Utente:Riccardo Casini/Anacaona

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Presentazione di Anacaona davanti a Bartolomeo Colombo durante il suo primo viaggio

Anacaona (Yaguana, oggi Léogâne (Haiti), 1474 circa[1]Haiti, 1503 circa per impiccagione) è stata una regina, compositrice e poetessa haitiana facente parte di una tribù della popolazione dei Taino.

Nacque e comandò con l'appellativo di cacicco nel regno (cacicazgo) di Jaragua o Xaragua, uno dei cinque regni dell'isola di Hispaniola, scoperta il 5 dicembre 1492 durante il suo primo viaggio.[2]

I cinque ‘’cacicazgos’’ di Hispaniola

La mancanza di una scrittura, intesa nel senso moderno del termine, ha fatto sì che non rimanga traccia delle sue composizioni, e ha creato di lei una figura leggendaria tuttora viva presso la popolazione locale. Le uniche fonti storiche rimangono i racconti dei conquistatori spagnoli al seguito di Cristoforo Colombo, non sempre imparziali ed esatti.

Dagli storici spagnoli in generale, ella è rappresentata come una donna di notevole bellezza e talento, con aggraziata naturalezza nei modi, piena di curiosità e intelligenza nei rapporti con gli spagnoli, e famosa fra i contemporanei per la sua abilità nel comporre “areytos”, o brevi ballate leggendarie, cantate dai nativi come accompagnamento alle loro danze.[3]
“Alla bellezza, ch’era in lei eccessiva, s’aggiugneva et la piacevolezza, per le quali cose era di tanta autorità che governava quasi tutto lo stato del fratello, appresso il quale era tornata dopo la morte del marito”.[4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il significato del nome, Anacaona, è “Fiore d’oro”, dal taino ‘’ana’’, fiore, e ‘’caona’’, oro [5].

Ebbe come fratello il cacicco Behechio. Egli regnò prima di lei nel regno di Jaragua fino alla morte avvenuta nel 1496, durante la prigionia sotto gli Spagnoli, quando affogò nel naufragio della nave che avrebbe dovuto trasferirlo nelle prigioni spagnole.

Fu una delle mogli di un altro cacicco, Caonabo, il cui nome contiene ancora la parola taini ‘’caona’’ e significa “Colui che è come l’oro”[6] oppure “Re della Casa d’Oro”.[7]

Caonabo apparteneva al gruppo etnico dei Lucaiani e proveniva da una non meglio identificata isola delle Bahamas. Entrando  in Haiti come avventuriero, si era autonominato capo del regno di Maguana - adiacente a quello di Jaragua - ed era il capo più potente nell’isola.[8]

Morte di Caonabo[modifica | modifica wikitesto]

Secondo quanto riporta Watts, Caonabo era geloso degli stranieri bianchi e mosse loro guerra. Ordinò la distruzione di La Navidad, la prima colonia fondata da Cristoforo Colombo, successivamente abbandonata e sostituita da La Isabela.
Venne alla fine catturato nel 1494 da uno stratagemma di Alonso de Ojeda.[9].
La nave in cui Caonabo fu imbarcato per essere trasferito in Spagna si perse in una tempesta e il cacicco morì.[10].
Anacaona, rimasta vedova, si ritirò a vivere col fratello Behechio, assistendolo nel governare il suo regno. “Probabilmente non era stata molto affezionata a Caonabo; quanto meno, dopo la sua morte, mostrò grande parzialità verso gli Spagnoli”.[11][12]

Prima venuta di Bartolomeo Colombo[modifica | modifica wikitesto]

Il primo contatto con gli Spagnoli avvenne nel 1496, quando Anacaona ricevette calorosamente a Xanagua Bartolomeo Colombo, fratello minore di Cristoforo. Bartolomeo giunse ad Hispaniola con tre navi il 24 giugno 1494 per ricoprire l’incarico di Adelantado, ovvero Governatore generale delle Indie in sostituzione del fratello Cristoforo impegnato nei suoi viaggi di scoperta, e mantenne l’incarico fino al 1500, quando i fratelli Colombo, caduti in disgrazia, vennero sostituiti da Francisco de Bobadilla.

