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Wikipedia:Scherzi e STUBidaggini/Ciclo di Creps

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«Dietro ogni cazzata dissertazione c'è sempre un fondo di verità recondita»

Ciclo di Creps
Malattia rara
Cod. esenz. SSNWP1 862 335
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM349.9, 799.9
ICD-10G31.9
Sinonimi
Sindrome del Wikipediano fuso
Eponimi
Jean Charles Dessue

Il ciclo di Creps (dall'inglese to crep, "crepare") o sindrome del wikipediano fuso è un'alterazione patologica del metabolismo energetico che si svolge nei neuroni dei wikipediani più assidui nei periodi di maggiore attività contributiva. L'anomalia, scoperta dal professor Jean Charles Dessue nel 2008, rappresenta una pietra miliare negli studi della neurofisiologia e di rilevanza tale da mettere in corsa il brillante ricercatore verso il conseguimento del prestigioso Premio Snobel per la Fuffologia applicata ai massimi sistemi.

Aspetti generali[modifica wikitesto]

L'alterazione è causata da un insufficiente apporto di ossigeno all'encefalo, con conseguente arresto della fosforilazione ossidativa e della decarbossilazione del piruvato. Il blocco del processo ossidativo impedisce la produzione dell'Acetil-CoA e il suo ingresso nel Ciclo di Krebs. Il collasso del metabolismo ossidativo porta all'ingresso dell'acido piruvico in una via metabolica distruttiva (da cui la denominazione data al ciclo alternativo, Creps) che porta all'autodigestione dei fosfolipidi della guaina mielinica.

Conseguenza della degenerazione della guaina mielinica è l'intensa produzione di acqua che, liberata dalle terminazioni sinaptiche, entra in competizione con l'acetilcolina impedendo il regolare flusso di informazioni nella rete neurale e riducendo le capacità neurocognitive del soggetto. Sulla base di alcune sperimentazioni che Dessue sta ultimando, sembra che l'organismo, per contenere gli effetti del flusso idrico in uscita dalle terminazioni sinaptiche, tende a riassorbire l'acqua in eccesso immettendola nel circolo sanguigno. È stato infatti riscontrato che nei pazienti affetti dal ciclo di Creps manifestano una più intensa attività renale, con incremento medio del 72,4% nella frequenza della minzione, e un minore fabbisogno idrico giornaliero. Secondo Dessue, questo meccanismo di compensazione omeostatica, messo in relazione con la degenerazione delle connessioni neurali, è già noto, sia pure a livello meramente empirico, alla cultura popolare. In un breve articolo su un noto quotidiano, Dessue ha spiegato sommariamente la concatenazione degli eventi sottolineandone il rapporto causa-effetto: il ciclo di Creps, in sostanza, porta ad una liquefazione delle masse cerebrali e ad un impiego dell'acqua interna prodotta per soddisfare il fabbisogno idrico fisiologico. Da qui deriverebbe il significato di luoghi comuni popolari come ha il cervello annacquato oppure ti sei bevuto il cervello che, notoriamente, fanno riferimento a persone non in pieno possesso delle proprie facoltà psichiche[1].

Biochimismo[modifica wikitesto]

Alla base della deviazione metabolica dal ciclo di Krebs al ciclo di Creps è l'assenza dell'ossigeno quale accettore finale nella catena di trasporto degli elettroni a livello di membrana mitocondriale e conseguente ossidazione dei coensimi NADH e FADH e impossibilità di sintesi dell'ATP. Il piruvato accumulatosi nel citoplasma del assone interagisce con la catena idrocarboniosa della sfingomielina: l'interazione, non ancora ben definita nel suo meccanismo, è mediata dal coenzima B (così denominato in quanto biologicamente è la chiave del piano B alla mancata decarbossilazione ossidativa ordinaria che prelude al ciclo di Krebs) e dall'enzima piruvato incasinasi e comporterebbe la decarbossilazione ossidativa del piruvato con formazione di NADH. Quest'ultimo, in assenza di ossigeno, cede gli idrogeni al gruppo carbonilico dell'acido grasso della sfingomielina, provocandone la lisi riduttiva. I prodotti di questa interazione sono la fingomielina, l'acetil coenzima B e un alcool superiore a 14-16 atomi di carbonio. Questi tre prodotti seguono destini differenti in parte intrecciati in un complesso biochimismo che, esteriormente, si manifesta con una rapida e caotica successione di stati sintomatologici contrastanti:

Emofingomielosi[modifica wikitesto]

