Utente:Nicola Mitchell/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Stefania Turkewich-Lukianovych

Stefania Turkewich-Lukianovych (Leopoli, 25 aprile 1898Cambridge, 8 aprile 1977) è stata una compositrice, pianista e musicologa ucraina, riconosciuta come prima donna compositrice del suo paese[1]. Le sue opere furono bandite in Ucraina dal regime sovietico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Stefania nacque a Leopoli, allora nell'Impero austro-ungarico, il 25 aprile 1898, in una famiglia di musicisti. Il nonno di Stefania (Lev Turkevich) e suo padre (Ivan Turkevich) erano preti. Sua madre Sofia Kormoshiv (Кормошів) era una pianista e studiò con Karol Mikuli e Vilém Kurz, e ha anche accompagnato la giovane Solomija Krušel'nyc'ka[2]. Tutti i membri della famiglia suonavano uno strumento; Stefania suonava il pianoforte, l'arpa e l'armonium. Successivamente la compositrice ha ricordato la sua infanzia e il suo amore per la musica con queste parole[3]:

«Al centro di tutto c'era mia madre, che suonava un pianoforte meraviglioso. Da bambina amavo moltissimo ascoltarla quando suonava. Allora abbiamo formato un'orchestra da salone a casa nostra. Suonavamo così: padre al basso..., mia madre al piano, Lyonyo (Льоньо) al violoncello, io all'armonium, Marika e Zenko (Марійка і Зенко)... ai violini. Mio padre ha fondato anche un coro familiare. Questi furono i nostri primi passi nel mondo della musica. Mio padre non ha mai lesinato sui soldi né trovato scuse quando si trattava della nostra vita musicale.»

Studi[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Turkevich in Ucraina (1915 circa). Nella riga di mezzo (da sinistra a destra): la sorella Irena, il fratello Lev (con la racchetta) e Stefania

Stefania ha iniziato i suoi studi musicali con Vasyl Barvinsky. Dal 1914 al 1916 studiò a Vienna come pianista con Vilém Kurz. Dopo la prima guerra mondiale proseguì gli studi presso l'Università di Leopoli con Adolf Chybiński, frequentando anche le sue lezioni di teoria della musica al Conservatorio di Leopoli[3]. Nel 1919 scrisse la sua prima opera musicale, la Liturgia (Літургію), che fu eseguita più volte nella cattedrale di San Giorgio a Leopoli[2].

Nel 1921 si trasferì a Vienna, dove poté studiare con Guido Adler all'Università e con Joseph Marx presso l'Università per la musica e le arti interpretative, dove si laureò nel 1923 con un diploma da insegnante[2].

Nel 1925 sposò Robert Lisovskyi e viaggiò con lui a Berlino dove visse dal 1927 al 1930 e studiò con Arnold Schönberg e Franz Schreker[3]. Durante questo periodo, nel 1927, nacque sua figlia Zoya (Зоя)[4].

Nel 1930 si recò a Praga in Cecoslovacchia, dove studiò con Zdeněk Nejedlý all'Università Carolina e con Otakar Šín al Conservatorio di Praga. Approfondì anche la composizione con Vítězslav Novák all'Accademia di musica. Nell'autunno del 1933 insegnò pianoforte e divenne accompagnatrice al Conservatorio di Praga. Nel 1934 ha discusso la sua tesi sul folclore ucraino nelle opere russe[3], conseguendo il dottorato in musicologia presso la Libera Università Ucraina di Praga. Divenne così la prima donna della Galizia (che allora faceva parte della Polonia) a ricevere un dottorato di ricerca[3].

Ritornata a Leopoli, dal 1934 fino all'inizio della seconda guerra mondiale lavorò come insegnante di teoria musicale e pianoforte al Conservatorio ed fu membro dell'Unione dei musicisti professionisti ucraini[2].

