Via Carlo Mayr

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Via Carlo Mayr
Palazzo dove vissero Gaetano Recchi e Carlo Mayr
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàFerrara
Informazioni generali
Tipostrada urbana
Collegamenti
IntersezioniLa via ha un percorso molto esteso e vengono quindi elencate solo le intersezioni con le vie principali:
Corso Porta Reno
Via Ripagrande
Via San Romano
Via delle Scienze
Via Giuoco del Pallone
Via Porta San Pietro
Via Borgo Vado
Viale Alfonso I d'Este
Via Porta d'Amore
Mappa
Map
Coordinate: 44°49′54.1″N 11°37′12.01″E / 44.831695°N 11.620003°E44.831695; 11.620003

Via Carlo Mayr, a Ferrara, appartiene alla parte medievale cittadina. Inizia dall'incrocio con corso Porta Reno e dopo aver proseguito a est si conclude sul viale Alfonso I d'Este, accanto alle mura cittadine.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anticamente, con via Ripagrande, costituiva un unico asse viario parallelo all'altro coevo ed importante, leggermente più a nord, costituito da via Capo delle Volte, via delle Volte e via Coperta. Entrambi percorrevano l'antica città lineare nel periodo della sua formazione secondo la direzione est - ovest.[1]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Via Ripagrande, o via Grande, fu a lungo la sua denominazione ufficiale. Nel 1882 si spense in un palazzo della via il ferrarese Carlo Mayr, senatore del Regno d'Italia, quindi venne deciso di dedicare alla sua memoria questa importante arteria cittadina.[1]

Luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Picchiatti - Zucchini, portale.
Area dove sorgevano le case turrite dei Giocoli.
  • Casa Gombi, al numero civico 10, è un esempio di architettura medievale, con la facciata in cotto ed un interessante piccolo portale con arco acuto goticheggiante. Negli anni cinquanta è stata oggetto di studi e restauro.[2]
  • Ex chiesa dei Santi Cosma e Damiano, al numero civico 44, di origini settecentesche, di proprietà della Parrocchia Ortodossa Romena di "San Nicodemo di Tismana".
  • Palazzo Picchiatti-Zucchini, al numero civico 110, ha origini cinquecentesche ed una lapide sulla sua facciata ricorda che qui, sino al 1970, vi dimorò a lungo lo scultore Annibale Zucchini.[2]
  • Chiesa dei Santi Giuseppe, Tecla e Rita, chiesa di origini seicentesche.
  • Sulla facciata della casa al numero civico 191 F la Ferrariae Decus ha posto una lapide per ricordare le torri che sorgevano nell'area costruite dalla potente famiglia dei Torelli-Salinguerra.[3]
  • Palazzo al numero civico 203. Sopra e di lato al portale di accesso una lapide ricorda che in quest'area sorse una delle prime strutture fortificate della Ferrara che stava formandosi, il Castello dei Curtensi, (o Castrum bizantino).[2]
  • Volto all'inizio di via Cammello
  • Palazzo Rondinelli, poi Dalla Pellegrina infine Mayr, al numero civico 167. Fu residenza di Gaetano Recchi sino al 1856 e poi di Carlo Mayr sino al 1882.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Gerolamo Melchiorri, pp. 124-125.
  2. ^ a b c Gerolamo Melchiorri, p. 217.
  3. ^ Francesco Scafuri, Passeggiando per Ferrara Tre itinerari alla scoperta della città antica (PDF), su comune.fe.it, Comune di Ferrara. URL consultato il 21 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2015)..
  4. ^ Gaetano Recchi, fondatore della Cassa, su rivista.fondazionecarife.it, fondazionecarife. URL consultato il 1º aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2019)..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gerolamo Melchiorri, Nomenclatura ed etimologia delle piazze e strade di Ferrara e Ampliamenti, a cura di Carlo Bassi, Ferrara, 2G Editrice, 2009, ISBN 978-8889248218.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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