Utente:Sandozanna/Sandbox

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Il Bruntino é un utensile metallico di forma longitudinale con lavorazioni irregolari alle estremità che lo rendono adatto a molteplici funzioni. Proprio per questa caratteristica é spesso utilizzato in ambito di allestimenti museali e fieristici.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime notizie riguardo il brevetto ufficiale risalgono circa al 2017, il primo depositario fu Jonilu Chisagra, noto ingegnere del Nicaragua.

Ne furono realizzate diverse versioni, di cui due regolabili, ma meno atte al loro scopo originale. In realtà la prima progettazione risale al dottor Gigiosar Lupalchi, italiano e poi svedese naturalizzato, susseguita da altre realizzazioni meno rilevanti.

Il commercio fu inizialmente limitato alle zone di Rimini, per poi diffondersi in tutto il mondo grazie alla compagnia Nikea che non poteva negare l’utilità di questo oggetto all’umanitá intera (eccetto quella romagnola).

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il Bruntino é utile per stringere, sigillare, ma anche fare leva e sollevare pesi significativi. Potrebbe inizialmente essere confuso con una chiave inglese, ma sono proprio le lavorazioni irregolari alle estremità dello strumento a renderlo un oggetto unico e di una importanza significativa.

Questo strumento, infatti, tende ad essere l’ultima carta in gioco a cui scenografi, installatori e curatori ricorrono quando la situazione si fa estremamente grave e/o complessa. La situazione di utilizzo potrebbe anche non essere drammatica, potrebbe esservi richiesto di andare alla ricerca di questo attrezzo solo perché i vostri collaboratori vogliono mandarvi via dalla zona di lavoro.

Qui un breve riassunto delle caratteristiche per quando vi servirà questo strumento e dovrete chiederlo, cercarlo, piuttosto che trovarlo:

  • Metallo lucido e resistente
  • Forma longitudinale
  • Lavorazioni irregolari presenti verso entrambe le estremità
  • Elemento dell'elenco puntato
  • Cavità a forma di zoccolo di Gnu
  • Non posso ne’ scendere ne’ salire

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

La leggenda narra che la prima progettazione risalga intorno all’anno 1000 nell’antico borgo medievale di Dalmine, da un’idea della famosa ingegnera Chiara Lupi. Si trovava infatti davanti ad un caffé americano e ad una heets ormai spenta quando capì che per terminare il suo lavoro ci sarebbero voluti troppi anni, e la vecchiaia sarebbe arrivata velocemente (in 27 anni ca.).

Per la laboriosa operazione non furono sufficienti le sue abilità, motivo per cui dovette chiamar Monsignor Gioff e chiedere un suo poderoso intervento. A quel punto, credevano di avere ormai ultimato la progettazione del Bruntino, quando si resero conto che la plebe continuava ad affogare nelle alte acque di Dalmine: ciò li costrinse non solo a ricominciare nell’ideazione dell’utensile, quindi si videro costretti a chiedere aiuto ad un ulteriore paio di mani, ovvero quelle dell’onorevole giudice Luigi.

Il giudice Luigi rinunciò presto all’elaborazione del Bruntino poichè preso da altri impegni decisamente più gravosi. Fu così che a intervenire in ultima istanza fu Nicola Sarti.

La leggenda termina con il salvataggio da cavalloni di Rimini (che si sanno essere dei samurai travolgenti).