(Testo riportato dalla voce Misano World Circuit Marco Simoncelli) L'idea di costruire un circuito in questo lembo di pianura romagnola così legata al mutor, prende il via nei primi anni '60. Disegnato e realizzato a regola d'arte sotto l'egida di Enzo Ferrari da un tecnico d'eccellenza quale l'ingegner Cavazzuti, i lavori iniziarono nel 1970 e il 4 agosto1972 venne collaudato: i giornali dell'epoca diedero un'ottimo giudizio su quest'impianto. I nomi assegnati alle curve: bruta pela in dialetto, la curva del Tramonto, della Quercia, del Carro, entrarono con familiarità nei discorsi degli appassionati.
A partire dalla stagione motoristica 2007 Misano ha ospitato su questo tracciato la tradizionale gara del campionato mondiale Superbike e l'inedito Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini del Motomondiale.
La foto è stata scattata il 26 agosto2007 in occasione di un mio blitz all'autodromo per valutare la posizione migliore da dove seguire il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini del Motomondiale dello stesso anno. Nella foto mi trovo all'altezza della variante rettilineo, a mio avviso la posizione migliore per seguire qualsiasi gara su questo tracciato, in quanto è possibile vedere gran parte del circuito: rettilineo iniziale, curva della Quercia, curva del Tramonto, prima e seconda variante rettilineo, entrata della curva del Carro e curva Misano.
La caratteristica di questo impianto è un'accattivante tensostruttura a forma di drago. Questo particolare impianto è ormai uno dei simboli di Misano così come molte altre opere quali il Misano World Circuit Marco Simoncelli, il porto turistico di Portoverde e gli arredi urbani di Via Repubblica e del Lungomare.
La foto è stata scattata il 1º aprile2007 nella fase di riscaldamento della partita Real Misano A.S.D.-Del Conca, valevole per la 29esima giornata del campionato di Eccellenza Emilia-Romagna - Girone B. La foto è scattata dal prato posizionato dalla parte opposta della tribuna centrale, in prossimità dell'ingresso da Via Carro (strada principale di Santa Monica).
I lavori per la costruzione di un approdo turistico a Misano iniziarono nel 1963 da parte di una società riccionese che acquistò una porzione di 28 ettari di terreno alla foce del Fiume Conca. Pur essendo una struttura molto utile ed importante per la città, salta inevitabilmente all'occhio un'inquietante contrasto architettonico: a fianco di graziose abitazioni in stile mediterraneo, spuntano 12 edifici di oltre 10 piani ciascuno. Questo fu dovuto al fatto che originariamente la concessione edilizia era per l'edificazione di 900.000 m³ di condomini, convenzione scesa poi a 600.000 m³ nel 1963 per un volume effettivo realizzato di 300.000 m³ nel 1972 [1].
Tra il 1999 e 2000 è stata ampliata la darsena (in direzione verso sud) che hanno quasi raddoppiato i posti barca complessivi.
La foto è stata scattata il 14 aprile2007 durante una delle mie uscite in bicicletta primaverili. La posizione è lungo la vecchia darsena, sulla passeggiata pedonale.
Fin'ora non ho avuto molte possibilità di salire su una barca a vela. Insieme al mare però, sono una delle mie passioni, probabilmente anche per il fatto di abitare in un comune costiero. Quest'interesse per la barche a vela mi hanno portato a fare un viaggio dal 22 al 27 giugno2007 a Valencia in occasione della finale della 32esima America's Cup tra Alinghi ed Emirates Team New Zealand.
Ho avuto la fortuna, insieme a mia sorella, di seguire in mare da una motonave ospiti una delle regate più rocambolesche delle finali di America's Cup: la terza regata del 26 giugno2007 vinta dai neozelandesi.
La regata iniziò con un ritardo di due ore rispetto allo start previsto per le 15 (ora locale), per vento irregolare e mare mosso che hanno caratterizzato tutto il match. Dopo un iniziale vantaggio di Emirates Team New Zealand di oltre 300 metri, Alinghi recuperò il gap tra la prima e la terza boa e passò in leggero vantaggio. Fu incredibile l'ultimo lato dove a causa di una rotazione improvvisa del vento, favorì il lato dei neozelandesi che vinsero la gara che è terminò alle 18:53:32. Nonostante il mare grosso che ci permetteva a stento di stare seduti (per non parlare di stare in piedi) sulla motonave, sono riuscito a fare alcune belle foto (di cui una qui mostrata, scattata in fase di pre-partenza). Anche se la regata è iniziata in ritardo (per un totale di quasi 7 ore di motonave) con il timore, fino all'ultimo che la regata venisse rinviata, è stata un'esperienza da ricordare a lungo. Posso dire che dalla televisione si riesce sicuramente meglio a vedere di quanto è in vantaggio un'imbarcazione rispetto all'altra (noi sulla motonave comunque eravamo dotati di tv), ma dal mare si nota meglio il comportamento del vento (salti, folate improvvise, lati migliori, ecc.) e le manovre che di conseguenza fanno gli equipaggi sulle barche.
In mare poi, si ha la possibilità di conoscere molte persone di luoghi diversi: la maggior parte era neozelandese, ma anche svizzeri, italiani e ovviamente spagnoli con la possibilità di sfruttare quelle (poche) conoscenze di lingue straniere che avevo.
Concludo dicendo che per l'occasione tifavo Alinghi, se non altro perchè era stata l'unico team europeo a vincere questo trofeo dopo 150 anni di storia, anche se in realtà speravo sempre in una finale con Luna Rossa. Devo dire però che attualmente sono rimasto molto deluso da come il defender abbia condotto la fase di organizzazione della 33esima America's Cup che ha portato alla disputa legale con gli americani di BMW Oracle Racing e ad una forte incertezza sul futuro e sulla credibilità di quest'evento.
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