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Olavo Brás Martins dos Guimarães Bilac

Olavo Brás Martins dos Guimarães Bilac (Rio de Janeiro, 16 dicembre 1865Rio de Janeiro, 28 dicembre 1918) è stato un giornalista, poeta e scrittore brasiliano, membro fondatore dell'Accademia Brasiliana delle Lettere.

Eram seus pais o Dr. Braz Martins dos Guimarães Bilac e D. Delfina Belmira dos Guimarães Bilac. Após os estudos primários e secundários, matriculou-se na Faculdade de Medicina no Rio de Janeiro, mas desistiu no 4º. ano. Tentou, a seguir, o curso de Direito em São Paulo, mas não passou do primeiro ano. Dedicou-se desde cedo ao jornalismo e à literatura. Teve intensa participação na política e em campanhas cívicas, das quais a mais famosa foi em favor do serviço militar obrigatório. Fundou vários jornais, de vida mais ou menos efêmera, como A Cigarra, O Meio, A Rua. Na seção “Semana” da Gazeta de Notícias, substituiu Machado de Assis, trabalhando ali durante anos. È o autor da letra do Hino à Bandeira.

Di stile parnassiano, è considerato all'unanimità il maggiore poeta della letteratura brasiliana, con il titolo di Príncipe dos Poetas Brasileiros (Prìncipe dei Poeti Brasiliani).


O Grande Mentecapto[modifica | modifica wikitesto]

Il romanzo "O Grande Mentecapto", scritto da Fernando Sabino, autore brasiliano, racconta la storia di Viramundo, un vagabondo che viaggia per le strade delle città di Minas Gerais, tale quali Tiradentes, Ouro Preto, Mariana, Belo Horizonte, ecc. È stato pubblicato per la prima volta in Brasile nel 1974. Si tratta di una grande opera del famoso scrittore, ma questo libro rivela il suo acuto senso critico, conducendo il lettore a una rifflezione sui limiti della lucidita e della follia. All'interno del libro possiamo trovare tanti rapporti di interstualita con Machado de Assis e con la Bibia.

La Storia[modifica | modifica wikitesto]

Viramundo è un uomo ingenuo che cerca di inserirsi in mezzo ad una società di esclusione. Ma ciò che si nota è che, nonostante questo comportamento è notabile nella maggior parte delle persone nei luoghi dove va, Viramundo fa delle amicizie. Si può dire ancora che il personaggio è una specie di Don Chisciotte brasiliano, il cui non vuole i benni materiali e ha un amore immenso per Marília, proprio come Don Chisciotte per la sua Dulcinea, e prova a risolvere i conflitti affrontandoli eroicamente.


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Ziraldo, 2003

Ziraldo Alves Pinto (Caratinga, Minas Gerais, 24 ottobre 1932) è un pittore, giornalista e scrittore brasiliano.

È il creatore di personaggi famosi, come il "Menino Maluquinho", ed attualmente uno dei scrittori più famosi e aclamati nel campo di libri infantili del Brasile.

Vita[modifica | modifica wikitesto]

Ziraldo Alves Pinto è nato e ha passato tutta la sua infanzia a Caratinga, città di Minas Gerais, Brasile. Il suo talento fumettista si manifestava sin da piccolo. Si è laureato all' Universitá Federale di Minas Gerais nel 1957, come avvocato, ma abbandona la professione per dedicarsi alla carriera di fumettista e giornalista.

Diventa noto nazionalmente quando si stabilisce nel giornale "O Cruzeiro", nel 1957, e posteriormente nel Giornale del Brasile (Jornal do Brasil), nel 1963. Nel 1960 lancia la prima rivista di fummetti fatta da un unico autore, Turma do Pererê, che è anche stata la prima a colori prodotta totalmente nel Brasile.

Nel 1969, scrisse il suo primo libro infantile, FLICTS, che conquistó fans di tutto il mondo. Undici anni dopo è lanciato il libro "Menino Maluquinho", un fenomeno editoriale del Brasile. I suoi lavori sono già stati tradotti in diverse lingue, e sono uno dei maggiori simboli dell'umore e della cultura brasiliana.

Ciriosità[modifica | modifica wikitesto]

Ziraldo ha criato Banda di Ipanema. Il suo nome vengono della una conbinazione delle nome di tua mamma chiamata Zizinha con il suo padre che è Geraldo:assim ha surgito Zi-raldo un unico nome. Ziraldo ha apresentato un programa di intrevista.

==Alcuni di tua obra==

[O Menino do Rio Doce] [Prêmio Galo de Ouro - troféu desenhado por Ziraldo para o Festival Internacional da Canção - 1966] [A supermãe] [Flicts] [O Aspite] [Turma do Pererê] [O Menino Maluquinho] [O Bichinho da Maçã] [A Fábula das Três Cores] [O Joelho Juvenal] [O Planeta Lilás] [Uma Professora Muito Maluquinha] [Vito Grandam] [O Menino e seu Amigo] [Jeremias, o Bom] [Queremos Paz (em parceria com crianças de todo Brasil por meio do Portal Educacional)] [O Menino Quadradinho] [Almanaque Maluquinho] [Os dez amigos] [Rolim]


