Via Giulia
Via Giulia è una strada storica di Roma lunga circa un chilometro. Si trova quasi tutta nel rione Regola. La parte a nord appartiene al rione Ponte.
Storia
La via fu progettata e realizzata solo in parte da papa Giulio II - dal quale prese il nome - allo scopo di aprire un nuovo percorso nel cuore di Roma. Corre da Ponte Sisto alla chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, parallela al corso del Tevere. Ponte Sisto, costruito per ordine di papa Sisto IV ed aperto nel 1475, è stato l'unico ponte sul Tevere ad essere costruito tra la caduta dell'Impero ed il XIX secolo. Divenne la via più alla moda con i nuovi edifici dei mercanti e banchieri e con la presenza della comunità fiorentina, con le sue case, le sue chiese, le sue confraternite. Attualmente è una delle strade di lusso di Roma.
La sua storia inizia nel 1508, come uno dei punti del programma di Giulio II per il rinnovamento di Roma e la creazione di una monarchia assoluta dello Stato Pontificio, che doveva ottenere il suo giusto ruolo tra le potenze europee.
Per liberare il papato dalla dipendenza dalle grandi famiglie romane, si rivolse ai banchieri toscani, fuori dal circuito sia degli Orsini che dei Colonna, ed in particolare a Agostino Chigi, giunto da poco da Siena. Una parte importante del progetto globale di Giulio II fu la riorganizzazione della città medioevale di Roma, la cui mancata risistemazione diventava visibile man mano che la città cresceva di importanza economica, finita nel XIV secolo.
Il progetto dettagliato della strada fu fatto da Donato Bramante, che stava lavorando alla nuova Basilica di San Pietro, sull'altra sponda del fiume.
Contemporaneamente si collegava il porto fluviale di Ripa Grande e la nuova via della Lungara. Via della Lungara fu creata sul percorso di un'antica via romana e collegata a via Giulia tramite ponte Sisto, per trasportare le merci in modo sicuro e conveniente.[non chiaro]
Il Palazzo dei Tribunali, commissionato al Bramante nel 1508, rimase incompiuto per una generazione. L'elemento fondamentale di Giulio II andò perso.
Morto Giulio II, via Giulia divenne una strada di case modeste con giardini dietro di loro, costruiti per proprietari privati o per confraternite a volte per speculazione, intervallati da palazzi più ambiziosi. Questo è il contesto urbano delle cosiddette "case di Raffaello", con i loro negozi sul fronte strada. Nel 1540 Michelangelo fece il progetto per i giardini di Palazzo Farnese che dovevano essere collegati con un ponte alla villa dei Farnese, sull'altra sponda del fiume, la Villa Farnesina. L'elegante arco che sovrasta via Giulia appartiene a questo ulteriore progetto non realizzato.
Nel 2008 è stato ricordato con diverse manifestazioni il V Centenario della fondazione di Via Giulia.[1]
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiese ed oratori
- Spirito Santo dei Napoletani
- Santa Maria dell’Orazione e Morte
- Santa Caterina da Siena
- Sant'Eligio degli Orefici
- San Filippo Neri
- Oratorio del Gonfalone
- Santa Maria del Suffragio
- San Biagio degli Armeni
- San Giovanni dei Fiorentini
Palazzi
- Palazzo, con la Galleria Spada e la Prospettiva del Borromini
- Palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata di Francia
- Palazzo Falconieri
- Palazzo Cisterna
- Palazzo Varese
- Palazzo Ricci
- Palazzo del Collegio Spagnolo
- Palazzo Donarelli
- Palazzo Sacchetti
- Palazzo Medici Clarelli
Varie
- Un arco a tutto sesto (sotto il Ponte di Michelangelo)
- Le carceri nuove (ora sede del Museo Criminologico)
- La fontana del Mascherone
- Una targa (indicante il pomerium o confine della città al tempo dell'imperatore Claudio[2])
Nelle vicinanze
- Campo de' Fiori
- Il lungotevere
- Il Ghetto ebraico di Roma
- La Sinagoga di Roma
- L'Isola Tiberina
- Il Tevere
- Teatro Argentina
- Il Ministero della Difesa
- Il Museo del Teatro Argentina
- Il Museo-biblioteca del Bucardo [3]
- Corso Vittorio Emanuele II
Note
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su via Giulia
Bibliografia
- Roma e dintorni, Touring Club Italiano, 1965.
- Luigi Salerno, Luigi Spezzaferro e Manfredo Tafuri, Via Giulia: una utopia urbanistica del 500, Roma, Staderini, 1973.