Coordinate: 45°31′47.68″N 9°16′32.09″E

Villa Besozzi Casati

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Villa Besozzi Casati
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
LocalitàCologno Monzese
IndirizzoVia Giuseppe Mazzini, 9
Coordinate45°31′47.68″N 9°16′32.09″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1500
Usoufficio

La Villa Besozzi Casati è uno storico palazzo di Cologno Monzese, sito in Via Mazzini 9, oggi sede del Comune di Cologno Monzese e di un'ala della biblioteca civica.

La Villa Besozzi Casati faceva parte dell'incastellemento[1] di Cologno, di proprietà fin dal medioevo dei monaci del Monastero di Sant'ambrogio di Milano. L'edificio, edificato sul basamento di un'antica casa-forte[1], inizia ad assumere l'aspetto attuale nel corso del XVI secolo quando l'aria fu acquistata dai nobili Besozzi.

«Di questa villa che dista da Milano circa 9 km. - semplice esternamente, senza alcuna pretenziosità di stile, ma non priva di una certa eleganza, si hanno notizie sicure assai prima ancora del 1400 ... dell'architettura primitiva, essa non conserva più alcuna traccia, poichè a traverso i secoli, e secondo i gusti dei diversi possessori, mutò faccia spesso, sinché rimodernata completamente sulla prima metà del 1600, prese l'aspetto che ancora oggi conserva.»

La villa presenta un doppio schema assiale[2], con andamento est-ovest determinato dalla presenza del fontanile, caratterizzato dall'esedra d’ingresso, la corte d’onore, il portico, il vasto giardino storico distrutto dall’inserimento di un moderno fabbricato sorto quale ampliamento della sede comunale. La parte adibita a residenza nobiliare era collocata nella zona ad U della planimetria[3], come era uso nelle ville sei-settecentesche, aperta ad est sul fontanile. L'esedra di ingresso è sostenuta da due pilastri, un tempo coronati da aquile reggitarga, l’animale araldico della famiglia Besozzi.

All'interno della Villa per volontà dei Besozzi è presente il ciclo decorativo che orna il pianterreno e il piano nobile di palazzo Besozzi Casati. Parte degli affreschi sono presenti nell'ala nord oggi sede della Biblioteca.

Gli affreschi di cui sopra sono attribuiti da Andrea Spiriti[4] a Giovanni Ghisolfi (1623-1683), che a Milano diffuse ampiamente il romanismo pittorico, presente nell’intero ciclo seicentesco di Cologno. Riconoscibile, almeno a livello progettuale, è anche la presenza di Antonio Busca (1625-1684).

Il 18 ottobre del 1798 il conte Antonio Besozzi a causa di grossi debiti, si vide costretto a vendere l’intero patrimonio fondiario,1791 pertiche di coltivi, ed immobiliare sul territorio di Cologno a Gaspare Casati, padre di Gabrio Casati, il cui figlio Luigi Agostino[5], senatore del Regno, fu sindaco di Cologno dal 1874 al 1882, carica ricoperta pure dal figlio Gabrio per due legislature, dal 1894 al 1908.

Ultimi a risidere in questa Villa furono i coniugi, il marchese Alberto Visconti di San Vito e la consorte Anna Casati discendente della famiglia Casati

«la Villa del conte Gabrio Casati, in Cologno Monzese, che ebbi occasione di visitare minutamente con attenzione, in un pomeriggio lo scorso ottobre, pieno di sole e di vita, che riempiva l'animo di sensazioni squisite;- rese ancora più gradite dalla larga ospitale accoglienza dei proprietari.»

  1. ^ a b Severi, p. 297.
  2. ^ La distribuzione della proprietà fondiaria e i suoi centri direzionali. Il secolo XVIII.
  3. ^ Langè, pp. 326-327.
  4. ^ Strategie di committenza: i Besozzi nel secondo Seicento.
  5. ^ De Francesco, pp. XVII - XVIII.
  • Giuseppe Severi, Cologno Monzese dalla sua storia le radici del 2000, Cologno Monzese, Comune di Cologno Monzese, 1999.
  • Elisabetta Ferrario Mezzadri, Cologno Monzese alla ricerca del territorio perduto, Cologno Monzese, Biblioteca civica di Cologno Monzese, 2015.
  • Santino Langè, Ville della provincia di Milano : Lombardia 4, Milano, SISAR, 1972.
  • Andrea Spiriti, Palazzo Besozzi Casati di Cologno. Iconologia di una grande dimora barocca, Cologno Monzese, Biblioteca civica di Cologno Monzese, 2015.
  • Comune di Cologno Monzese : cenni storici e attivita' produttive, Nuove Edizioni Internazionali, 1987.

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