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Nesta Helen Webster[modifica | modifica wikitesto]

Nesta Helen Webster (Trent Park, Londra, 24 agosto 187616 maggio 1960) è stata una scrittrice inglese nota per aver avvalorato teorie cospirazioniste riguardanti gli Illuminati. [1][2][3]

Affermò che i membri della società segreta fossero occultisti, cospiratori per l'instaurazione di un dominio mondiale comunista attraverso una cabala ebraica, i Massoni e i Gesuiti.[2][4] Webster accusò il gruppo di diversi eventi tra i quali la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione del 1848, la Prima Guerra Mondiale e la Rivoluzione Bolscevica.[5] I suoi scritti influenzarono le successive ideologie e teorie del complotto, includendo l'anticomunismo Americano (in particolar modo la John Birch Society) e il movimento miliziano[6]. Nel 1920, Webster divenne contributrice del The Jewish Peril, una serie di articoli sul Morning Post di Londra incentrati sul falso storico I Protocolli dei Savi di Sion.[7][8] Questi articoli vennero composti e pubblicati nello stesso anno sotto forma di libro con il titolo di The Cause of World Unrest.[9] Webster sostenne che l'autenticità dei Protocolli dei savi di Sion fosse una "questione aperta"[10]. Prima della Seconda Guerra Mondiale, Webster fu vicina a gruppi fascisti britannici.[11][12]

Anni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

Nata nel 1876 nella tenuta signorile di Trent Park, nella zona nord di Londra, Webster fu la figlia più giovane di Robert Cooper Lee Bevan e Emma Frances Shuttleworth.[13] Frequentò il Westfield College, adesso parte della Queen Mary University of London. Una volta adulta, viaggiò in giro per il mondo, visitando l'India, la Birmania, Singapore e il Giappone. Nel 1904, sposò Arthur Templer Webster, soprintendente della Polizia britannica in India.[14]

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

Leggendo le lettere della Contessa di Sabran, Webster credette di essere la reincarnazione di una persona risalente al periodo della Rivoluzione Francese.[13] Il suo primo libro sulla Rivoluzione Francese fu il Chevalier de Boufflers, seguito da The French Revolution: A study in democracy, nel quale citò una teoria cospirazionista che vedeva la Massoneria come responsabile della Rivoluzione Francese[13]. Webster scrisse che "le logge dei massoni tedeschi e gli Illuminati furono la sorgente dalla quale scaturirono tutti quelle azioni anarchiche che culminarono nel Terrore, e che fu durante una grande riunione delle Massonerie a Francoforte, tre anni prima che la Rivoluzione Francese avesse inizio, che furono pianificate in anticipo le morti di Luigi XVI e Gustavo III di Svezia".[15]

Webster fece distinzioni tra la "Massoneria Continentale" e la "Massoneria Britannica"; mentre la prima fu a suo dire una forza sovversiva, la seconda invece fu una onorevole associazione e una sostenitrice della legge, dell'ordine e della religione.[16]

Massoni provenienti dalla United Grand Lodge of England supportarono i suoi scritti.[16]

Visione Politica[modifica | modifica wikitesto]

La pubblicazione del falso antisemita I Protocolli dei Savi di Sion portò Webster a credere che gli Ebrei fossero il motore dietro un complotto internazionale, trasformato all'interno di World Revolution: the Plot Against Civilization in una cospirazione "Giudeo-Massonica" dietro la finanza internazionale e responsabile per la Rivoluzione Bolscevica.[13] A seguito di ciò, divenne scrittrice di punta del The Patriot, un giornale antisemita finanziato da Alan Percy.[17]

Winston Churchill la lodò in un articolo del 1920 intitolato "Zionism versus Bolshevism: A Struggle for the Soul of the Jewish People"[18][19], nel quale scrisse "Questo movimento tra gli Ebrei non è nuovo. Dai tempi di Spartacus-Weishaupt fino a quelli di Karl Marx, passando per Trotzky (Russia), Béla Kun (Ungheria), Rosa Luxemburg (Germania) e Emma Goldman (Stati Uniti), questa cospirazione mondiale per il rovesciamento della civiltà e per la ricostruzione di una società basata sull'interruzione dello sviluppo, sull'invidia malevola e su un'impossibile uguaglianza si è rafforzata costantemente. Ha avuto, come una moderna scrittrice, Mrs. Webster, ha saputo così sapientemente illustrare, un inconfondibile ruolo nella tragedia della Rivoluzione Francese."[20]

Webster ebbe rapporti con diversi gruppi di estrema destra tra i quali i British Fascists, l'Unione Anti-socialista, il Link e l'Unione Britannica dei Fascisti.[11]

