Vivian El Jaber

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Vivian El Jaber

Vivian El Jaber (17 novembre 1964) è un'attrice argentina.

Biografía[modifica | modifica wikitesto]

Ha studiato recitazione dal 1984 al 1988 insieme a Norman Briski e Roberto Saiz[1].I suoi primi ruoli furono nel 1986 con De la pupila para adentro, Cappuccetto Rosso, F.E.A e De la pupila para adentro ed altre opere. El Jaber è anche autrice, infatti ha vinto la 2ª Biennale di Arte Giovane a Buenos Aires, grazie all'opera F.E.A e inoltre ha scritto anche un libro[2]. Dall'anno successivo è in attività nel settore delle pubblicità.

Poi prese parte ad alcune opere che gli hanno portato al successo in Argentina, come El cuento del violín, dove è nel cast protagonista[3], Pagar el pato e Té negro.

In televisione arriva nel 1991 con Cha Cha Cha[4], dove interpreta vari personaggi, poi continua con programmi come De la cabeza, Mia solo mia e Trillizos, ¡dijo la partera!. Ha anche partecipato alla telenovela Batticuore, trasmessa anche in Italia ed è stata tra i co-protagonisti di Palermo Hollywood Hotel[5]. Nel 2007 ha recitato ne Il mondo di Patty, dove interpreta il ruolo della truffatrice, amica di Bianca, Dorina. Il 25 maggio 2007 ha avuto un incidente stradale, mentre stava andando a svolgere in teatro Il mondo di Patty, ma l'attrice ne è uscita senza lesioni gravi.[6] Nel 2010 è stata impegnata in televisione con Alguien que me quiera, nel ruolo di Bianca ma dopo un periodo di registrazione l'attrice ha deciso di ritirarsi dal programma.[7]

È anche nel cast protagonista dell'opera teatrale El impostor apasionado insieme a Martín Bossi[8].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Programmi televisivi[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • De la pupila para adentro, regia di Roberto Saiz (1986)
  • El frac rojo, regia di Carlos Gorostiza (1988)
  • Las Papakiriaquidas, regia di Diego González (1988 - scritto dalla Jaber)
  • F.E.A., regia di Diego González (1991-1993)
  • La cantante calva, di Eugène Ionesco (1995-1996)
  • Ansata, regia di Mónica Gazpio e Vivian El Jaber (2000)
  • Derechas, regia di José María Muscari (2001)
  • Té negro, di Vivian El Jaber (2002-2003)
  • El cuento del violín, regia di Gastón Cerana (2005-2006)
  • Patito Feo - La historia más linda en el Teatro, regia di Ricky Pashkus (2007)
  • M, el impostor, regia di Ana Sans, Manuel Wirzt (2009)
  • El impostor apasionado, regia di Evelyn Bendjeskov, Manuel Wirtz (2010-2011)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Premio Sin Cortes
    • 1991 – Rivelazione femminile per Cha Cha Cha[7]
  • Premio Teatro del Mundo
    • 2005 – Miglior interpretazione per El cuento del violin[7]
  • Premio Martín Fierro
    • 2014 – Attrice di reparto per Farsantes[9]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Vivian El Jaber è stata doppiata da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Vivian El Jaber, su redteatral.net. URL consultato il 20 febbraio 2013.
  2. ^ Dorina - Vivian El Jaber, su ilmondodipatty.it. URL consultato il 20 febbraio 2013.
  3. ^ (ES) Carlos Pacheco, Emotiva historia familiar[collegamento interrotto], lanacion.com.ar. URL consultato il 21 febbraio 2013.
  4. ^ (ES) Vivian El Jaber, su alternativateatral.com. URL consultato il 20 febbraio 2013.
  5. ^ (ES) Dolores Graña, "Palermo Hollywood", un hotel sin ideas ni risas, lanacion.com.ar, 5 luglio 2006. URL consultato il 21 febbraio 2013.
  6. ^ (ES) Choco Vivian El Jaber Actriz de Patito Feo, su haceinstantes.net. URL consultato il 21 febbraio 2013.
  7. ^ a b c (ES) Vivian El Jaber, su alejandrovannelli.com.ar. URL consultato il 21 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2011). (archiviato)
  8. ^ (ES) Pablo Gorlero, El impostor apasionado, lanacion.com.ar. URL consultato il 12 gennaio 2012.
  9. ^ (ES) “Farsantes” ganó 7 Martín Fierro, incluido el oro, lanueva.com, 19 maggio 2014. URL consultato l'11 giugno 2020.
  10. ^ Il mondo di Patty, su antoniogenna.net. URL consultato il 20 febbraio 2013.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]