Bartolomeo Pico detto Zappino
Bartolomeo Pico detto Zappino | |
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Signore di Quarantoli | |
In carica | 1311 – 1331 |
Nascita | circa 1300 |
Morte | dopo il 1336 |
Dinastia | Pico |
Padre | Nicolò Pico |
Coniugi | Giovanna Agnese Pio |
Figli | Roberto, Alisanta, Aldrovandino, Poma |
Bartolomeo Pico detto Zappino | |
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Dati militari | |
Forza armata | ghibellini |
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Bartolomeo Pico, noto anche con lo pseudonimo di Zappino (circa 1300 – dopo il 1336), è stato un condottiero italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio di Nicolò di Francesco Pico.[1]
Fu compreso nell'investitura della Mirandola concessa nel 1311 dall'imperatore Enrico VII di Lussemburgo ai cugini Francesco I Pico e Nicolò di Giovanni (†1321), detto Il Grande; nel 1318 fu con altri destinato alla correzione degli Statuti della Mirandola. Benché ghibellino, prevalse in lui l'amor di famiglia a seguito dell'omicidio del cugino Francesco I e i di lui figli nel 1321 per mano di Rinaldo Bonacolsi, detto "il Passerino": il 2 aprile 1327 ordì quindi un trattato affinché, cacciati i Bonacolsi da Modena, vi fosse introdotto il partito pontificio; tuttavia la trama venne scoperta il giorno seguente e costò la vita a molti traditori. Passato il dominio di Modena a Lodovico il Bavaro, Zappino militò sempre contro i guelfi. Il 24 settembre 1330 fu fatto prigioniero dai Bolognesi nel castello di Sant'Agata Bolognese, dove si trovava con il vescovo modenese Rolando.[2] Nell'aprile 1331 fu testimone nell'atto con cui Modena conferì la signoria al re Giovanni I di Boemia. Il 21 agosto 1331 redasse il proprio testamento a Modena, in cui è indicato Roberto quale suo unico figlio legittimo. Nel 1332, geloso dello splendore dei Pio e del loro ascendente verso Lodovico, se ne dichiarò nemico e non volle più riconoscerlo; si ritirò perciò da Modena con la sua famiglia, ritornandovi nel 1336 quando Modena venne acquisita da Obizzo III d'Este a seguito delle convenzioni di Lerici del 1334 della Lega di Castelbaldo contro il re Giovanni, e della cessione dei Pio che vi erano vicari imperiali.[1]
Il nipote Nicolò (figlio del fratello Egidio) ne venne chiamato all'eredità, in sostituzione del figlio Roberto, morto senza prole.[1]
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Zappino sposò una donna di nome Giovanna, da cui ebbe il figlio:[3]
- Roberto, morto senza prole;
Rimasto vedovo, nel 1328 sposò Agnese, figlia di Manfredino Pio, da cui ebbe la figlia:
- Alisanta
Ebbe anche due figli naturali:
- Aldrovandino
- Poma
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Litta, p. 2.
- ^ Girolamo Tiraboschi, Memorie storiche modenesi, IV, Modena, presso la Società tipografica, 1794, p. 184.
- ^ Felice Ceretti, Una pagina da aggiungersi alla genealogia Pico, in Giornale araldico genealogico diplomatico, II, n. 2, Pisa, Accademia araldica italiana, 1877, p. 46.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pompeo Litta, Famiglie celebri di Italia. Pico della Mirandola, Torino, 1835, p. 2. ISBN non esistente.