La fingomielina prodotta tende ad accumularsi nel sangue (emofingomielosi) influenzando il comportamento dell'utente-paziente nelle primissime fasi della patologia. Questo quadro sintomatologico, che Dessue indica anche con il termine di wikilovite fittizia, il paziente mostra, nell'approccio virtuale con i propri simili, comportamenti incompatibili con gli eventi quotidiani della vita reale. Non importa se il vicino di appartamento usa il trapano per appendere la sua collezione di farfalle alle 3 del mattino, se all'indomani dovrà sostenere l'esame di Filosofia Diuretica, già sostenuto inutilmente cinque volte, se la figlia di 14 anni, recatasi allo stadio Meazza per assistere al concerto di Marco Carta, non è ancora rincasata: l'alto tasso di fingomielina ha effetti sedativi sull'aggressività del paziente, che attraverso la tastiera si rivolge in modo cordiale ai propri interlocutori. Frasi tipiche che denotano un principio di wikilovite fittizia sono Ciao ęšTyKătZy95[2] ho notato che..., oppure non credi che...?, oppure ... secondo me dovresti ..., mi spiace farti presente che....

Gli effetti della fingomielina, secondo Dessue, sono tuttavia subdoli in quanto mascherano un processo degenerativo in corso che sarà inevitabilmente destinato ad esplodere in tutta la sua drammaticità. Secondo Dessue, anzi, l'accumulo di fingomielina ha un effetto acceleratore sulla degenerazione, in quanto ostruendo il lume della carotide riduce ulteriormente l'afflusso di sangue e ossigeno al cervello, innescando una spirale degenerativa di difficile risoluzione.

Biodismutazione dell'alcool superiore[modifica wikitesto]

L'alcol superiore entrerebbe in una via metabolica solo in parte conosciuta che, attraverso una dismutazione, porta alla formazione di un acido grasso a quattro atomi ed etanolo. La produzione di etanolo ha un effetto che si manifesta con una sintomatologia tipica dello stadio iniziale della sindrome del wikipediano fuso: il paziente, infatti, prima della degenerazione della sindrome, manifesta comportamenti anomali analoghi a quelli provocati dall'assunzione di quantità eccessive di bevande alcoliche. Dessue indica questa fase della degenerazione con il termine di etilismo virtuale. Solitamente le reazioni degli utenti normali, ovvero non ancora affetti dalla sindrome, si manifestano con incertezza. In particolare, gli operatori dei centri IRC addetti al patrollaggio sono soliti segnalare precocemente queste manifestazioni nei canali di servizio con il messaggio in codice LOL ma questo qui che fa? è ubriaco?.

L'acido grasso prodotto dalla biodismutazione si combina con l'acetil coenzima B portando alla formazione dell'acido wikico. Questa fase metabolica porta ad un sensibile abbassamento del pH della guaina mielinica che si manifesta, nel paziente, con comportamenti anomali che si alternano a quelli tipici dell'etilismo virtuale e che Dessue colloca in un quadro sintomatologico denominato wikiacidite acuta: in parole povere, il paziente mostra un comportamento acido nei confronti dei propri interlocutori.

Il rapporto tra etilismo virtuale e wikiacidite acuta è basato sulla variazione del rapporto quantitativo fra il livello di acido wikico e quello dell'etanolo, determinando quindi la manifestazione esteriore. Sulla variazione di queste concentrazioni hanno un ruolo fondamentale gli stimoli percettivi derivati dalle interazioni relazionali: in assenza di interazioni, il ciclo di Creps procede senza ostacoli mantenendo il tasso di acido wikico sotto un livello di norma e prevalgono perciò gli effetti dell'etilismo virtuale[3]. In occasione di interazioni con altri utenti, in particolare con gli operatori del patrollaggio e con i medici dei reparti di Sysopiatria, la recettività del paziente innesca il metabolismo ossidativo dell'etanolo e, contemporaneamente, un rallentamento del ciclo di Creps, con conseguente accumulo di acido wikico. In questo modo si arriva alla neutralizzazione dell'etilismo virtuale e all'esplosione di un attacco di wikiacidite acuta. Questo evento può avere effetti deleteri nelle relazioni interpersonali: il livello di acido wikico, infatti, può raggiungere concentrazioni tali da evaporare e penetrare nei router e nei modem e propagarsi attraverso la rete fino a contagiare gli interlocutori diretti. Solitamente questo evento si manifesta con reazioni altrettanto insolite negli interlocutori del paziente, che si rivolgono a lui con frasi del genere vedi di darti una calmata o mi ritengo offeso dalle tue parole o potrei segnalarti qui.