Nei suoi libri, Webster affermò che il Bolscevismo facesse parte di una assai più antica e segreta cospirazione. Descrisse tre possibili fonti per questa cospirazione: Sionismo, Pangermanismo o "il potere occulto". Webster sostenne che anche qualora i Protocolli dei Savi di Sion fossero un falso, essi descriverebbero comunque il comportamento degli Ebrei.[21] Liquidò molte delle persecuzioni ai danni degli Ebrei da parte della Germania Nazista come esagerazioni o propaganda, avendo abbandonato i suoi sentimenti anti-tedeschi per via della sua iniziale simpatia per Adolf Hitler.[22][13] Mutò il suo atteggiamento nei confronti del cancelliere tedesco a seguito del Patto Molotov-Ribbentrop.[13]

Webster favorì i "ruoli tradizionali per le donne e credette che le donne dovessero principalmente influenzare gli uomini affinché fossero migliori", ma fu frustrata dai limiti imposti alle carriere delle donne, poiché credeva che i lavori non dovessero avere come scopo principale il denaro. bensì essere in primo luogo utili professioni. Vide il matrimonio come un limite alle sue scelte, anche se il suo matrimonio le consentì economicamente di fare la scrittrice. Sostenne il potenziamento dell'educazione femminile, e che l'educazione ricevuta finora fosse inferiore a quella degli uomini, rendendo così le donne meno capaci di quel che avrebbero potuto essere. Credette che con un'educazione migliore, le donne avrebbero avuto una capacità politica tale da essere considerata "non tradizionale", ma che senza quell'educazione esse sarebbero state soltanto come gli uomini immaginavano che le donne dovessero essere, le mere sostentatrici dei bisogni materiali di uomini e bambini. Lei implicò che uomini e donne potessero essere realmente eguali. Credette che ci fu una "supremazia delle donne" della Francia prerivoluzionaria, dove donne potenti non tentarono mai di entrare in competizione con gli uomini, ma invece trassero forza da altre aree dove eccelsero. Vide con favore la concessione del diritto di voto alle donne e fu favorevole al mantenimento del Sistema Parlamentare Britannico per il beneficio di donne e uomini, anche se dubitò che il voto avrebbe fornito tutto ciò di cui le donne avrebbero avuto bisogno, pertanto si astenne dall'unirsi al movimento suffragista. Negli anni '20 "le sue idee sulle donne diventarono più conservatrici" e passarono in secondo piano rispetto ai suoi scritti sui complotti.[6]

Molte delle sue teorie cospirazioniste e teorizzazioni furono essenzialmente Anti-Tedesche, spesso in combinazione con il suo Anti-comunismo, affermando che i Tedeschi fossero alleati con l'Unione Sovietica. All'interno della sua ossessione per le società segrete spiccarono la Vereinigung Vergewältiser e la Druidenorden. Secondo la sua versione, entrambe le organizzazioni ebbero simpatie per l'URSS. Per quanto riguarda la Vereinigung Vergewältiser, Webster affermò che nacque dalla League for Small and Subject Nationalities e fu segretamente sovvenzionata dal misterioso finanziere americano John de Kay. Si diceva infatti che il fondatore della Lega, Dudley Field Malone, fosse stato un diplomatico presso la prima ambasciata Sovietica negli Stati Uniti. Similmente, secondo Webster, la Druidenorden era segretamente pilotata dal Conte Ulrich von Brockdorff-Rantzau, che ricoprì sia il ruolo di Ministro degli Esteri della Repubblica di Weimar, sia come ambasciatore presso l'Unione Sovietica. Tra gli avvenimenti che Webster imputò alla Druidenorden ci furono la nascita del movimento Sionista nel Mandato di Palestina sia le azioni dell'Esercito Repubblicano Irlandese. In occasione della stipula del Trattato di Rapallo pose le proprie idee anti-tedesche al di sopra di quelle antisemite, rigettando esplicitamente ogni ipotesi che dietro il trattato ci fosse l'operato di una cospirazione ebrea, affermando che gli Ebrei "fin dai tempi di Federico il Grande hanno agito come i più fedeli ed efficienti agenti della Prussia".[23]

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio 1924, Hilaire Belloc scrisse a un amico ebreo americano circa una delle pubblicazioni di Webster, all'interno della quale l'autrice presumeva di rivelare le prove di una cospirazione Ebraica. Nonostante il corpus di scritti di Belloc abbia attirato di per sé accuse di antisemitismo, il disprezzo per i lavori della scrittrice fu evidente:

