Utente:Stella/trattati siracusa-cartagine

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Trattati Siracusa-Cartagine
Tipotrattato bilaterale
PartiSiracusani
Cartaginesi
voci di trattati presenti su Wikipedia

Siracusa e Cartagine


Premessa[modifica | modifica wikitesto]

Vista odierna del celebre porto punico di Cartagine
Vista odierna della città di Siracusa

Siracusa fu la prima, più potente avversaria di Cartagine, la quale vide nella polis aretusea il suo maggiore ostacolo per il proprio incontrastato dominio sul mondo occidentale. Solamente diversi secoli dopo si sarebbe affacciata sul mar Mediterraneo la potenza di Roma che avrebbe infine sconvolto gli equilibri sul campo, portando ad un'estrema e inaspettata alleanza proprio tra Siracusa e Cartagine, le quali scelsero di mettere da parte la loro secolare rivalità pur di preservare la propria indipendenza; tentativo che alla fine risulterà crudelmente vano.

Ma già prima che i Romani iniziassero ad andar per mare, l'egemone città italica e la capitale africana avevano sentito il bisogno di stipulare numerosi trattati nei quali vennero incluse anche le mosse di Siracusa; questo accadde perché Cartagine era una potenza coloniale di stampo imperialista: essa doveva difendere le sue postazioni commerciali e militari, per cui la continua espansione romana minacciava gravemente la sua posizione nell'alto mar Mediterraneo centrale, e quando la minaccia più grave sembrava invece provenire dalla Sicilia, ecco che allora Roma diveniva per essa una possibile e appetibile alleata contro i Siracusani comandati da Dionisio. Infatti, il dominio del tiranno siracusano Dionisio I rappresentò per la polis aretusea il primo vero e duraturo approccio con l'instaurazione di un potere coloniale-imperialistico e le gravose conseguenze di doverlo mantenere.

Non va infatti dimenticato che Siracusa rappresentò una rara eccezione nel mondo greco, in quanto una polis di norma non aveva ambizioni imperialistiche e detestava la tirannia, poiché la filosofia politica di una città-stato greca era quella di governare solamente sé stessa, senza essere sopraffatta da poteri assolutistici e dittatoriali. Ma Siracusa non fu questo; essa fu a ragion veduta soprannominata dagli storici moderni come «la città dei tiranni», poiché una lunga schiera di capi solitari, paragonabili ai re di Cartagine, la governò per la maggior parte della sua vita politica. Non a caso, Siracusa attirò su di sé le preoccupazioni e l'ira di Atene; l'altra potente città-stato che si ergeva sulla Grecia continentale, la quale tentò di stroncare l'egemonia siracusana sul mondo greco occidentale, senza però riuscirvi.

Il momento più significativo e importante nello scontro tra Siracusa e Cartagine è certamente lo sbarco di Agatocle, succeduto al governo anti-tirannico di Timoleonte, e dell'esercito siracusano da egli comandato, sulle coste d'Africa, con l'intento di porre un freno alle mire cartaginesi. Era la prima volta che un esercito occidentale andava ad affrontare Cartagine direttamente sul suo suolo d'origine. Il gesto di Agatocle rimarrà infatti celebre nei secoli, poiché quando in seguito sarà Roma a distruggere definitivamente Cartagine, sarà ricordata l'audacia che già ebbero i Siracusani della tirannide agatoclea nel presentarsi di fronte alla massima potenza dell'epoca.

In definitiva si può ben dire che Siracusa fu per Cartagine cruciale nella sua lunga storia: la scintilla che diede l'avvio alle celebri guerre puniche tra Roma e Cartagine è da ricercare proprio in Siracusa, poiché fu l'assedio del suo basileus, Ierone II, contro i Mamertini (mercenari italici assoldati tempo prima nell'esercito siracusano) attanagliati a Messana, a indurre Roma ad oltrepassare lo Stretto e sbarcare nella contesa Sicilia.

L'alleanza tra Cartagine e Siracusa fu invece resa possibile grazie al nipote di Ierone II, il giovane Ieronimo, che salito al trono stracciò l'alleanza decennale tra Roma e Siracusa, non volendo sottostare al forzato imperialismo romano, scatenando così l'immediata reazione dell'urbe che scagliò contro Siracusa le sue legioni. I Siracusani cercarono quindi alleanza nell'eterna rivale, Cartagine.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Cartagine venne fondata meno di un secolo prima di Siracusa, nell'814 a.C. da coloni provenienti dalla libanese Tiro. L'anno di fondazione di Siracusa è invece stabilito generalmente verso il 734 a.C., ad opera di coloni provenienti dalla greca Corinto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerre greco-puniche.

Il passaggio di Serse in Grecia e il primo scontro con Cartagine[modifica | modifica wikitesto]

Il primo scontro tra Siracusa e Cartagine avvenne nel 480 a.C., quando la polis era divenuta da pochi anni la sede della corte del tiranno Gelone ed era entrata a far parte molto presto dei circuiti internazionali della politica greca, per cui si preparava a fronteggiare Cartagine mentre i Greci nell'Ellade, contemporaneamente, respingevano la Persia, alleata dei Cartaginesi. La battaglia si svolse nella città siciliana di Imera


I trattati[modifica | modifica wikitesto]

Trattato del 405 a.C. tra Dionisio I e Imilcone[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Gela (405 a.C.) § La pace del 405 a.C..

Trattato del 374 a.C. tra Dionisio I e Magone II[modifica | modifica wikitesto]

Trattato del 366 a.C. tra Dionisio II e Magone III[modifica | modifica wikitesto]

Trattato del 339 a.C. tra Timoleonte e Giscone[modifica | modifica wikitesto]

La foce dell'Alikos, capo Bianco; antico confine dei trattati

La divisione tra i territori di Cartagine e quelli dei Greci avviene al confine del fiume Alico: a oriente di quel fiume le città erano considerate indipendenti; esse non dovevano cioé pagare alcun tributo né a Siracusa e né a Cartagine. Le città che invece si trovavano a occidente dell'Alico rimanevano sotto l'influenza cartaginese.

Cartagine si impegnava a non intromettersi nei conflitti all'ora in atto tra la Siracusa di Timoleonte e i vari tiranni ancora da estromettere: Mamerco di Katane, Iceta di Leontini, Ippone di Messana, riconoscendo di fatto a Siracusa piena influenza su tutta la parte orientale al di là dell'Alico.

Trattato del 312 a.C. tra Agatocle e Amilcare II[modifica | modifica wikitesto]

Trattato del 306 a.C. tra Agatocle e la Cartagine repubblicana[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sebastiana Nerina Consolo Langher, I trattati tra Siracusa e Cartagine e la genesi e il significato della guerra del 312-306 a.C., Athenaeum 58, 1980.
  • Calogero Miccichè (a cura di), Tra Siracusa e Cartagine. La realtà sicula fra il 405 e il 392 a.C. in Greci e Punici in Sicilia tra V e IV secolo a.C., Salvatore Sciascia editore, 2007.
  • Salvatore De Vincenzo, Tra Cartagine e Roma: I centri urbani dell’eparchia punica di Sicilia tra VI e I sec. a.C., Walter de Gruyter, 2013.
  • Giovanna De Sensi Sestito, Cartagine e la Magna Grecia da Agatocle a Pirro (PDF), in Aiônos. Miscellanea di Studi Storici, 2013-2104, pp. 11-37. URL consultato il 24 marzo 2017.