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Laura Sereno (Vercelli, 4 ottobre 1893 – Vercelli, 21 dicembre 1976) è stata una critica d'arte, insegnante divulgatrice culturale italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlia d'arte, dello scultore Luigi Sereno, opera a fianco delle istituzioni culturali di Vercelli promuovendo mostre e incontri fra artisti, musicisti e intellettuali, sostenendo con premi giovani meritevoli nel campo delle arti figurative e della poesia. E' la prima donna a fondare e gestire un museo pubblico in città. Muore a Vercelli nel 1976. Il suo ritratto da bambina, realizzato a pastello dall'artista Clemente Pugliese Levi (Vercelli 1855-Milano 1936), è conservato ed esposto presso il Museo Francesco Borgogna [1] a Vercelli.
Il contributo alla conoscenza e valorizzazione dell'arte
[modifica | modifica wikitesto]Come critica e divulgatrice d'arte, presta la sua collaborazione a quotidiani e riviste d'arte locali e nazionali quali "ABC", Illustrazione Biellese, Varietas. Fonda il museo Gipsoteca vercellese a nome del padre Luigi Sereno, intitolandogli prima un museo ed in seguito la Galleria d'Arte moderna Luigi Sereno[2]. Nel 1961 fonda il Piccolo cenacolo degli artisti vercellesi, spazio di incontro e confronto fra artisti, musicisti e intellettuali; agli inizi degli anni '70 collabora alla nascita del Gruppo Archeologico Vercellese, associato a Gruppi archeologici d'Italia; sostiene il premio "Gipsoteca Sereno" offrendo premi a giovani studenti ed organizza mostre di arti figurative e festival della poesia presso le istituzioni culturali della città.
Incarichi
[modifica | modifica wikitesto]E' socia onoraria dell'ENPA e della Croce Rossa Italiana, Comitato provinciale di Vercelli
Fondatrice e prima presidente, dal 1964 al 1968, del Soroptimist Club di Vercelli[3], promuove il gemellaggio con il club israeliano di Ashkelon nel 1965-66. Lancia il progetto di rivalutazione della trina valsesiana in favore delle puncettaie-artiste attraverso la realizzazione di una mostra, nel maggio del 1966, inaugurata dal ministro Oscar Luigi Scalfaro, e organizza un convegno per far conoscere le puncettaie della Valsesia. Promuove l'assegnazione di vari premi, come quello in memoria della benefattrice Barbara Grober, e di borse di studio a favore di socie di club stranieri per soggiornare e perfezionarsi in Italia (scelta di Ilana Sahfie pittrice e mosaicista del club israeliano[4] e di Rita Hassi del Soroptimist Club di Jamsa<ref> https://www.soroptimistit.fi/jamsa/, artista finlandese insegnante d'arte e specialista nell'arte contemporanea finnica. In occasione dell'alluvione che colpì Firenze nel 1966, sostiene la Biblioteca Nazionale con una somma finalizzata al restauro di codici del XIV secolo.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1976 la Città di Vercelli le conferisce il premio "Una vita per la città".
Scritti
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Museo Francesco Borgona, su museoborgogna. URL consultato il 15 novembre 2021.
- ^ DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 giugno 1970, n. 727 - Delega al prefetto di Vercelli dell'esercizio di facolta' riservate alle autorita' governative, relativamente alla fondazione "Galleria d'arte moderna Luigi Sereno"
- ^ https://www.soroptimist.it/club/vercelli
- ^ Soroptimist Club Israele, su soroptimist-israel.org. URL consultato il 15 novembre 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]L. Berardi, Vercelli, Galleria d'arte moderna "Luigi Sereno", in "... quei leggerissimi tocchi di penna o matita...", a cura di G. C. Sciolla, Milano 1996, pp. 204-213; C. Lacchia, Un museo chiuso e smembrato: la gipsoteca e le vicende della "Galleria d'Arte Moderna Luigi Sereno" di Vercelli, in Gipsoteche in penombra. Il patrimonio piemontese, a cura di W. Canavesio, G. Kannès, Atti della giornata di studi 18 ottobre 2013, Torino, Accademia Albertina, Torino 2017, pp. 85-96.