“Anacaona era una donna molto notevole, molto prudente, molto aggraziata e gentile nel parlare, nelle arti e nei movimenti, e molto amichevole con i cristiani”.[13] In quell’occasione Anacaona dovette convincere Behechio, inizialmente ostile, a promettere che avrebbe versato un tributo di cotone, in sostituzione dell’oro che a detta del re era impossibile trovare, e addirittura ad estendere le piantagioni di cotone presenti sulla sua terra, per poterne dare agli Spagnoli.[14]

Nei racconti del tempo è rimasta memoria della accoglienze che Behechio e Anacaona fecero a Bartolomeo Colombo, con qualche accenno al cibo ed ai costumi dei nativi.[15]

Seconda venuta di Bartolomeo Colombo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1497 Bartolomeo tornò a Jaragua a ritirare il tributo.[16]

Bartolomeo Colombo fu alloggiato una notte in un villaggio che apparteneva ad Anacaona. [17]

Anacaona convince il re, suo fratello, ad andare a vedere la canoa degli Spagnoli, della quale tante cose erano state raccontate loro.[18]

“Manifestò la massima soddisfazione nel vedere per la prima volta una nave, e molti dettagli interessanti sono riportati da Herrera e Peter Martyr sulla sua visita alla caravella spagnola che giunse per il tributo.”[19]

Governatorato di Bobadilla[modifica | modifica wikitesto]

Ma l’allegria e la serenità non durano a lungo, a seguito di rivolte intestine fra gli Spagnoli, provocate dall’Alcalde mayor Francisco Roldan, l’ufficiale spagnolo lasciato in carica da Cristoforo Colombo nel distretto di Isabela. Chi ci va maggiormente di mezzo sono i nativi, vessati e schiavizzati dai contendenti, compresi gli Spagnoli rimasti fedeli ai Colombo.

Nel 1500 il giovane cavaliere spagnolo Don Hernando de Guevara si innamorò della figlia di Anacaona, “molto bella”,[20] Hygueymota, e ne chiese la mano, cercando un prete per battezzare la futura sposa. ”Don Hernando era un uomo molto gentile e autorevole, e sembrava ben essere di casta generosa.”[21] Roldan, venutolo a sapere, la prese molto male “perché la considerava un'amica”[22] e dopo alcuni scambi di messaggi a distanza, alla fine ordinò al Guevara di lasciare la provincia. Guevara si ribellò e complottò contro la vita di Roldan, motivo per cui fu mandato prigioniero a Isabela, la capitale della colonia spagnola, con altri sette. [23]
L'Ammiraglio scrisse ordinando di mandarli prigionieri nella città di Santo Domingo. Intanto Adrián_de_Moxica venne a sapere che suo cugino Don Hernando era imprigionato e approfittò dell'occasione per gettare benzina sul fuoco, mettendo in cattiva luce lo stesso Cristoforo Colombo.[24]

Le sommosse e le esecuzioni furono impedite dall’arrivo improvviso di Bobadilla dalla Spagna in qualità di nuovo governatore, inviato dai reali nell'agosto 1500; egli prese il posto dei Colombo, a seguito di accuse di cattiva gestione. Dopo aver richiesto a Colombo la persona di Guevara, e ricevendone due volte un rifiuto, inviò lo scopritore dell’America di nuovo in Europa, in catene.
Alla fine Guevara non venne punito e Higueymota restò probabilmente con la madre.
Nel frattempo moriva Behechio.

Massacro dei cacicchi e impiccagione di Anacaona[modifica | modifica wikitesto]

Bobadilla rimase in carica per soli due anni. Nel 1502 morì infatti durante un naufragio. Gli successe Don Nicholas de Ovando, “persona di ottimi costumi et che non mancava di giustitia ove si richiedesse”[25], “cristianissimo”.[26][27] Avvisato di sospetto di tradimento da parte di Anacaona e altri cacicchi che avrebbero avuto l’intenzione di uccidere gli Spagnoli, egli finse una spedizione amichevole su Jaragua con trecento fanti [28] e settanta cavalieri. Anacaona riunì tutti i cacicchi per riceverlo e lo incontrò alla testa di trecento uomini, cantando e danzando in onore del suo arrivo. Ovando si fermò alcuni giorni, e, “accertatosi della verità del fatto”[29] pensò bene di anticipare il presunto tradimento dei nativi. Di ritorno dalle feste a cui aveva partecipato, invitò Anacaona, la figlia, e i suoi cacicchi ad assistere di domenica al juego de cañas (gioco delle canne) fra i cavalieri spagnoli”[30][31] raggruppando i nativi in una casa.

