Vita e Pensiero (rivista)

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Vita e pensiero fu una rivista fondata il 1 dicembre 1914 a Milano che si proponeva come mediatrice tra la fede e il mondo e che viene pubblicata ancora oggi come rivista dell'Università Cattolica.

Alla vigilia della prima guerra mondiale, il francescano Agostino Gemelli, Ludovico Necchi e Francesco Olgiati diedero vita ad un periodico allo scopo di rimuovere il disagio dei cattolici e farli discutere con rinnovata energia sui problemi politici, economici, sociali.

"Vita e pensiero" bandisce un manifesto non meno famoso di quello pubblicato cinque anni prima da Marinetti, il manifesto medievalista, redatto da padre Gemelli:

Estremamente duro, il manifesto medievalista era motivato dalla situazione in cui versava allora la cultura cattolica, combattuta dal positivismo e dall'idealismo, aggredita dal materialismo e dal libero pensiero.
Con il ritorno al Medioevo, padre Gemelli prospettava un modello di società armoniosa nella quale la fede potesse ritornare ad animare la cultura in modo che il pensiero cristiano potesse ancora influenzare la realtà quotidiana.

Dopo la guerra del '15-'18, dal dibattito e dalle iniziative promosse dalla rivista scaturisce l'idea dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, centro di cultura, che sarà poi realizzata nel 1921.

Sul terreno politico la rivista combatte i cattolici liberali e polemizza con l'aconfessionalismo e l'interclassismo del Partito Popolare, finché non sopravviene la marcia su Roma, la caduta dello Stato costituzionale e l'avvento del fascismo.

Tra il 1921 e il 1927 il medievalismo e la neoscolastica di "Vita e pensiero", pur riconoscendo a Mussolini il merito di aver liquidato il liberalismo, la democrazia socialista e la massoneria, diffidano del movimento politico fascista e della sua ideologia.

Nel 1929 i Patti Lateranensi stipulati tra l'Italia e la Santa sede risolvono in parte la questione cattolica, ma l'entusiasmo con cui "Vita e pensiero" può accogliere la svolta della Conciliazione, non elimina il problema aperto delle libertà civili e politiche dalle leggi "fascistissime".

Nel periodo che va dalla Conciliazione alla seconda guerra mondiale, l'Università Cattolica e le sue tre riviste (si è infatti aggiunta a "Vita e pensiero", la "Rivista di filosofia Neoscolastica" e la "Rivista internazionale di scienze sociali") s'impegnano attivamente a recuperare i ritardi accumulati dai catttolici nella moderna ricerca scientifica.

Si cerca di dare molta attenzione ai nuovi settori della psicologia sperimentale, dell'economia, degli studi giuridici per formare "una élite culturale, sociale e religiosa" in grado di promuovere "la rinascita cristiana della società".







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