Soroptimist International

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Soroptimist International
Emblema
Tipoassociazione di service club
Fondazione1921
FondatoreViolet Richardson Ward
ScopoAvanzamento della condizione femminile
Sede centraleBandiera del Regno Unito Cambridge
Lingua ufficialeinglese, francese
Volontari72.000
MottoSorores Optimae
Sito web

Il Soroptimist International è un'organizzazione senza fine di lucro di service club che riunisce donne con elevata professionalità, e opera attraverso progetti diretti all'avanzamento della condizione femminile, la promozione dei diritti umani, l'accettazione delle diversità, lo sviluppo e la pace.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Soroptimist nasce nel 1921 a Oakland, in California per la volontà di 80 socie fondatrici; ne è la prima presidente Violet Richardson Ward.

Nel primo statuto gli scopi dell'associazione sono così indicati:

«“promuovere lo spirito di servizio come base di tutte le azioni meritevoli e incrementare l'efficienza dei membri nel perseguire i propri obiettivi professionali, ampliando il loro interesse per il sociale, le imprese e gli affari civili della comunità, attraverso un'associazione di donne impegnate in diverse professioni»

[1].

Il primo progetto, “Salviamo i Redwoods”, era diretto a salvare una foresta di sequoie secolari che rischiava di essere abbattuta; le Soroptimiste si impegnarono per ottenere sostegno dell'opinione pubblica: grazie a questa attività gran parte di quella foresta fu salvata e esiste tuttora [2]. Negli anni successivi negli Stati Uniti sorgono diversi Club; da San Francisco a Washington, Los Angeles, New York ecc.

Mentre a Londra viene fondato nel 1924 il Club denominato “Central London”, Madame Suzanne Noël fonda in Francia il primo Club Soroptimist dell'Europa continentale e si dedica poi a costituire innumerevoli Club non solo in Europa, spingendosi addirittura fino in Cina e Giappone.

Nel corso della Convention del 1928 che riuniva i Club allora esistenti, si stabilisce di istituire due diverse Federazioni dei Club Soroptimist: la Federazione dell'America e quella dell'Europa che avrebbero dovuto incontrarsi ogni quattro anni. In questa Convention si adotta anche l'emblema dei Club Soroptimist: l'immagine di una donna con le braccia alzate, in un gesto di libertà e di dedizione verso gli altri, che mostra la scritta Soroptimist; alle sue spalle raggi di sole, a sinistra fronde di quercia a significare la forza dell'organizzazione, a destra serti di alloro a significare il successo delle realizzazioni.

Europa continentale da un lato e Gran Bretagna e Irlanda dall'altro nel 1934 formano due distinte Federazioni, e nel 1978, viene costituita la Federazione del South West Pacifico (ora rinominata Sud Est Asia Pacifico[3]). Infine nel 2021 è costituita la Federazione Africana[4], con club precedentemente appartenenti alla Federazione Europea e alla Federazione di Gran Bretagna e Irlanda.

Fin dall'immediato dopoguerra il Soroptimist International si pone in stretta relazione con l'ONU e le sue agenzie, tanto da ottenere nel 1948 lo stato consultivo presso l'UNESCO e, nel 1950, lo stato consultivo di categoria C presso l'ONU. Oggi il Soroptimist International è rappresentato presso le seguenti Agenzie delle Nazioni Unite: ECOSOC, CSW, CEDAW, DBI/NGO, WHO, UNHCR, OHCHR, ILO, FAO, UNIDO, UNODC, UNICEF, UNESCO, UNEP[5]. Ha una rappresentante a Vienna, presso l'OCSE.

Attualmente (Luglio 2022) le socie sono circa 72.000, distribuite in oltre 3000 Club presenti in 121 Paesi[6].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome Soroptimist deriva dalle parole latine "soror" e "optima".