Ciclo di Creps[modifica wikitesto]

Il ciclo di Creps ha inizio dall'acido wikico, un alfa ossiacido. La salificazione dell'acido wikico produce acqua, con formazione del wikato. Il wikato subisce una deidratazione con formazione del sale di un chetoacido, lo scocciato. Lo scocciato reagisce con la fingomielina formando la fingomielinammide dell'acido scoccico, denominata, più semplicemente revertina. In questa fase del processo, il tasso di fingomielina nel sangue si abbassa drasticamente e cessano del tutto le manifestazioni di wikilovite fittizia. La degenerazione entra allora in una fase sintomatologica acuta denominata revertite: l'utente interrompe ogni relazione formale e l'abbassamento del livello di acido wikico blocca la manifestazione del quadro sintomatologico della wikiacidite. La revertite si manifesta con una esasperazione dei sintomi dell'etilismo virtuale: il paziente avvia facilmente interazioni tecnicamente denominate edit war e revert war, scrive negli oggetti e nei messaggi frasi sconclusionate fino ad arrivare, nelle manifestazioni più gravi, all'insulto e all'offesa gratuita.

La revertina, composto instabile, subisce una metabolizzazione distruttiva che porta alla liberazione di altra acqua e acido vandalico. È questa la fase in cui la sindrome del wikipediano fuso raggiunge il suo culmine, con la manifestazione del quadro sintomatologico denominato, da Dessue, sindrome della problematicità o con il sinonimo di trollite da stress.

Sindrome della problematicità[modifica wikitesto]

La sindrome della problematicità non è altro che la manifestazione della sindrome del wikipediano fuso nel suo stadio terminale. Il quadro clinico in cui si identifica tale manifestazione si riassume nelle seguenti anomalie:

  • liquefazione della guaina mielinica
  • accumulo di acqua nelle terminazioni sinaptiche
  • arresto del flusso di stimoli cerebrali con conseguente perdita del buon senso
  • inappetenza e assenza di sete
  • aumento delle funzioni escretorie con conseguenti sudorazione intensa e stimolo eccessivo della minzione.

L'alto tasso di acido vandalico accumulato nell'organismo porta il paziente a commettere atti inconsulti come rimozione di contenuti o altri vandalismi, scrittura di messaggi offensivi, abusi di pagine di servizio, ecc. Dessue è in possesso di una documentazione multimediale, non pubblicata per ragioni di privacy, con filmati che mostrano i pazienti in stadio terminale salire in piedi sulla poltroncina e urinare sul monitor del computer, fermo sulla pagina utente di un amministratore o sulla pagina di cancellazione di una voce o su altre pagine di servizio.

Queste fasi vengono affrontate dagli operatori con interventi di urgenza che si identificano in genere nel blocco temporaneo dell'utenza, nella segnalazione di problematicità e, nei casi più gravi e irreversibili, con un vero e proprio intervento di eutanasia, che consiste nel blocco a tempo indeterminato dell'utenza.

Trattamento della sindrome[modifica wikitesto]

Nonostante la recente scoperta dei meccanismi fondamentali, l'esistenza della sindrome è nota da quasi un decennio in altre nazioni, mentre in Italia sta raggiungendo proporzioni di carattere epidemico solo negli ultimi anni. Tutti gli Autori concordano nel ritenere questa sindrome pericolosa: nessun wikipediano ne è immune e una diffusione dell'epidemia oltre una certa soglia potrebbe comportare la distruzione dell'ecosistema e l'estinzione in massa dei wikipediani[4].

Malgrado il riconoscimento universale del problema, nei salotti accademici è in corso un ampio e aspro dibattito su come affrontare la prevenzione e la cura di quella che si preannuncia la patologia del terzo millennio. Le controversie fanno capo a due differenti scuole di pensiero.

Criccology[modifica wikitesto]

La linea d'azione che fa capo al movimento Criccology promuove l'uso della tecnologia d'urto per frenare il dilagare della Sindrome del wikipediano fuso. I principi fondamentali su cui si basa Criccology risiedono nel presupposto che il superamento della soglia di non ritorno implica la distruzione irreversibile dell'ecosistema: lasciare in attività un paziente affetto dalla sindrome nel suo stadio terminale implicherebbe il mantenimento di un focolaio d'infezione da cui partirebbe un'espansione dell'epidemia secondo un effetto a cascata. Nel lungo termine, la complessa serie di effetti a cascata avrebbe una portata tale da causare l'implosione dell'ecosistema e l'estinzione definitiva dei wikipediani.