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Nell'autunno del 1939, dopo l'occupazione sovietica dell'Ucraina occidentale, Stefania fu impiegata come tutor e primo violino al Teatro dell'Opera di Leopoli e dal 1940 al 1941 fu professore associato al Conservatorio. Dopo la chiusura del Conservatorio, con l'occupazione tedesca, continuò ad insegnare alla Scuola Statale di Musica. Nella primavera del 1944 lasciò Leopoli per Vienna[2]. Fuggita dai sovietici, nel 1946 si trasferì nell'Austria meridionale e da lì in Italia, dove il suo secondo marito, Nartsiz Lukyanovich, era un medico sotto il comando britannico[5].

Nel Regno Unito[modifica | modifica wikitesto]

Nell'autunno del 1946 Stefania si trasferì nel Regno Unito dove visse a Brighton (1947–1951), Londra (1951–1952), Barrow Gurney (vicino a Bristol) (1952–1962), Belfast (Irlanda del Nord) (1962–1973) e Cambridge (dal 1973).

Alla fine degli anni Quaranta tornò a comporre. Di tanto in tanto ha suonato di nuovo in pubblico come pianista, in particolare nel 1957 in una serie di concerti nelle comunità ucraine in Inghilterra e nel 1959 in un concerto di musica per pianoforte a Bristol. Era membro della British Society of Women-Composers and Musicians (che esistette fino al 1972)[2].

La sua opera Cuore di Oksana fu eseguita nella Centennial Concert Hall di Winnipeg (Canada) nel 1970, sotto la direzione artistica della sorella Irena Turkevycz-Martynec[6].

«Centennial Concert Hall - Domenica alle 19:30: Ukrainian Children's Theatre presenta Heart of Oksana, un'opera di Stefania Turkevich-Lukianovich, che racconta la storia di una ragazza che incontra figure mitologiche in una foresta incantata mentre cerca i suoi fratelli perduti.»

Dopo aver continuato a comporre per tutti gli anni '70, Stefania Turkewich morì l'8 aprile 1977 a Cambridge, in Inghilterra.

Composizioni[modifica | modifica wikitesto]

Stefania Turkewich ci ha lasciato composizioni moderne, ma che ricordano i canti popolari ucraini quando non hanno un carattere marcatamente espressionistico.

Opere sinfoniche[modifica | modifica wikitesto]

1. Симфонія - Sinfonia n. 1 - 1937
2. Симфонія n. 2(a) - Sinfonia n. 2(a) - 1952
2. Симфонія n. 2(b) (2-гий варіант) - Sinfonia n. 2(b) (2ª versione)
3. Симфонієта - Sinfonietta - 1956
4. Три Симфонічні Ескізи - Tre schizzi sinfonici - 1975
5. Симфонічна поема - Poema sinfonico «La Vitа»
6. Космічна симфонія - Sinfonia spaziale - 1972
7 Сюїта для подвійного струнного оркестру - Suite per doppia orchestra d'archi
8. Фентезі для подвійного струнного оркестру - Fantasia per doppia orchestra d'archi

Balletti[modifica | modifica wikitesto]

9. Руки - La ragazza dalle mani appassite - Bristol, 1957
10. Перли - La collana
11. Весна (Дитячий балет) - Primavera (Balletto per bambini) - 1934-35
12. Мавка (a) - Mavka, la ninfa della foresta - Belfast, 1964-67
12. Мавка (b) - Mavka, la ninfa della foresta (2ª versione) - Belfast, 1964-67
13. Страхопуд - Spaventapasseri - 1976

Opera[modifica | modifica wikitesto]

14. Мавка - Mavka (incompiuta), basato su La canzone della foresta di Lesja Ukrainka

Opere per bambini[modifica | modifica wikitesto]

15. «Цар Ох» або Серце Оксани - Zar Okh o Cuore di Oksana - 1960
16. «Куць» - Il giovane diavolo
17. «Яринний городчик» - Un orto - 1969

Opere corali[modifica | modifica wikitesto]

18. Літургія - Liturgia - 1919
19. Псалом Шептицькому - Salmo a Šeptytsky
20. До Бою - Prima della battaglia
21. Триптих - Trittico
22. Колискова (А-а, котика нема) - Ninna nanna (Ah, non c'è il gatto) - 1946