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il Soroptimist International è diretto dall'International Board composto da tre rappresentanti di ciascuna delle cinque Federazioni: Americhe, Europa, Gran Bretagna e Irlanda, Sud Est Asia Pacifico, e Africa che nel corso della Convention quadriennale fornisce indicazioni strategiche sulla attività di carattere pluriennale.[7]

La Presidente del Soroptimist International è scelta a rotazione tra le rappresentanti delle cinque Federazioni. Ogni anno in occasione del Soroptimist Day che si celebra il 10 dicembre – anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani – la Presidente Internazionale rivolge un appello per sollecitare l'attenzione delle Soroptimiste e le loro azioni a favore di un tema particolare.

Ciascuna Federazione coordina le Unioni Nazionali o Regioni o, in loro mancanza, i Single Club. Le Unioni o Regioni raccolgono a loro volta i Club.

Federazione Europea[modifica | modifica wikitesto]

La Federazione Europea è stata costituita nel 1929 e conta oltre 30.000 socie distribuite in 1.172 Club.[8]. Ha proprie rappresentanti, con voto consultivo, al Consiglio d'Europa e partecipa alla Lobby Europea delle Donne[9]. Ne fanno parte anche Unioni e Single Club di numerosi Paesi africani. Il tema di attività della Federazione Europea è incentrato sul motto We Stand Up for Women con focus su eliminazione della violenza, accesso alla giustizia, accesso all'educazione, potenziamento della condizione femminile, leadership [10].

Il Soroptimist in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo Soroptimist Club italiano nasce a Milano nel 1928, fondato da Madame Suzanne Noël. La prima Presidente è Alda Da Rios. Dopo la sospensione dell'attività dovuta al fascismo e alla seconda guerra mondiale, sempre Alda Da Rios, insieme a Madame Noël, ricostituisce il Club milanese nel 1948. Nel 1949 segue la fondazione dei Club di Bologna, Roma, Firenze; nel 1950 si costituisce l'Unione Italiana.[11]

Attualmente (Luglio 2022) il Soroptimist International d'Italia conta 162 Club e circa 5.200 socie.

L'Unione Italiana è rappresentata dalla Presidente Nazionale, eletta dalle delegate dei Club e in carica per due anni, affiancata nello svolgimento della sua attività da quattro Vicepresidenti nazionali.[12][13]

Il legame con la Federazione è mantenuto dalle due Governors che partecipano alle riunioni annuali indette dalla Federazione Europea. Il Soroptimist International d'Italia è presente con una sua rappresentante presso la Commissione Parità del Ministero del Lavoro, presso la Commissione Pari Opportunità del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed è associata al CNDI.

Le presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Le presidenti dal secondo dopoguerra sono state:

  • 1950-1952: Emilia Kuster
  • 1952-1955 Angiola Sbaiz
  • 1955-1957: Piera Dolfin
  • 1957-1959: Brunilde Allioni
  • 1959-1961: Antonietta Sava
  • 1961-1963: Bruna Tamaro Forlati
  • 1963-1965: Lidia Bianchi
  • 1965-1967: Gabriella Starrabba
  • 1967-1969: Augusta Guidetti
  • 1969-1971: Marina Volpi Luling
  • 1971-1973: Renata Maggioni
  • 1973-1975: Silvia Pino
  • 1975-1977: Adraina Sbarigia
  • 1977-1979: Clotilde Spanio
  • 1979-1981: Laetitia Nigro
  • 1981-1983: Ada Cammeo
  • 1983-1985: Angelica Bortolotto
  • 1985-1987: Fernanda Locci
  • 1987-1989: Elda Pucci
  • 1989-1991: Maria Luisa Santi
  • 1991-1993: Elisabetta Jucci
  • 1993-1995: M. Raffaella Mottola
  • 1995-1997: Adele Garrani
  • 1997-1999: Mariangela Mangiarotti
  • 1991-2001: Giovanna Pace
  • 2001-2003: Alessandra Xerri
  • 2003-2005: Maria Elena Gallesio Piuma
  • 2005-2007: Teresa Gualtieri
  • 2007-2009: Giovanna Catinella
  • 2009-2011: Wilma Malucelli
  • 2011-2013: Flavia Pozzolini
  • 2013-2015: Anna Maria Isastia
  • 2015-2017: Leila Picco
  • 2017-2019: Patrizia Salmoiraghi
  • 2019-2021: Mariolina Coppola
  • 2021-  : Giovanna Guercio, in carica

