Utente:Saint/Società Veneta Ferrovie

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Società Veneta Ferrovie è una associazione di appassionati di ferrovie che si prefigge di valorizzare la cultura ferroviaria attraverso lo studio della storia, della tecnica e della socializzazione che le ferrovie hanno apportato, apportano ed apporteranno alla crescita economica e sociale del Triveneto.

L’obiettivo dell’associazione è far si che la memoria di ciò che le ferrovie sono state nel Veneto attraverso la conservazione sia dei rotabili sia delle infrastrutture rimaste.

L’atto costitutivo e lo statuto dell’Associazione Società Veneta Ferrovie sono regolarmente registrati presso l’Agenzia delle Entrate di Padova che ha rilasciato il codice fiscale 92186440282. L’associazione no profit è iscritta all’Albo delle APS Regione Veneto al n° PS/PD0328 rilasciato con Decreto Regionale 113 del 14/04/09.

La sede è in Padova.

Il Nome[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Padova Santa Sofia

Il nome dell'associazione per esteso, principalmente per motivi burocratici, è "Associazione Società Veneta Ferrovie" ed è stato preso in onore della "Società Veneta Lavori Pubblici" poi "Società Veneta per l’Esercizio di Ferrovie Secondarie", storica società con sede a Padova e che al momento della creazione delle FS era la quarta compagnia ferroviaria italiana dopo le tre Reti Adriatica, Mediterranea e Sicula.

Padova tiene ancora viva nella mente degli appassionati la memoria della Società Veneta con le numerose le traccie delle tranvie e delle ferrovie secondarie "della Veneta", come l'edificio che separa il parco di Viale Morgagni da Piazzale Meneghetti, ultima testimonianza della stazione di Padova Santa Sofia, o il ponte doppio al termine di Via Facciolati, con una parte dedicata alla strada per Piove di Sacco e l'altro su cui passavano i binari della tranvia che collegava la stazione di Padova Santa Sofia con la Stazione di Piove di Sacco

La Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'associazione nasce nel 2006 intorno alla locomotiva 880 001 che, dopo la demolizione delle Officine di Cittadella, la avevano mantenuta in ottimo stato di conservazione e funzionamento, rischiava di andare perduta.

Il 24 Agosto del 2006 la locomotiva viene trasferita dalle ex Officine di Cittadella alla stazione di Padova Interporto utilizzando un carrello stradale, soluzione adottata più per semplicità che per le condizioni generali della macchina che anzi il successivo 12 Ottobre, in occasione del successivo trasferimento alla squadra rialzo che allora si trovava presso la stazione Padova Campo di Marte, mostrò una sorprendente efficienza del carro.

Dal 2006 al 2010 l'associazione acquisisce in comodato prima la Cabina A della stazione di Padova e successivamente la rimessa locomotive di Primolano, per tre anni, e comincia a sviluppare un piano per riportare in piena efficenza la locomotiva 880 001.

Il 17 Luglio del 2010 la locomotiva viene trasportata a Primolano, sempre per mezzo di un carrello stradale ed esposta al pubblico all'esterno della rimessa in occasione del centenario della tratta Bassano-Primolano della Ferrovia della Valsugana.

Nel Giugno 2011 il Comune di ] e SVF siglano un accordo per la gestione dell'area della rimessa di Primolano, ora assegnata in comodato al comune, e per l'istituzione di un treno storico formato da rotabili già di proprietà di SVF o in via di acquisizione.

SVF redige a titolo gratuito il progetto del Comune di Cismon del Grappa relativo alla "Istituzione della Ferrovia turistica della Val Brenta – Tratta Primolano–Bassano", progetto con cui il comune concorre ai finanziamenti da parte dei fondi ODI.

I finanziamenti vengono concessi nel 2012, al progetto principale di Cismon del Grappa è associato un progetto del Comune di Valstagna per la realizzazione di una parte mancante della pista ciclabile Bassano-Trento.

Il il 17 Novembre 2014, con l'invio della 880 001 a Castelletto Monferrato, prendono il via i lavori relativi al progetto "Istituzione della Ferrovia turistica della Val Brenta – Tratta Primolano–Bassano". La macchina è rientrata alla rimessa il 14 Aprile 2017. Sono quindi cominciati i progetti che SVF ha portato avanti autofinanziandosi, a cominciare dal completo restauro dell'automotore L914.

Le sedi operative[modifica | modifica wikitesto]

SVF dispone di due sedi operative, la ex Cabina A della stazione di Padova e la Rimessa Locomotive di Primolano.

Cabina A[modifica | modifica wikitesto]

La Cabina A è la club house dell'associazione, sita lungo Via Fra Paolo Sarpi, è stata la prima sede dell'associazione.

Essa è costituita dal fabbricato, datato 1916, originariamente adibito ad ospitare dispositivi atti al controllo della circolazione ferroviaria, più volte espanso durante il servizio.

La Cabina A è stata dismessa dall'esercizio tra il 26 e il 27 novembre 2005 ed è l'unica sopravvissuta alla demolizione.