“Un giorno arrivò in quelle terre il governatore dell’isola [Ovando] con sessanta uomini a cavallo [32] e più di trecento a piedi: i soli cavalieri sarebbero bastati a devastare tutta l’isola e la Terra Ferma. Oltre trecento signori convennero al suo richiamo: giunsero senza alcun timore. Quegli fece entrare i più importanti, con l’inganno, in una gran casa di paglia e poi vi fece appiccare fuoco al segnale prestabilito da Ovanda,[33] coordinati dal capitano Diego Velasco e un altro.”[34] “Prima sguainarono tutte le spade e poi bruciarono tutti vivi.”[35]
"I rimanenti li uccisero a lanciate o li passarono a fil di spada insieme a una moltitudine di altri indiani; e la signora Anacaona, per particolare riguardo, la impiccarono.”[36][37] Aveva meno di trent'anni.

Massacro dei Cacicchi ed impiccagione di Anacaona: incisione di Joos van Winghe, tratto da un'edizione del 1598 di LasCasas1

Oviedo invece racconta che Anacaona fu presa prigioniera e portata a Isabela, dove venne impiccata tre mesi dopo. Questa narrazione è ripresa da Astolfi, il quale scrive che “Anacaona con tutte le sue bellezze, di là a tre mesi fu fatta giustificatamente appiccare per la golla”.

Anacaona in catene, tratto da Irving, pag. 193

Oviedo e Gomara osservano che Ovanda fece bene ad ordinare l'esecuzione di Anacaona, da loro descritta come “donna dissoluta e sicuramente colpevole di aver tramato un tradimento contro gli spagnoli; ella fu accusata dai cacichi sotto tortura prima di essere bruciati”
Ciò nonostante, Herrera aggiunge che Ovanda trovò molta difficoltà a farsi perdonare la strage dalla regina Isabella di Castiglia.

Influenze ed eredità culturali[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Edvige Danticat, 'Anacaona: Golden Flower, Haiti, 1490, New York, Scholastic, 2005.
    facente parte della serie “The Royal Diaries”
  • (EN) Maryse Noël Roumain, Anacaona, Ayiti's Taino queen, Montreal, 2012.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

  • Ansy & Yole Derose, Anakaona, su youtube.com.
  • Super Sonic 747 de Larose, Anacaona, su youtube.com (archiviato dall'originale il 31 dicembre 2023).
  • Eddy François, Anacaona, su youtube.com.
  • Irka Mateo, Anacaona, su youtube.com.
  • Tite Curet Alonso, Anacaona, su youtube.com. Interpretata da Taíncho y su tres cubanos
  • Tite Curet Alonso, Anacaona, su youtube.com. Interpretata da Cheo Feliciano