Linee programmatiche[modifica | modifica wikitesto]

  • promuovere e finanziare Corsi di Formazione presso l'Università “U.Bocconi” – SDA, Scuola di Direzione Aziendale, Milano – rivolti a giovani laureate;
  • bando biennale di un Concorso Nazionale dedicato a giovani musiciste;
  • assegnazione ogni due anni del Premio Soroptimist a persona o ente che abbia operato in sintonia con i principi e le finalità del S.I.;
  • elargizione ogni due anni di un Premio di studio “Fondo XXV”;
  • finanziamento di progetti di restauro;
  • intervento con progetti di recupero in caso di calamità naturali.

Ogni presidente all'inizio del suo mandato biennale indica progetti specifici.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

La Soroptimist International d'Italia pubblica una rivista trimestrale “Soroptimist News – La Voce delle donne”[14]. e un Notiziario[15].

Archivio storico[modifica | modifica wikitesto]

Presso Il Centro documentazione donna di Modena[16],la Sezione Soroptimist modenese ha depositato nel 2013 il proprio archivio con la documentazione della propria attività dal 1960 al 2013[17].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The History of Soroptimist International, Janet Haywood, Soroptimist International, Cambridge 1995
  2. ^ Catherine Burns, Redwood Memorial Grove, su si-founderregion.org, Soroptimist International Founder Region, 2006. URL consultato il 18 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2016).
  3. ^ https://www.soroptimistinternational.org/about-us/our-federations/
  4. ^ https://siafrica.org/
  5. ^ International Labour Organisation (ILO), su soroptimistinternational.org. URL consultato il 3 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2012).
  6. ^ https://www.soroptimistinternational.org/about-us/
  7. ^ Soroptimist International, worldwide organisation for women, global human rights organisation, human rights for women, international women's club, international business organ...
  8. ^ Home - Soroptimist International of Europe
  9. ^ European Women's Lobby, su womenlobby.org.
  10. ^ https://www.soroptimisteurope.org/we-stand-up-for-women-what-does-it-mean-for-soroptimist-advocacy/
  11. ^ Per un'analisi storica sulla nascita del Soroptimist International e in particolare in Italia, Lucetta Scaraffia e Anna Maria Isastia, Donne ottimiste, Femminismo e associazioni borghesi nell’Otto e Novecento, Bologna, Il Mulino, 2002, ISBN 9788815089434..
  12. ^ Il contributo delle Presidenti Nazionali alla crescita della Unione Italiana 1950-1989, Soroptimist International d'Italia, Milano, 1990.
  13. ^ Il contributo delle Presidenti Nazionali alla crescita della Unione Italiana 1989-2009, Soroptimist International d'Italia, Genova, 2010.
  14. ^ Soroptimist international d'Italia. Pubblicazioni, su soroptimist.it (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2015).
  15. ^ NEWSLETTER, su soroptimist.it. URL consultato il 15 luglio 2022.
  16. ^ Centro documentazione donne, Modena, su cddonna.it. URL consultato il 1º aprile 2015 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2013).
  17. ^ Club di Modena, Non buttiamo via la nostra storia (PDF), in Soroptimist News. la voce delle donne, n. 12, ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federica Labbadia, Il caso Soroptimist, Genova, Brigati, 2007.
  • Anna Maria Isastia, Una rete di donne nel mondo. Soroptimist International, un secolo di storia (1921-2021), Roma, Storia e Letteratura, 2021.
  • Lucetta Scaraffia e Anna Maria Isastia, Donne ottimiste. Femminismo e associazioni borghesi nell'Otto e Novecento, Bologna, Il Mulino, 2002, ISBN 9788815089434.

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