Essa ospita tutt'ora le apparecchiature di sicurezza e segnalamento originarie:

  • Banco ACE tipo SASIB da 66 leve, attivato il 19 ottobre 1957, che controllava il lato Bologna, Milano e Bassano della stazione;
  • Banco ACEI tipo I 0/14 con pulsanti di Seconda Serie prodotti dalle Officine Meccaniche di Savona Servettaz-Basevi attivato nel 1966, che controllava l'attuale Gruppo Scambi Montà, allora chiamato Bivio Montà.
  • Banco per il controllo del Blocco Automatico a correnti codificate lato Milano;
  • Sezione del Quadro Luminoso relativo all'ACEI tipo I 0/16 II Serie SDO con pulsanti di produzione Siliani, attivato nel 2002, che controllava l'attuale Gruppo Scambi Altichiero, allora chiamato Bivio Altichiero, il cui relativo banco è stato asportato alla dismissione.

Inoltre sono presenti cimeli, documenti, libri ed altre apparecchiature di carattere ferroviario, nonchè plastici in scala per i visitatori più piccoli.

Dall'acquisizione in comodato della Cabina, cominciano le prime esposizioni ed aperture al pubblico. I primi apparecchi ad essere rimessi in funzione non sono originari della Cabina, ma sono stati esposti e per il loro valore storico e didattico: una coppia di segnali bassi (detti in gergo marmotte) restaurati e funzionanti, un segnale permanentemente luminoso a relè schermo ed una coppia di strumenti di Blocco Elettrico Manuale. Il banco ACE era solo minimamente fruibile, con solo alcune leve che potevano essere manovrate in modo da dimostrare i principi di sicurezza della serratura meccanica.

Nel 2019 un gruppo dedicato di soci ha iniziato i primi interventi all'apparato, esaminando la situazione reale e riordinando l'enorme mole di cavi custoditi al di sotto del pavimento. Durante la pandemia del 2020, non potendo a causa delle restrizioni operare sull'apparato, è stata attuata una intensa attività di studio e progetto su come procedere ai primi passi per la riattivazione dell'apparato e successivamente, con le prime "finestre" concesse dalla pandemia, i volontari di SVF sono riusciti ad avviare un processo di ripristino funzionale del banco: al 30 aprile 2021 la prima leva da deviatoio compie una manovra completa grazie ai circuiti originali e all'integrazione di circuiti aggiuntivi per simulare quanto non più accessibile, ovvero gli enti reali sul piazzale.

Per la Cabina segue una intensa attività di restauro, oltre che funzionale, estetico, con l'imbiancatura delle pareti e il restauro delle finestrature, culminata col porte aperte del 26 settembre 2021, dove la Cabina mostra un aspetto rinnovato e l'apparato viene dimostrato in grande efficienza: con la riattivazione di tutte le leve da deviatoio è possibile manovrare ogni leva del banco, permettendo ai visitatori di sperimentare in prima persona, effettuando loro stessi le manovre, tutta la serie di procedure necessarie per effettuare una partenza od un arrivo di un treno.

L'attività di restauro funzionale continua tutt'oggi, dopo il collegamento all'apparato di un segnale permanentemente luminoso a relè schermo, con la riattivazione progressiva dei circuiti di binario, rendendo vivo il Quadro Luminoso.

In progetto è previsto il restauro e collegamento del Banco Consensi dell'Ufficio Movimento, fortuitamente recuperato alla dismissione, con il quale si ordinavano gli itinerari ed istradamenti alle tre cabine.

Rimessa Locomotive di Primolano[modifica | modifica wikitesto]

La Rimessa Locomotive di Primolano, insieme ad alcuni vani del fabbricato viaggiatori, invece è dal 2022 parte della la sede del Museo Ferroviario della Valsugana (le altre parti sono alcuni vani del fabbricato viaggiatori, da restaurare), un area dalla duplice funzione di officina lavori ed area espositiva.

La rimessa è stata sottoposta a restauro nel 2015/2016 insieme al fascio di binari prospicente, che è stato completamente rinnovato ed esteso, mantenendo la particolarissima Piattaforma girevole ferroviaria da 14,65 metri, di costruzione austro ungarica. La piattaforma è stata completamente revisionata e restaurata nel 2019. La piattaforma, insieme allo scambio doppio inglese di fabbricazione Austro-Ungarica, sono i più evidenti tra i pezzi rari del Museo Ferroviario.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Le attività dell'associazione sono tutte svolte dai soci su base volontaria. Fino a tutto il 2016 oltre a tutte le attività mirate a riportare in funzione la 880 001, l'associazione si è impegnata a reperire fondi per sovvenzionare le attività sociali, a restaurare estetico di rotabili monumentati, come locomotiva 835 291 monumentata a Campo San Martino e della 880 054 monumentata al Dopolavoro Ferroviario di Treviso e ricuperare materiale che rischiava di essere perduto per destinarlo al costituendo museo. Tra queste attività si annovera il ricupero di materiale d'armamento dal dismettendo museo ferroviario di Verona Porta Vescovo, che include uno scambio inglese doppio di costruzione austroungarica inizialmente posato dalla Südbahn nella stazione di San Candido/Innichen; sempre in quest'ottica vanno inquadrati i contatti con FER per il ricupero di alcuni rotabili.

