Vecchia ubriaca

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Vecchia ubriaca
Autoresconosciuto
Datacopia romana da un originale del 300-280 a.C. circa
Materialemarmo
Altezza92 cm
UbicazioneGliptoteca, Monaco di Baviera, e Musei Capitolini, Roma

La Vecchia ubriaca è una scultura in marmo databile al 300-280 a.C. circa e conosciuta da copie romane, tra cui le migliori sono alla Gliptoteca di Monaco (h 92 cm) e ai Musei Capitolini di Roma.

Storia e descrizione

Plinio citò in un passo una "vecchia ubriaca di Smirne", attribuendola al famoso Mirone, artista del V secolo a.C., ma una cronologia del genere appare impensabile, perché lo stile dell'opera è ellenistico, mentre Mirone visse molti anni prima. Plausibile che vi fu un errore dei copisti latini che scambiarono il nome attribuito alla vecchia, "Maronide", con quello del noto scultore "Myronis", traducendo il passo quindi come la vecchia "di Mirone".

Soggetto della scultura è quindi Maronide, un'anziana donna ubriaca, che tiene tra le braccia un otre di vino, distesa a terra con il busto alzato e la testa riversa all'indietro. Il volto rugoso, disperato e quasi grottesco, è caratterizzato dalla bocca aperta e dallo sguardo perso nel vuoto, a causa dei fumi dell'alcol.

La scrupolosità dei particolari e l'aderenza della composizione alla realtà fanno dell'opera scultorea uno degli esempi più riusciti del realismo che permea la scultura dell'età ellenistica, attenta per la prima volta nel mondo greco alla resa di sentimenti personali, quali il dolore e lo sconforto.

Bibliografia

  • Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, volume 1, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-7107-8

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