Vai al contenuto

Vladimir Arsenijević

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vladimir Arsenijević nel 2017

Vladimir Arsenijević (Pola, 29 aprile 1965) è uno scrittore e traduttore serbo.

Biografia e carriera letteraria

[modifica | modifica wikitesto]

In gioventù ha militato nella scena punk di Belgrado e ha vissuto a Londra fra il 1985 e il 1989.[1][2].

Ha esordito nel 1994 con il romanzo Sottocoperta (У потпалубљу), ambientato sullo sfondo della Battaglia di Vukovar, successo internazionale e vincitore del Premio NIN nel gennaio 1995, nonché primo volume della tetralogia Клоака Максима (Cloaca Maxima) insieme ad Анђела (Angela, 1997), Ка граници (Verso il confine, 2018) e Духови (2023)[1].

La sua carriera autoriale è stata interrotta dalla Guerra del Kosovo e dai bombardamenti NATO sulla FR Jugoslavia nel 1999; su intervento del Parlement international des écrivains si è rifugiato a Città del Messico, dove ha vissuto fino al settembre 2000. Frutto di quest'esperienza è Мексико ратни дневник (Messico, diario di guerra)[2].

Tornato in patria, ha ripreso l'attività autoriale: del 2009 è Predator (Предатор)[2], opera a cavallo fra romanzo e racconto che adotta il punto di vista di una dozzina di differenti personaggi, tutti espatriati.

Parallelamente alla scrittura, è traduttore dall'inglese ed editor per la casa editrice croata VBZ e per l'editore di audiolibri Reflektor. Insieme ad Ana Pejović, dirige dal 2009 il festival letterario KROKODIL (Knjževno Regionalno Okupljanje Koje Otklanja Dosadu I Letargiju, letteralmente: Incontro regionale letterario che allevia la noia e la letargia[1])

Nel 2017 è stato fra i promotori della Dichiarazione sulla lingua comune dei Croati, Serbi, Bosgnacchi e Montenegrini.[3]

Opere tradotte in italiano

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b c Franco Ungaro, Vladimir Arsenijevic, scrittore per una Serbia oltre la nazione, su ilmanifesto.it, 16 dicembre 2023. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  2. ^ a b c Giuliano Geri, Vladimir Arsenijević, uno scrittore nella cloaca maxima, su ilmanifesto.it, 31 ottobre 2012. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  3. ^ Arman Fazlić, Sarajevo: Presentazione della Dichiarazione sulla lingua comune dei paesi Bosnia-Erzegovina, Croazia, Montenegro e Serbia, su paeseitaliapress.it, 31 marzo 2017.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN79118564 · ISNI (EN0000 0001 2141 0808 · SBN LO1V149876 · Europeana agent/base/52665 · LCCN (ENnr95033220 · GND (DE114545189 · BNF (FRcb125425798 (data) · J9U (ENHE987007445551405171