Criccology propone pertanto l'adozione di mezzi drastici che, nonostante il durissimo impatto, avrebbero l'effetto di depurare il sistema proprio eliminando sul nascere i focolai d'infezione. Fra le strategie sostenute da Criccology si ricordano le seguenti:

  • Applicazione di prognosi cautelative.
  • Pratica sistematica dell'eutanasia preventiva nei confronti non solo dei pazienti affetti in stadio terminale ma anche in quelli affetti dalla patologia in stadio avanzato.
  • Ricorso sistematico alle terapie d'urgenza, ovvero applicazione dei blocchi e delle anestesie totali senza necessariamente ricorrere all'acquisizione di tutti gli esami clinici necessari ad accertare l'esistenza della sindrome e lo stadio di gravità.
  • Ricorso ad interventi d'urgenza del tipo bold medical practice senza ricorrere a consultazioni d'equipe.
  • Applicazione di un metodo diagnostico basato sulla presunzione d'insanità.

Le strategie promosse da Criccology sono basate sull'inderogabilità della cautela e dell'eradicazione e sul principio che qualsiasi intervento, anche se la diagnosi o la prognosi sono errate, non può che avere esiti benefici sulla salute collettiva[5]. L'astinenza a scopo profilattico, come metodo per interrompere la propagazione della sindrome, e a scopo terapeutico, come metodo per smaltire le scorie di acido vandalico e acido wikico accumulate, è ritenuto il metodo di cura più efficace e possibilmente va applicato per tempi lunghi[6]. La durata della prognosi può variare dalla settimana (10 microgrammi di acido wikico per ml di estratto mielinico) ad un anno (100 microgrammi di acido vandalico per ml di estratto mielinico).

Alcuni sostenitori di Criccology propendono peraltro per l'eliminazione delle soglie di intervento e degli esami diagnostici di routin: dal momento che i tempi di attesa necessari per avere l'esito di un'analisi sull'estratto mielinico variano da un minimo di 8 ore (tempi tecnici) ad un massimo di 3-4 giorni, nel caso di consultazione d'equipe sull'interpretazione dei risultati dell'analisi, nel frattempo il decorso della sindrome potrebbe arrivare ad una soglia di non ritorno invalidando qualsiasi tentativo di recupero del paziente e qualsiasi intervento a scopo profilattico. Sulla base di questi elementi si auspica pertanto il ricorso della diagnosi al volo basata sul ricorso a strumenti diagnostici di rapida esecuzione ma non ancora sufficientemente collaudati in fase di sperimentazione, quali l'occhiometro e l'intuitometro.

La filosofia di Criccology è fortemente criticata dai suoi oppositori. Si ritiene, infatti, che la prassi lasci troppo peso all'arbitrio dell'operatore dei reparti Sysopiatria togliendo spazio a quello che sarebbe lo strumento più efficace nel lungo periodo, ovvero la discussione della diagnosi e della prognosi applicata in sede collegiale.

Social Therapy[modifica wikitesto]

La scuola di pensiero che fa capo alla corrente di Social Therapy promuove una tecnologia di intervento fondata sull'azione terapeutico-profilatica delle interazioni relazionali. I principi fondamentali su cui si basa Social Therapy risiedono nel presupposto che le tossine tendono a disperdersi nell'ambiente grazie all'estrema volatilità dell'acido wikico in occasione delle interazioni relazionali. Aumentando perciò in misura esponenziale le relazioni interpersonali e le occasioni di interazione, è possibile disperdere nell'ambiente le tossine fino ad abbassarne il tenore sotto il livello di guardia. Tali risultati si ottengono inserendo il paziente in un sistema sociale integrato che preveda lunghe e attente discussioni, scambi di opinione, partecipazione attiva a interazioni comunitarie. L'efficacia dell'intervento è strettamente correlata a meno di un fattore esponenziale K all'incremento delle interazioni relazionali[senza fonte].

Le strategie fondamentali proposte da Social Therapy sono le seguenti:

  • Applicazione di prognosi cautelative di basso impatto e comunque solo in casi di stretta necessità accertata in sede collegiale.
  • Rifiuto categorico dell'eutanasia. Social Therapy ritiene che non esistano fasi irreversibili della malattia, perciò l'accanimento terapeutico porterà comunque ad esiti risolutivi sul decorso della malattia.
  • Rifiuto categorico della bold medical practice. I margini di errore insiti in questa strategia sono troppo alti per ritenere che ci possa essere un trend positivo nel lungo periodo. Ogni caso va pertanto vagliato in sede collegiale attraverso la discussione aperta alla partecipazione di un congruo numero di consulenti e di durata tale a garantire l'acquisizione di tutti gli elementi diagnostici.
  • Applicazione di una metodologia diagnostica fermamente basata sulla presunzione di sanità.