«A mio parere è il libro di una lunatica. Lei è una di quelle persone con un solo pensiero in mente. È il buon vecchio spauracchio dell'"Ebreo Rivoluzionario". Ma c'è un tipo di mente instabile che non trova pace senza macabre immaginazione, e l'idea di un'unica causa semplifica il pensiero. Per questa brava donna sono gli Ebrei, per altra gente sono i Gesuiti, per altri ancora i Massoni e via dicendo. Il mondo è più complesso di così»

Umberto Eco, la cui novella Il cimitero di Praga ripercorre la nascita dei Protocolli, ha caratterizzato la diffusione del documento da parte di Webster come una forma di delirio:

Nel 1921... il Times di Londra scoprì un vecchio pamphlet di Joly e realizzò che fu esso la fonte dei Protocolli. Ma evidentemente ciò non fu sufficiente per chi volle vivere all'interno di una novella horror... il sillogismo di Webster è impeccabile: dato che i Protocolli ricordano la storia che ho raccontato, allora essi la confermano. Oppure: i Protocolli confermano la storia che ho tratto da loro; pertanto sono veri.[24]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • The Chevalier De Boufflers. A Romance of the French Revolution, E.P. Dutton and Company, 1927. [1st Pub. London, John Murray, 1910. Reprints: 1916; 1920; 1924; 1925; E.P. Dutton & Co., New York, 1926].
  • Britain's Call to Arms: An Appeal to Our Women. London, Hugh Rees, 1914.
  • The Sheep Track. An Aspect of London Society. London: John Murray (1914).
  • The French Revolution: A Study in Democracy. London: Constable & Co. (1919).
  • The French Terror and Russian Bolshevism. London: Boswell Printing & Publishing Co. (1920) [?]. OCLC 22692582.
  • World Revolution. The Plot Against Civilization, Small, Maynard & Company, 1921 [1st Pub. London, Constable & Co., 1921. Reprints: Constable, 1922; Chawleigh, The Britons Publishing Co., 1971; Sudbury, Bloomfield Books, 1990?].
    • The Revolution of 1848, Kessinger Publishing, 2010.
  • The Past History of the World Revolution. A Lecture, Woolwich, Royal Artillery Institution, 1921.
  • with Kurt Kerlen, Boche and Bolshevik, being a series of articles from the Morning Post of London, reprinted for distribution in the United States, New York, Beckwith, 1923. Reprint: Sudbury, Bloomfield Books [1990?]. ISBN 1-4179-7949-6.
  • Secret Societies and Subversive Movements, London, Boswell Printing & Publishing Co. London, 1924. Reprints: Boswell, 1928 and 1936; London, The Britons Publishing Co., London, 1955 and 1964; Palmdale, Christian Book Club of America and Sudbury and Sudbury, Bloomfield Books, 198 [?]; Kessinger Publishing, 2003. ISBN 0-7661-3066-5.
  • The Socialist Network. London: Boswell Printing & Publishing Co. (1926).
    • Reprinted: Boswell (1933); Sudbury, Bloomfield (1989?); Noontide Press (2000). ISBN 0913022063.
  • The Need for Fascism in Britain. London: British Fascists, Pamphlet no. 17 (1926).
  • The Surrender of an Empire. London: Boswell Printing & Publishing Co. (1931).
    • Reprinted: Angriff Press (1972); Gordon Press Publishers (1973); Sudbury, Bloomfield Books (1990?).
  • The Origin and Progress of the World Revolution. London: Boswell Printing & Publishing Co. (1932).
  • (with the pseudonym of Julian Sterne). The Secret of the Zodiac, London: Boswell Printing & Publishing Co. (1933).
  • Germany and England. London: Boswell Publishing Co. (1938). Revised and reprinted from The Patriot.
  • Louis XVI and Marie Antoinette Before the Revolution. London: Constable & Co. (1936).
  • Spacious Days: An Autobiography. London: Hutchinson (1949).
    • Crowded Hours: Part Two of her Autobiography. The manuscript "disappeared from her publisher's office." It remains unpublished.
  • Marie-Antoinette Intime (in French). Paris: La Table ronde (1981). ISBN 2710300613.

Articoli selezionati[modifica | modifica wikitesto]