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pedro Luciano Vergés Vidal, Ana Pujols (1474-1503), Editoria Montalvo, 1947.
  2. ^ Primo viaggio di Cristoforo Colombo
  3. ^ Watts
  4. ^ Astolfi
  5. ^ Dizionario Taino-Italiano, su it.glosbe.com.
  6. ^ Saunders
  7. ^ Irving, libro 6, cap. 7
  8. ^ Watts
  9. ^ "Quel capitano, facendogli visita come amico, lo convinse che un paio di manette in lucido acciaio che portava con sé fossero ornamenti regali e in Spagna venissero considerate come segno di dignità; gliele mise come un grande onore; pure, come un altro onore, lo fece montare a dorso di cavallo e lo portò via dal centro del suo esercito da Colombo." Vedi Watts
  10. ^ Watts
  11. ^ Watts
  12. ^ “Tutti gli scrittori spagnoli sono concordi nel descriverla come dotata di una dignità e di una grazia naturale difficilmente accreditabili nella sua condizione ignorante e selvaggia. Nonostante la rovina nella quale suo marito era stato travolto dall'ostilità dei bianchi, ella sembrava non nutrire alcun sentimento vendicativo nei loro confronti, sapendo che egli aveva provocato la loro vendetta con la sua stessa guerra volontaria. Considerava gli spagnoli con ammirazione come esseri quasi sovrumani, e la sua mente intelligente percepiva l'inutilità e l'impotenza di ogni tentativo di resistere alla loro superiorità nelle arti e nelle armi. Avendo grande influenza sul fratello Behechio, gli consigliò di tener conto della sorte di suo marito e di conciliare l'amicizia degli spagnoli; e si suppone che la conoscenza dei sentimenti amichevoli e della potente influenza di questa principessa abbia spinto in larga misura l'Adelantado [Bartolomeo Colombo] alla sua presente spedizione”. Vedi Irving, libro IX, cap I.
  13. ^ LasCasas2, libro I cap 114
  14. ^ LasCasas2, libro I cap 114
  15. ^ “Costei, da prima persuase che si honorassero gli Christiani, et ella passò in honore tant’oltre con Bartolomeo fratello dello Almirante Colombo, che piacevolmente il vagheggiava, et una volta con queste accorte maniere nel spinse a mangiare del Serpente I[g]uana, cibo schifevole a vedere, ma gusteolissimo, che poi molto volentieri mangiarono. Alla prima venuta di Bartolomeo Colombo gli spedirono incontro insieme huomini et donne ballando e cantando, poi veniva il Cacique sopra un legno leggero, portato da sei Indiani nudi, eccetto le parti pudibonde; indi Anacaona veniva appresso, portata alla stessa foggia, et era nuda all’uso Indiano, dipinta tutto’l corpo a fiori rossi et bianchi, ma le parti riguardevoli coperte haveva di cottone di varii colori. In testa, al collo et alle braccia haveva ghirlande di fiori rossi, et bianchi odoratissimi, et nello aspetto spirava lascivia et vanità”. Astolfi
    “Esce un popolo infinito, e molti signori e nobili, che si radunano da tutta la provincia col re Behechio e la regina, sua sorella Anacaona, cantando i loro canti e facendo le loro danze, che chiamavano areitos, cosa molto gioiosa e piacevole da vedere, soprattutto quando molte persone si riunivano. Uscirono davanti a loro 30 donne, quelle che il re Behechio aveva per mogli, tutte nude, solo la vergogna coperta con mezze gonne di cotone, bianche e molto decorate nella tessitura, che chiamavano naguas, che coprivano dalla vita fino a metà gamba. Portavano rami verdi nelle mani, cantavano e ballavano e saltavano con moderazione come si conveniva alle donne, mostrando grandissimo piacere, gioia, festa e allegria. Tutti si presentarono davanti a don Bartolomé Colon, e inginocchiati a terra, con grande riverenza, gli donarono i rami e le palme che portavano nelle mani. Tutta l'altra gente, che era innumerevole, faceva grandi danze e gioie, e con tutta questa festa e solennità, che sembra non se ne potesse fare di più, condussero don Bartolomé Colon alla casa reale o palazzo del re Behechio, dove era stata preparata una grande cena, conforme alle prelibatezze di quella terra, che erano pane manioca e hutias, i conigli dell'isola, arrostiti e cotti, e un'infinità di pesci del mare e del fiume che passa di lì. Dopo cena, gli spagnoli si recarono ogni tre o quattro nei ricoveri che erano stati loro dati, dove avevano già fatti i letti, che erano amache di cotone, molto belle e, per quello che erano, ricche. Don Bartolomeo con una mezza dozzina di cristiani alloggiarono nella casa del re Behechio.” LasCasas2, libro I cap 114.
    “Questa donna hebbe qualche conformità con Semiramis Reina degli Assirii; et questa fu nelle sozzore della lussuria: perché fu molto dissoluta, e tanto ella, quanto l’altre donne di quest’Isola Spagnuola, benché fossero con gl’Indiani da bene, si davano non di meno facilmente in preda de’ Christiani, non negando mai le lor persone. Dopo la morte di suo marito usò ogni maniera di libidine, benché con tutto questo fosse di grande ingegno et si sapesse far servire, rispettare, e temere”. Astolfi