Le strategie promosse da Social Therapy sono basate sull'impossibilità di smaltimento delle tossine attraverso l'astensione, perciò solo la dispersione nell'ambiente e la capacità di reazione omeostatica di una comunità di individui ha effetti benefici sull'accumulo nel singolo organismo. Il ricorso all'astensione forzata, se indispensabile, deve limitarsi da un periodo variabile da 1 giorno (500 microgrammi di acido wikico per ml di estratto mielinico) a massimo 3 giorni (20 mg di acido vandalico per ml di estratto mielinico). Va tuttavia precisato che gli esponenti più radicali di Social Therapy sostengono che tali soglie sono estremamente basse e auspicano un innalzamento dei limiti di guardia.

Metodi diagnostici sbrigativi come l'occhiometro e l'intuitometro vanno assolutamente aboliti in quanto troppo aleatori e inaffidabili, ma soprattutto perché la loro applicazione nel lungo periodo provoca un eccessivo innalzamento del tasso di acido wikico zonale, annullando di fatto i benefici temporanei dell'astensione forzata. Infatti, l'astensione forzata riduce il numero di interazioni e tende a concentrare l'acido wikico impedendone la dispersione nell'ambiente.

La filosofia di Social Therapy è fortemente osteggiata, perché basata su presupposti diametralmente opposti, dagli esponenti più radicali di Criccology[7].

Critiche al ciclo di Creps[modifica wikitesto]

Gli studi di Dessue sulla sindrome del wikipediano fuso sono criticate in alcuni settori accademici in quanto sarebbero ottenuti da una metodologia scientifica non basata sugli standard convenzionali. In particolare si imputa a Dessue il difetto di un eccessivo ricorso all'empirismo deduttivo intuitistico: alla richiesta reiterata della pubblicazione dei dati statistici, Dessue ha sempre obiettato di non aver bisogno di lunghe indagini statistiche e che è strettamente probatoria la sua osservazione empirica[8].

Una teoria innovativa messa in circolazione da fonti ignote all'inizio del 2009 afferma che in realtà Dessue è l'unico affetto da sindrome del wikipediano fuso e che le sue indagini sono frutto di un ricorso eccessivo alle bevande alcoliche e all'assunzione di sostanze psicotrope ad effetto allucinogeno[senza fonte]. Se questa teoria dovesse essere suffragata da dati sperimentali, l'impatto sulle leggi che regolano la dinamica dei wikipediani sarebbe di proporzioni bibliche, al punto da mettere in discussione l'intero apparato su cui si basa attualmente la fuffologia applicata ai massimi sistemi.

  1. ^ Dessue, J.C., Ai confini fra scienza e cultura popolare: dietro ogni cazzata c'è sempre un fondo di verità razionale, "La Repubblica", 15 marzo 2009.
  2. ^ Già il fatto di mantenere la calma scrivendo uno pseudonimo del genere la dice lunga...
  3. ^ Di Giacomo, F. Non mi rompete. In: Io sono nato libero, BMS, 1973.
  4. ^ Dessue, J.C. (2008) Primi studi sulla soglia di tolleranza dei giocattoli alla trazione e altre sollecitazioni meccaniche. Acta Wikipediae 32(2): 218-226.
  5. ^ Jaquen, J (2006) Quando ce vo' ce vo', ovvero sulla minimizzazione della massimizzazione del caos trollitico. Acta Wikipediae 16(2): 1-15.
  6. ^ Vituzzu, V. (2008) Effetti benefici della somministrazione di dosi massicce di manganellato di stungsteng nell'inibizione dell'accumulo di acido wikico sul singolo paziente e sulla comunità in stretta relazione con esso. Acta wikipediae 29(1): 40-46.
  7. ^ Brown, O., Wikipedia non è un esperimento sociale. Timbuctu, Edizioni Il Marrone, 2004.
  8. ^ Dessue, J.C. (2008) Sull'inopinabilità di ciò che dico. Acta Wikipediae 27(3): 1-28.

Bibliografia[modifica wikitesto]

  • Jean Charles Dessue. Dinamica di lungo periodo dell'entropia relazionale nei sistemi wikipediani. Nuragopoli, Ed. L'ovino, 2010 (in corso di stampa)
  • Jean Charles Dessue (2007) First report of a new cosmopolitan species: Homo wikipedianus Dessue (Primates: Hominidae). Description and preliminary studies about ethology, physiology, and phylogenetic relationships. Nuragic Journal of Anthropology 34(1): 212-232.

Voci correlate[modifica wikitesto]


Wikimitraglia
Wikimitraglia
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È stata riconosciuta come tale il giorno 26 luglio 2009 dal prof. Bob Indysard McWalls.
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