L'attività di divulgazione sin qui svolta, prodroma all'attività del Museo Ferroviario di Primolano, ha incluso l'illustrazione della storia e dell'uso del materiale ferroviario custodito nelle sedi dell'associazione.

Visite del pubblico[modifica | modifica wikitesto]

Il pubblico è il benvenuto a visitare sia la Cabina A che il Museo Ferroviario di Primolano. L'unico limite è posto dal fatto che il personale volontario non può garantire una presenza quotidiana, le visite sono quindi possibili o durante i "Porte Aperte" organizzati dall'associazione - e riportati sia sul sito dell'associazione sia sui più diffusi social media. È possibile organizzare visite per gruppi, contattando direttamente l'associazione (i contatti sono pubblicati sul sito sociale)

Ferromodellismo[modifica | modifica wikitesto]

Di recente l'associazione ha avviato una attività ferromodellistica che, oltre ad aiutare a tener sotto controllo la trenite cronica dei soci, permette di creare spazi di divulgazione delle attività dell'associazione non solo esponendo plastici e modelli di rotabli, ma permettendo anche ai visitatori (in primis i bambini) di controllare un convoglio sul plastico esposto.

Vie di finanziamento[modifica | modifica wikitesto]

Da fare: Indicare

  • autofinanziamento
  • donazioni
  • vendita di gadget
  • bandi di gara per fondi

Collezione di Rotabili[modifica | modifica wikitesto]

Rotabile Matricola Originale Costruttore Modello Anno di Costruzione Amministrazione di Origine Provenienza Stato
Locomotiva 880 001 Officine Ernesto Breda, Milano 1916 Ferrovie dello Stato Officine di Cittadella Revisionata e Certificata
Carrozza 832420200-3 BI 1936 Ferrovie dello Stato Centro Commerciale 'La Locomotiva'

Campo San Martino

Revisionata
Carrozza 38.416 Bz ("Corbellini") 1952 Ferrovie dello Stato Museo Ferroviario Piemontese Revisionata
Automotore L914 Antonio Badoni Lecco ABL IV R 1943 Ferrovia Casalecchio-Vignola FER Revisionato
Carro Merci 21832148963-3 Fb (sagoma inglese) 1931 Ferrovie dello Stato Ferrovie dello Stato Revisionato
Carro Merci 21832081612-5 FFi Ferrovie dello Stato Revisionato
Automotore FBS 209 002 Antonio Badoni Lecco 1956 non nota FBS Atto da revisionare
Motocarrello C964 FIAT T 500 anni '60 Ferrovie dello Stato FBS Revisionato
Locomotiva DE 424 Stanga/TIBB 1957 Società Veneta SV - Ferrovia Adria Mestre/Sistemi Territoriali Da Restaurare
Carrozza 38.460 Bz ("Corbellini") 1952? Ferrovie dello Stato Museo Ferroviario Piemontese Da Restaurare
Carro Cisterna FP 904 Ferrovie Padane FER Da Restaurare
Carro Spazzaneve 700 Società Veneta FER Da Restaurare
Carro Merci 1152823-4 GKm 1906 Soceità Veneta FER Da Restaurare
Carro Merci 1152808-5 GKm Società Veneta FER Da Restaurare
Carro Merci 5015497-9 E Società Veneta FER Da Restaurare
Carro Merci 3262800-6 KkLmm Società Veneta FER Da Restaurare
Draisina a pedali 1945 Ferrovie dello Stato RFI Revisionata
Draisina a pedali Ferrovie dello Stato RFI Revisionata

Note sui rotabili[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni dei rotabili di SVF hanno una storia "particolare" che li distingue dai consimili.

Locomotiva 880 001[modifica | modifica wikitesto]

La locomotiva 880 001 ha due particolarità: è la prima in assoluto del lotto iniziale di 12, con cui venne validata la bontà del progetto ed è anche il primo rotabile a vapore italiano a portare il marchio CE 0036, rilasciato dal gruppo TÜV SÜD.

Automotore L914[modifica | modifica wikitesto]

L'automotore L914 ha avuto una storia particolare sin dalla costruzione. Quando infatti la ABL si rivolse a FIAT per il motore, si sentì rispondere che la richiesta non poteva essere esaudita perché i motori richiesti erano tutti precettati per lo sforzo bellico. ABL trova fortunosamente dei motori a benzina di costruzione Alfa Romeo e con quelli equipaggia degli automotori che vengono classifitaci come IV R (e non IV N), ed in particolare la L914, allora destinata alla Bombini Parodi Delfino viene immatricolata come 0315 e non come 04xx proprio per rimarcare la minore potenza del propulsore. Nel corso della sua esistenza, L914 è stata rimotorizzata due volte ed adesso monta un Fiat 326N.

Collegamenti Esterni[modifica | modifica wikitesto]