  16. ^ “Giunto al villaggio o città del re Behechio, uscirono per ricevere don Bartolomé, il re, Anacaona sua sorella e 32 gentiluomini molto importanti, che erano stati convocati quando arrivò, ciascuno dei quali aveva ordinato molti carichi di cotone da portare, in pelo e filati, con in regalo tanti hutias, che erano i conigli di quest'isola, e tanti pesci, tutti arrostiti;  Il quale tutto, ciascuno gli presentò, con cui si gonfiò, di cotone dico, una grande casa. Fece a tutti i signori molti ringraziamenti, e al re Behechio e alla donna sua sorella molti più e più grandi, mostrando segni di grande gratitudine, com'era motivo di dargli; si offrirono di portargli tanto pane di manioca da gonfiare un'altra casa e altre case." LasCasas2, cap 116.
  17. ^ “Lì questa signora aveva una casa piena di mille cose di cotone, sedie e molti vasi e oggetti per la casa, fatti di legno, meravigliosamente scolpiti, e questo luogo e questa casa erano come la sua camera da letto. Questa signora regalò a don Bartolomé molte sedie, le più belle, tutte nere e lucide, come se fossero di ambra nera; di tutte le altre cose per il servizio in tavola, e le naguas di cotone (che erano come gonne che le donne portavano dalla vita fino a metà gamba, tessute e lavorate con lo stesso cotone) meravigliosamente bianche, quante ne volesse prendere e che più gli piacesse. Gli diede quattro gomitoli di cotone filato, ciascuno dei quali appena un uomo poteva sollevare; certo, se avesse avuto oro e perle, sarebbe ben creduto che li avrebbe donati con tanta generosità, poiché tutti gli indiani di quest'isola erano per la loro innata condizione generosi e di natura liberale". LasCasas2, cap 116.
  18. ^ "Recati sulla spiaggia o sulla riva del mare, D. Bartolomé fa venire a terra la barca della caravella. Avevano il Re e la Regina, sua sorella, delle canoe, molto grandi e molto dipinte e attrezzate, ma la signora, poiché era così cortigiana, non volle andare in canoa, ma con Don Bartolomé nella barca. Giunti presso la caravella saltan fuori certe cannonate; i re, i loro numerosi servitori e privati erano così turbati che sembrava loro che il cielo stesse cadendo e si sarebbero tuffati tutti in acqua, ma quando videro ridere don Bartolomé, si calmarono un po'.  Giunti, come dicono i marinai, al bordo, che è vicino alla caravella, si cominciarono a suonare un tamburello, il flauto e altri strumenti che avevano lì, ed era meraviglioso quanto fossero felici. Guardano a poppa, guardano a prua, salgono, scendono, sono come stupiti, spaventati. D. Bartolomé ordina di levare le ancore, spiegare le vele, fare il giro del mare: qui credo che non avessero più sangue, temendo di essere portati via; ma appena si voltarono verso casa, furono senza paura e oltremodo ammirati, che senza remi, la caravella, così grande, sembrava volare, e, soprattutto, che con un vento solo andava da una parte, e girava da quella contraria. Tornarono a Xaragua. Infiniti indiani da tutto il regno arrivavano carichi di pane di manioca. Riempirono la caravella di pane e di cotone e delle altre cose che avevano dato il Re e la Regina e gli altri gentiluomini. La caravella partì per fare il viaggio verso Isabela, mentre don Bartolomé si accordò con la sua gente di recarsi lì con la sua compagnia via terra; ciò lasciò felici il re e la regina, e tutti i suoi signori e il suo popolo molto contento”. LasCasas2, cap 116
  19. ^ Watts
  20. ^ LasCasas2, cap 170
  21. ^ LasCasas2, cap 170
  22. ^ LasCasas2, cap 170
  23. ^ LasCasas2, cap 170
  24. ^ "Si rovesciò, facendo comizi e trambusti, provocandoli alla rivolta, o semplicemente per liberare D. Hernando, o con altri tentativi che sa oggi, ovunque Dio lo abbia posto, se è salvato o condannato; la fama pubblica era che intendeva liberare Don Hernando e uccidere Francisco Roldan e l'Ammiraglio. In pochi giorni radunò molta gente a piedi e a cavallo.[...] Tutte queste cose furono fatte nel mese di giugno, luglio e agosto dell'anno 1500.” LasCasas2, cap 170
  25. ^ Astolfi
  26. ^ Oviedo
  27. ^ Gomara
  28. ^ solo duecento secondo Astolfi
  29. ^ Astolfi
  30. ^ Watts
  31. ^ Astolfi
  32. ^ 70 secondo lo stesso Las Casas in LasCasas2, libro II cap 9
  33. ^ “quando avesse messo mano su una moneta d'oro che gli pendeva dal petto, avrebbero cominciato a legare i signori che erano dentro e Anacaona”
  34. ^ Astolfi
  35. ^ LasCasas2, libro II, cap 9.
  36. ^ LasCasas1
  37. ^ Herrera conferma la narrazione: “presero a legare i cacichi e Anacaona, che fu l’unica persona ad essere portata fuori dalla casa, e dopo che Ovando e gli altri ne uscirono, fu data al fuoco e tutti quelli che erano dentro morirono miseramente, con grande dolore degli Indiani che li videro bruciare, e poi impiccarono Anacaona”.
  38. ^ Vedi la voce “Torre Anacaona 27” sulla pagina spagnola di Wikipedia

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Haity History 101, su kreyolicious.com (archiviato dall'originale il 28 giugno 2019).