorn|nome3=Bob|cognome3=Becking|data=2002-01|titolo=Dictionary of Deities and Demons in the Bible|rivista=The Jewish Quarterly Review|volume=92|numero=3/4|pp=497|accesso=2022-01-04|doi=10.2307/1455453|url=http://dx.doi.org/10.2307/1455453}}</ref>]]
Nella [[mitologia]] semitica, '''Gad''' era un [[dio]] della fortuna, solitamente rappresentato come maschio e talvolta come femmina. Il nome di Gad è attestato in antichi documenti di Aram e Arabia ed è menzionato anche nella Bibbia come divinità nel [[Libro di Isaia]] (Isaia 65:11 – alcune traduzioni lo chiamano semplicemente "fortuna"), poiché era stato adorato da un certo numero di ebrei durante la cattività babilonese. Gad era una divinità distinta dal dio del destino, che era conosciuto come Meni. {{chiarire|Il verbo radice in ''Gad'' significa ''tagliare'' o ''dividere'' e da questo deriva l'idea che il destino sia ''inflitto''|cosa c'entra "infliggere" con "dividere"?}}.
Nella [[mitologia]] semitica, '''Gad''' era un [[dio]] della fortuna, solitamente rappresentato come maschio e talvolta come femmina<ref>{{Cita libro|nome=Niels|cognome=Gutschow|nome2=Katharina|cognome2=Weiler|titolo=Spirits in transcultural skies : auspicious and protective spirits in artefacts and architecture between East and West|url=https://www.worldcat.org/oclc/897376984|accesso=2022-01-04|data=2015|OCLC=897376984|ISBN=978-3-319-11632-7}}</ref>. Il nome di Gad è attestato in antichi documenti di Aram e Arabia ed è menzionato anche nella Bibbia come divinità nel [[Libro di Isaia]] (Isaia 65:11 – alcune traduzioni lo chiamano semplicemente "fortuna"), poiché era stato adorato da un certo numero di ebrei durante la cattività babilonese<ref>{{Cita libro|nome=K. van der|cognome=Toorn|nome2=Bob|cognome2=Becking|nome3=Pieter Willem van der|cognome3=Horst|titolo=Dictionary of deities and demons in the Bible DDD|url=https://www.worldcat.org/oclc/39765350|accesso=2022-01-04|edizione=2nd extensively revised edition|data=1999|OCLC=39765350|ISBN=0-8028-2491-9}}</ref>. Gad era una divinità distinta dal dio del destino, che era conosciuto come Meni. {{chiarire|Il verbo radice in ''Gad'' significa ''tagliare'' o ''dividere'' e da questo deriva l'idea che il destino sia ''imposto''|cosa c'entra "infliggere" con "dividere"?}}<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Victor Avigdor|cognome=Hurowitz|nome2=Karel|cognome2=van der Toorn|nome3=Bob|cognome3=Becking|data=2002-01|titolo=Dictionary of Deities and Demons in the Bible|rivista=The Jewish Quarterly Review|volume=92|numero=3/4|pp=497|accesso=2022-01-04|doi=10.2307/1455453|url=http://dx.doi.org/10.2307/1455453}}</ref>.


È possibile che il figlio di [[Giacobbe]] chiamato ''Gad'' prenda il nome da Gad, o che Gad sia un [[nome teoforico]] o un descrittivo. Sebbene il testo presenti una ragione diversa, la citazione (ketub) di [[Zilpa]] (la madre di Gad) che dà la ragione del nome di Gad potrebbe essere intesa in questo modo.
È possibile che il figlio di [[Giacobbe]] chiamato ''Gad'' prenda il nome da Gad, o che Gad sia un [[nome teoforico]] o un descrittivo. Sebbene il testo presenti una ragione diversa, la citazione (ketub) di [[Zilpa]] (la madre di Gad) che dà la ragione del nome di Gad potrebbe essere intesa in questo modo.
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[[Categoria:Divinità arabe]]
[[Categoria:Divinità arabe]]

