Walther von Dyck

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Walther Franz Anton von Dyck (Monaco di Baviera, 5 dicembre 1856Monaco di Baviera, 5 novembre 1934) è stato un matematico tedesco.

Busto di Walther van Dick, presso la sua tomba a Monaco di Baviera

A seguito del riconoscimento successivo del titolo nobiliare, il cognome divenne von Dick.

Von Dick elaborò la prima definizione di gruppo matematico in senso moderno[1], gettando le basi della teoria combinatoria dei gruppi[2], poiché fu il primo a descrivere un gruppo in termini di generatori e relazioni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del pittore bavarese Hermann Dyck (1812-1874) e allievo del matematico tedesco Felix Klein[2], fu il responsabile del comitato editoriale che pubblicò la Klein's encyclopedia. Curatore dell'edizione delle opere di Keplero, divenne rettore dell'Università tecnica di Monaco.[3]

Fu il relatore della sessione plenaria del Congresso internazionale dei matematici svoltosi a Roma nel 1908.[4]

In suo onore furono chiamati la Parola di Dyck nell'ambito della teoria dei linguaggi formali[5], la superficie e il teorema di Dick[6], i gruppi triangolari di von Dick, il cammino di Dick relativo al numero di Catalan e il grafo di Dick.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Walther von Dyck, Gruppentheoretische Studien (Group-theoretical Studies), in Mathematische Annalen, vol. 20, n. 1, 1882, pp. 1-44, DOI:10.1007/BF01443322, ISSN 0025-5831 (WC · ACNP).
  2. ^ a b John Stillwell, Mathematics and its history, Springer, 2002, p. 374, ISBN 978-0-387-95336-6.
  3. ^ David E. Rowe, Review of Walther von Dyck (1856–1934). Mathematik, Technik und Wissenschaftsorganisation an der TH München, in Historia Mathematica, vol. 35, n. 4, novembre 2008, pp. 333-334, DOI:10.1016/j.hm.2008.08.002.
  4. ^ Dyck, W. von, Die Encyklopädie der mathematischen Wissenschaften, in G. Castelnuovo (a cura di), Atti del IV Congresso Internazionale dei Matematici (Roma, 6–11 Aprile 1908), vol. 1, 1909, pp. 123-134.
  5. ^ Udacity CS262, su udacity.com. URL consultato il 19 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2016).
  6. ^ * George K. Francis e Jeffrey R. Weeks, Conway's ZIP Proof, in American Mathematical Monthly, vol. 106, n. 5, maggio 1999, p. 393, DOI:10.2307/2589143, JSTOR 2589143.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ulf Hashagen: Walther von Dyck (1856–1934). Mathematik, Technik und Wissenschaftsorganisation an der TH München, Franz Steiner Verlag, Stuttgart 2003, ISBN 3-515-08359-6

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