Opere da camera strumentali[modifica | modifica wikitesto]

23. Соната для скрипки і фортепіано - Sonata per violino e pianoforte - 1935
24. (a) Cтрунний квартет - Quartetto d'archi - 1960-1970
24. (b) Cтрунний кварітето - Quartetto d'archi (2ª versione) - 1960-1970
25. Тріо для скрипки, альта і віолончела - Trio per violino, viola e violoncello - 1960-1970
26. Квінтет для двох скрипок, альта, віолончела фортепіано - Quintetto per due violini, viola, violoncello e pianoforte - 1960-1970
27. Тріо для флефти - Trio per fiati (flauto, clarinetto e fagotto) - 1972

Opere per pianoforte[modifica | modifica wikitesto]

28. Варіації на Українську тему - Variazioni su un tema ucraino - 1932
29. Фантазія: Суїта фортепянна на Українські теми - Fantasia: suite per pianoforte su temi ucraini - 1940
30. Імпромпту - Impromptu - 1962
31. Гротеск - Grottesco - 1964
32. Гірська сюїта - Suite della montagna - 1966-68
33. Цикл п'єс для дітей - Ciclo di pezzi per l'infanzia - 1936-1946
34. Українські коляди та щедрівки - Canti e ščedryk ucraini
35. Вістку голосить - Buone Notizie
36. Natale con Arlecchino - 1971

Varie[modifica | modifica wikitesto]

i. - Серце - Cuore per voce solista con orchestra
ii. - Лорелеї - Lorelei per voce narrante, armonium e pianoforte, parole di Lesja Ukrainka - 1919
iii. - Май - Maggio - 1912
iv. - Тема народної пісні - Temi di canzoni popolari
v. - На Майдані - Piazza dell'Indipendenza, pezzo per pianoforte
vi. - Не піду до леса з конечкамі - Лемківська пісня - Canzone lemca per voce e archi

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ukrainian Art Song Project – Stefania Turkewich, su ukrainianartsong.ca (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2016).
  2. ^ a b c d e f (UK) Анатолій Житкевич, Елегія життя, su meest-online.com, MICT. URL consultato il 7 maggio 2018.
  3. ^ a b c d e Павлишин, Степанія Стефанівна. Перша українська композиторка: Стефанія Туркевич-Лісовська-Лукіянович, БаК, Lviv 2004.
  4. ^ (UK) Зоя Робертівна Лісовська-Нижанківська, su Enciclopedia dell'Ucraina moderna. URL consultato il 17 dicembre 2018.
  5. ^ Narcyz Lukianowicz (Нарциз Лукіянович), su ukrainiansintheuk.info.
  6. ^ Marunchak, M.H. The Ukrainian Canadians: A History. Ukrainian Free Academy of Sciences, Winnipeg, Ottawa, 1970, page 677.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Сокіл-Рудницька М. Пам’яті Стефанії Лукіянович // Вільне Слово. – Торонто, 1977. – 9 і 16 липня. – С. 3.
  • Вовк В. Парастас для Стефанії Туркевич-Лукіянович // Наше Життя. – Нью-Йорк, 1992. – Ч. 5. – С. 6–9.
  • Стельмащук Р. Забутий львівський композитор-неокласик (штрихи до творчого портрета Стефанії Туркевич) // Музика Галичини (Musica Galiziana) / Матеріали Другої міжнародної конференції. – Львів, 1999. – С. 276–281.
  • Павлишин С. Перша українська композиторка // Наше Життя. – Нью-Йорк, 2004. – Ч. 1. – С. 14–16.
  • Павлишин С. Перша українська композиторка: Стефанія Туркевич-Лісовська-Лукіянович. – Львів, 2004.
  • Карась Г. Статика і динаміка жанру дитячої опери у творчості композиторів української діаспори ХХ ст. // Вісник Державної академії керівних кадрів культури і мистецтв. – Київ, 2010. – No. 2. – С. 89–93.
  • Яців Р. Роберт Лісовський (1893–1982): дух лінії. – Львів, 2015. – С. 11, 13, 79–84, 91.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]