Ferreira Gullar è nato il 10 settembre 1930 in Brasile a São Luiz, capitale del Maranhão. Ha iniziato i suoi studi nella Decroli Garden nel 1937, dove rimase per due anni. In seguito, ha studiato con degli insegnanti assunti dalla famiglia e in una scuola privata. Nel 1941 si iscrive al Collegio di San Luigi Gonzaga e non riuscendo a terminare gli studi nel 1943 si iscrive alla Tecnia School di St. Louis. Scrive un saggio dedicato al "Labor Day", chiamato "Lavoro", per cui ottiene anche un premio. Nel 1948 diventa annunciatore di una radio: " Il Diario di St.Luis". Nel 1950 dopo aver visto l'omicidio di un lavoratore da parte della polizia durante una manifestazione a "Adhemar de Barros Praça João Lisboa", a St. Louis si rifiuta di leggere il suo programma radiofonico, incolpando i comunisti dell'accaduto. Perse il lavoro ma poco dopo viene invitato a partecipare alla campagna politica all'interno del Maranhao; poco dopo vince il concorso promosso dal "Jornal de Letras", con la poesia "Il Gallo". Nel 1951 si trasferisce a Rio de Janeiro dove diventa direttore della "Gazzetta dell'Istituto di pensione di anzianità e del Commercio". Nel 1954 sposa l'attrice Teresa Aragona, con la quale ha tre figli: Paolo, Luciana e Mark. Alla fine dell'anno lavra come recensore per la rivista "primario". Nel 1956 su invito del trio di scrittori di São Paulo, partecipa alla "Mostra Nazionale di Arte Concreta", al Museum of Modern Art di Sao Paulo. Nel 1958, lancia il suo libro "Le Poesie" e l'anno successivo scrive il" neo-Concrete Manifesto " pubblicato in " Domenica supplemento ". Nel 1961 viene nominato direttore della Fondazione Culturale di Brasilia. Nel 1962 vineme messo come redattore presso la filiale del Rio quotidiano O Estado de Sao Paulo, dove lavoro' per trent'anni. In seguito, per guadagnare, Gullar dava lezioni di portoghese a Buenos Aires. Torna lentamente alle attività di critico, poeta e giornalista. L'anno successivo registra l'album "Antologia della poesia Gullar" e sotto la direzione di Bibi Ferreira, è in scena la commedia "Un rubino nell'ombelico." Egli comincia a scrivere per il gruppo del Teatro Globo, nominato dal amico Dias Gomes. Nel 1984, ha ricevuto il titolo di "Cittadino del Fluminense, in Assemblea legislativa a Rio". Nel 1994 muore a Rio la moglie Teresa Aragona. L'anno successivo ha pubblicato "Rocket's Tail" - "Gli anni di esilio." E viene invitato a partecipare al 29 Festival Internazionale della Poesia di Rotterdam. Nel 2002 viene nominato al premio Nobel per la letteratura, da nove professori provenienti da varie università in Brasile, Portogallo e Stati Uniti. Nel mese di dicembre il poeta riceve il premio "Prince Claus Award", dato ad artisti, scrittori e istituzioni culturali al di fuori dell'Europa, che hanno contribuito a cambiare la società, l'arte o la visione culturale del suo paese. In questi quasi sessant'anni di poesia Ferreira Gullar afferma di non aver mai scritto un verso che non avesse sentito come assolutamente necessario. Forse proprio questa sua carica di vitalità e schiettezza, nonché la qualità estetica della sua opera, hanno fatto di lui uno dei poeti brasiliani contemporanei più amati e letti, anche dai più giovani. Egli non si nega, non si sottrae alla vita e agli uomini del suo tempo: spigoloso e contundente, partecipa con generosità a conferenze e incontri in tutto il paese in cui ribadisce che la poesia è una forma di resistenza, sempre più necessaria, contro la massificazione che cancella le identità e riduce l'uomo a merce in questa società di consumo.

BIBLIOGRAFIA

Poesie:

Um pouco acima do chão, 1949

A luta corporal, 1954

Poemas, 1958

João Boa-Morte, cabra marcado para morrer (cordel), 1962

Quem matou Aparecida? (cordel), 1962

A luta corporal e novos poemas, 1966

História de um valente, (cordel, na clandestinidade, como João Salgueiro), 1966

Por você por mim, 1968

Dentro da noite veloz, 1975

Poema sujo, 1976

Na vertigem do dia, 1980

Crime na flora ou Ordem e progresso, 1986

Barulhos, 1987

O formigueiro, 1991

Muitas vozes, 1999

Poemas reunidos:

Toda poesia, 1980

Antologias:

Antologia poética, 1977

Ferreira Gullar - seleção de Beth Brait, 1981

Os melhores poemas de Ferreira Gullar - seleção de Alfredo Bosi, 1983

Poemas escolhidos, 1989

Poesia completa, teatro e prosa, org. de Antonio Carlos Secchin, 2008

Contos:

Gamação, 1996

Cidades inventadas, 1997

Teatro:

Um rubi no umbigo, 1979

Crônicas:

A estranha vida banal, 1989

O menino e o arco-íris, 2001

Memórias:

Rabo de foguete - Os anos de exílio, 1998

Biografia:

Nise da Silveira: uma psiquiatra rebelde, 1996

Ensaios:

Teoria do não-objeto, 1959

Cultura posta em questão, 1965

Vanguarda e subdesenvolvimento, 1969

Augusto do Anjos ou Vida e morte nordestina, 1977

Tentativa de compreensão: arte concreta, arte neoconcreta - Uma contribuição brasileira, 1977

Uma luz no chão, 1978

Sobre arte, 1983

Etapas da arte contemporânea: do cubismo à arte neoconcreta, 1985

Indagações de hoje, 1989

Argumentação contra a morte da arte, 1993

"O Grupo Frente e a reação neoconcreta", 1998

Cultura posta em questão/Vanguarda e subdesenvolvimento, 2002

Rembrandt, 2002

Relâmpagos, 2003