vdBH 60

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vdBH 60
Nebulosa a riflessione
vdBH 60
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneCentauro
Ascensione retta13h 19m 01s[1]
Declinazione-62° 35′ 45″[1]
Coordinate galattichel = 306,1; b = +04,1[2]
Distanza6520[3] a.l.
(2000[3] pc)
Magnitudine apparente (V)10,48 (stella centrale)
Caratteristiche fisiche
TipoNebulosa a riflessione
ClasseII[2]
Mappa di localizzazione
VdBH 60
Categoria di nebulose a riflessione

Coordinate: Carta celeste 13h 19m 01s, -62° 35′ 45″

vdBH 60 è una nebulosa a riflessione visibile nella costellazione del Centauro.

Si individua nella stessa zona in cui è visibile la nebulosa RCW 75, alla quale sembra connessa fisicamente; è costituita da quattro nuclei nebulosi illuminati da altrettante stelle azzurre. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale va da febbraio a luglio per le regioni situate nell'emisfero australe; dall'emisfero boreale la sua osservazione risulta essere più difficoltosa e comunque impossibile a nord del tropico del Cancro.

vdBH 60 appare composta da quattro componenti principali. La prima è indicata come vdBH 60a, ed è una chiazza nebulosa associata a CPD-61 3587, una giovane stella blu di sequenza principale di magnitudine 10,48 facente parte dell'ammasso aperto Stock 16, legato a RCW 75;[4] la componente vdBH 60b è la nube illuminata da Cl* Stock 16 VBF 14, una stella bianco-azzurra di magnitudine 12,70.[5] Secondo uno studio del 2003, questa nube sarebbe connessa anche all'ammasso di sorgenti infrarosse [DBS2003] 86, situato a circa 2400 parsec di distanza.[3] vdBH 60c è illuminata da ALS 3015, una stella di classe spettrale B di magnitudine 12,02;[6] l'ultima componente, vdBH 60d, assente nel catalogo originario,[2] è la nebulosa di CPD-62 3544, di magnitudine 10,65;[7] secondo Dutra, questa nube sarebbe legata all'ammasso infrarosso [DBS2003] 85, situato a circa 2100 parsec di distanza.

Tutte queste componenti stellari appaiono legate a Stock 16, l'ammasso aperto che costituisce il principale addensamento di una grande e brillante associazione OB nota come Centaurus OB1; essa conta 24 stelle di grande massa di classe spettrale O, B e A, cui si aggiungono anche due stelle di Wolf-Rayet.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 30 settembre 2010.
  2. ^ a b c van den Bergh, S.; Herbst, W., Catalogue of southern stars embedded in nebulosity., in Astronomical Journal, vol. 80, marzo 1975, pp. 208-211, DOI:10.1086/111733. URL consultato il 30 settembre 2010.
  3. ^ a b c Dutra, C. M.; Bica, E.; Soares, J.; Barbuy, B., New infrared star clusters in the southern Milky Way with 2MASS, in Astronomy and Astrophysics, vol. 400, marzo 2003, pp. 533-539, DOI:10.1051/0004-6361:20030005. URL consultato il 30 settembre 2010.
  4. ^ Simbad Query Result - vdBH 60a, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 30 settembre 2010.
  5. ^ Simbad Query Result - vdBH 60b, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 30 settembre 2010.
  6. ^ Simbad Query Result - vdBH 60c, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 30 settembre 2010.
  7. ^ Simbad Query Result - vdBH 60d, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 30 settembre 2010.
  8. ^ Kaltcheva, N. T.; Georgiev, L. N., Stromgren and H-Beta Photometry of Associations and Open Clusters - Part Three - CENTAURUS-OB1 and CRUX-OB1, in R.A.S. Monthly Notices, vol. 269, n. 2, luglio 1994, p. 289. URL consultato il 30 settembre 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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