  • “Conservatism – A Living Creed,” The Patriot, Vol. I, No. 1, 9 February 1922.
  • "Danton," The Patriot, Vol. II, No. 16, 22 May 1922.
  • "Saint Just," The Patriot, Vol. II, No. 18, 8 June 1922.
  • "A Few Terrorists," The Patriot, Vol. II, No. 19, 15 June 1922.
  • "The Marquis De Sade," The Patriot, Vol. II, No. 20, 22 June 1922.
  • “'Beppo' and Bakunin," The Patriot, Vol. II, No. 22, 6 July 1922.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gilman, Richard M., Behind "World Revolution": The Strange Career of Nesta H. Webster, Ann Arbor, Insights Books, 1982.
  • Lee, Martha F., Nesta Webster: The Voice of Conspiracy, in Journal of Women's History, Vol. 17, No. 3, p. 81 ff. Fall, 2005. Biography.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Miguel Bruno Duarte, "Illuminati", su theinteramerican.org (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2013).
  2. ^ a b Who are the Illuminati?, in The Independent on Sunday, Londra, 6 novembre 2005.
  3. ^ Vernon Stauffer, New England and the Bavarian Illuminati, New York, 1918.
  4. ^ Not without Honor, in Harvard University Nieman Reports, 22 marzo 1997.
  5. ^ New World Order, Old World Anti-Semitism, in The Christian Century, 13 settembre 1995.
  6. ^ a b Martha Frances Lee, Nesta Webster: The Voice of Conspiracy, in Journal of Women's History, vol. 17, (3), pp. 81-104, DOI:10.1353/jowh.2005.0033, ISSN 1527-2036 (WC · ACNP).
  7. ^ The So-Called Jewish 'Protocols', in The Weekly Review, Vol. III, No. 83, 15 dicembre 1920 (archiviato dall'originale).
  8. ^ "Puncturing the Protocols", in The Weekly Review, Vol. V, No. 122, 10 settembre 1921 (archiviato dall'originale).
  9. ^ G. P. Putnam's Sons, The Cause of World Unrest, New York, London, The Knickerbocker Press, 1920.
  10. ^ Nesta Helen Webster, Secret Societies and Subversive Movements, Londra, Boswell Printing & Publishing Co., 1924, p. 408.
    «Contrary to the assertions of certain writers, I have never affirmed my belief in the authenticity of the Protocols, but have always treated it as an entirely open question. The only opinion to which I have committed myself is that, whether genuine or not, the Protocols do represent the programme of world revolution, and that in view of their prophetic nature and of their extraordinary resemblance to the protocols of certain secret societies in the past, they were either the work of some such society or of someone profoundly versed in the lore of secret societies who was able to reproduce their ideas and phraseology»
  11. ^ a b Thomas Linehan, British Fascism 1918-39: Parties, Ideology and Culture, Manchester University Press, 2000, p. 46.
  12. ^ Peter Barberis, John McHugh e Mike Tyldesley, Encyclopedia of British and Irish Political Organizations: Parties, Groups and Movements of the 20th Century, Continuum International Publishing Group, 26 luglio 2005, p. 176, ISBN 978-0-8264-5814-8.
  13. ^ a b c d e f Richard Griffiths, Webster [née Bevan], Nesta Helen, in Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 23 settembre 2004, DOI:https://doi.org/10.1093/ref:odnb/71529.
  14. ^ Nesta Helen Webster, Spacious Days, Londra, Mumbay, Hutchinson & Co., 1950, pp. 103 e 172-175.
  15. ^ R. M. Johnston, Mirabeau's Secret Mission to Berlin, in The American Historical Review, vol. 6, n. 2, 1901, pp. 235–253, DOI:10.2307/1833580. URL consultato il 24 aprile 2024.
  16. ^ a b Craig S. Heimbichner e Adam Parfrey, Ritual America: Secret Brotherhoods and Their Influence on American Society: A Visual Guide, Feral House, 2012, p. 187, ISBN 978-1936239153.
  17. ^ Graham Macklin, Very Deeply Dyed in Black: Sir Oswald Mosley And the Resurrection of British Fascism After 1945, I.B.Tauris, 15 aprile 2007, p. 30, ISBN 978-1-84511-284-4.
  18. ^ Winston S. Churchill, Zionism versus Bolshevism: A Struggle for the Soul of the Jewish People, in Illustrated Sunday Herald, Londra, 8 febbraio 1920, p. 5.
  19. ^ Anthony Julius, Trials of the diaspora: a history of anti-semitism in England, Oxford University Press, 2010, p. 719, ISBN 978-0-19-929705-4.
  20. ^ Joseph Gilpin Pyle, "1913 and 1793", in The Unpartizan Review, Vol. 13, n. 25, 1920 (archiviato dall'originale).
  21. ^ "The Professor's Pendulum", in Los Angeles Times, 9 novembre 1989.
  22. ^ Anthony Julius, Trials of the diaspora: a history of anti-semitism in England, Oxford University Press, 2010, p. 408, ISBN 978-0-19-929705-4, OCLC 458730374. URL consultato il 27 aprile 2024.
  23. ^ Kevin Coogan, Dreamer of the day: Francis Parker Yockey and the postwar fascist international, Autonomedia, 1999, pp. 570-571, ISBN 978-1-57027-039-0.
  24. ^ Umberto Eco, Six Walks in the Fictional Woods, 1994, pp. 137-139.