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Rilievo dal Tempio di Gadde, Dura-Europos raffigurante il dio "Gad" di Dura (al centro), il re Seleuco I Nicatore (a destra) e Hairan figlio di Maliko figlio di Nasor (a sinistra).[1]

Nella mitologia semitica, Gad era un dio della fortuna, solitamente rappresentato come maschio e talvolta come femmina[2]. Il nome di Gad è attestato in antichi documenti di Aram e Arabia ed è menzionato anche nella Bibbia come divinità nel Libro di Isaia (Isaia 65:11 – alcune traduzioni lo chiamano semplicemente "fortuna"), poiché era stato adorato da un certo numero di ebrei durante la cattività babilonese[3]. Gad era una divinità distinta dal dio del destino, che era conosciuto come Meni. Il verbo radice in Gad significa tagliare o dividere e da questo deriva l'idea che il destino sia imposto[cosa c'entra "infliggere" con "dividere"?][4].

È possibile che il figlio di Giacobbe chiamato Gad prenda il nome da Gad, o che Gad sia un nome teoforico o un descrittivo. Sebbene il testo presenti una ragione diversa, la citazione (ketub) di Zilpa (la madre di Gad) che dà la ragione del nome di Gad potrebbe essere intesa in questo modo.

Quanto fosse diffuso il culto di Gad, la divinità, ai tempi dei Cananei può essere dedotto dai nomi Baalgad, una città ai piedi del monte Hermon, e Migdal-gad, nel territorio di Giuda così come dai nomi propri Gaddi e Gaddiel in uso nelle tribù di Manasse e Zabulon (Numeri 13:10, 11). Allo stesso tempo non si deve supporre che Gad sia sempre stato considerato una divinità indipendente. Il nome era senza dubbio in origine un appellativo, a significare il potere che attribuisce. Quindi uno qualsiasi degli dei più grandi che si suppone favorisca gli uomini potrebbe essere considerato come il portatore di buona fortuna ed essere adorato con quel titolo; è possibile che Giove, il pianeta, possa essere stato il Gad così onorato - tra gli arabi il pianeta Giove era chiamato la Fortuna maggiore (Venere era chiamata la Fortuna minore).

Gad è il patrono di una località, di una montagna (Kodashim, tractate Hullin 40a), di un idolo (Genesis Rabbah, lxiv), di una casa o del mondo (Genesis Rabbah , lxxi).

Il termine "fortuna" va inteso con accezione generica e può indicare anche la cattiva sorte (Ecclesiaste Rabbah, vii. 26).

Bibliografia

  • Niels Gutschow; Katharina Weiler (2014) Spiriti nei cieli transculturali: spiriti propizi e protettivi in ​​manufatti e architettura tra Oriente e Occidente. Springer. pp. 14–. ISBN 978-3-319-11632-7.
  • Karel van der Toorn; Bob Becking; Pieter Willem van der Horst (1999) Dizionario delle divinità e dei demoni nella Bibbia. Wm. B. Eerdmans Publishing. ISBN 978-0-8028-2491-2
  1. ^ Victor Avigdor Hurowitz, Karel van der Toorn e Bob Becking, Dictionary of Deities and Demons in the Bible, in The Jewish Quarterly Review, vol. 92, n. 3/4, 2002-01, pp. 497, DOI:10.2307/1455453. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  2. ^ Niels Gutschow e Katharina Weiler, Spirits in transcultural skies : auspicious and protective spirits in artefacts and architecture between East and West, 2015, ISBN 978-3-319-11632-7, OCLC 897376984. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  3. ^ K. van der Toorn, Bob Becking e Pieter Willem van der Horst, Dictionary of deities and demons in the Bible DDD, 2nd extensively revised edition, 1999, ISBN 0-8028-2491-9, OCLC 39765350. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  4. ^ Victor Avigdor Hurowitz, Karel van der Toorn e Bob Becking, Dictionary of Deities and Demons in the Bible, in The Jewish Quarterly Review, vol. 92, n. 3/4, 2002-01, pp. 497, DOI:10.2307/1455453. URL consultato il 4 gennaio 2022.