Jean Antoine Nollet

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Jean Antoine Nollet

Jean Antoine Nollet, conosciuto come l'abate Nollet (19 dicembre 170025 aprile 1770), è stato un religioso e fisico francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu uno dei fisici sperimentali e dei dimostratori più abili del Settecento. Dopo gli studi teologici rivolse i propri interessi alla scienza, diventando assistente di due scienziati già famosi, Charles François de Cisternay du Fay (1698-1739) e René-Antoine Ferchault de Réaumur (1683-1757). Grazie a loro conobbe alcuni dei principali divulgatori della fisica newtoniana quali John Theophilus Desaguliers (1683-1744) e Willem Jacob 's Gravesande (1688-1742). Tra i suoi allievi è da citare Joseph-Aignan Sigaud de Lafond, che ne proseguì l'opera di promozione della fisica sperimentale.

Nel 1740 divenne membro dell'Académie Royale des Sciences di Parigi.

Il suo contributo alla diffusione della fisica sperimentale fu notevolissimo e i suoi trattati, fra i quali ricordiamo le Leçons de physique, pubblicate in sei volumi fra il 1743 e il 1748 e spesso ristampate, e L'art des expériences, pubblicato nel 1770, godettero di enorme popolarità. Importante fu pure la sua opera nel campo dell'elettricità: inventò i primi elettroscopi, fece conoscere in Francia la bottiglia di Leida, di cui realizzò una versione "asciutta", e ipotizzò che i fuochi di Sant'Elmo e i fulmini fossero dovuti a cariche elettriche. Si deve a lui l'invenzione di numerosissimi strumenti utilizzati a scopo didattico. Molti apparecchi di fisica realizzati per il Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, oggi conservati al Museo Galileo, furono costruiti seguendo le tavole e le indicazioni dei testi di Nollet, tra cui anche l'apparecchio per studiare gli urti elastici ed anelastici.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Essai sur l'électricité des corps, 1765

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN22150497 · ISNI (EN0000 0000 8342 2057 · SBN UFIV124083 · BAV 495/103004 · CERL cnp00883310 · ULAN (EN500056987 · LCCN (ENn84804675 · GND (DE119027275 · BNE (ESXX1382774 (data) · BNF (FRcb11929953h (data) · J9U (ENHE987007463547605171 · NSK (HR000768795 · CONOR.SI (SL80228195 · WorldCat Identities (ENlccn-n84804675